Passeggiando per Corso Vercelli
Compreremo bellissime cose
E nella pace di San Siro
Sosteremo in un cortile.
Ed è là che ti voglio prendere
Ma alla fine del principio
Mi dirai sconvolta :
"Andiamo via di qui, non siamo più ragazzi".
E così finirà come sempre
Dietro una porta chiusa a chiave,
Sopra un letto disfatto,
Dentro ad una stanza buia.
La luce delle stelle spenta
Su due corpi comuni
Che si muovono distanti
Senza amore, sono avidi di sesso.
E poi, perché dici di amarmi?
Per andare avanti?
Dove?
No.
Compreremo bellissime cose
E nella pace di San Siro
Sosteremo in un cortile.
Ed è là che ti voglio prendere
Ma alla fine del principio
Mi dirai sconvolta :
"Andiamo via di qui, non siamo più ragazzi".
E così finirà come sempre
Dietro una porta chiusa a chiave,
Sopra un letto disfatto,
Dentro ad una stanza buia.
La luce delle stelle spenta
Su due corpi comuni
Che si muovono distanti
Senza amore, sono avidi di sesso.
E poi, perché dici di amarmi?
Per andare avanti?
Dove?
No.
Contributed by Riccardo Venturi - 2018/9/28 - 19:48
Language: English
English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio:
Riccardo Venturi, 27-9-2024
Riccardo Venturi, 27-9-2024
Suburbs
Walking through Corso Vercelli
We’ll buy marvelous things
And in peaceful San Siro
We’ll take a pause in a courtyard
And I want to take you there.
But at the end of the beginning
You’ll tell me, very troubled:
“Let’s go away, we’re no longer young”.
So it will end up as usual,
Behind a keylocked door
On a disheveled bed
In a dark room.
The starlight doesn’t shine
Over two ordinary bodies
Distantly fidgeting without love,
Only longing for sex.
Then, why do you say you love me?
Just to go on?
Where?
No.
Walking through Corso Vercelli
We’ll buy marvelous things
And in peaceful San Siro
We’ll take a pause in a courtyard
And I want to take you there.
But at the end of the beginning
You’ll tell me, very troubled:
“Let’s go away, we’re no longer young”.
So it will end up as usual,
Behind a keylocked door
On a disheveled bed
In a dark room.
The starlight doesn’t shine
Over two ordinary bodies
Distantly fidgeting without love,
Only longing for sex.
Then, why do you say you love me?
Just to go on?
Where?
No.
Mi unisco ai doppi auguri:
"...Nothing left to do
When you know that you've been taken
Nothing left to do
When you're begging for a crumb
Nothing left to do
When you've got to go on waiting
Waiting for the miracle to come
When you've fallen on the highway
And you're lying in the rain,
And they ask you how you're doing
Of course you'll say you can't complain..." (Leonard Cohen)
"...Nothing left to do
When you know that you've been taken
Nothing left to do
When you're begging for a crumb
Nothing left to do
When you've got to go on waiting
Waiting for the miracle to come
When you've fallen on the highway
And you're lying in the rain,
And they ask you how you're doing
Of course you'll say you can't complain..." (Leonard Cohen)
Flavio Poltronieri - 2018/9/28 - 22:07
Sobborghi (Perturbazione feat. Francesco Bianconi)
L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 2020/1/23 - 12:59
Bravo! E' un LP limitato a 999 copie, non se ne trovano molte in giro
Flavio Poltronieri - 2020/1/23 - 14:50
Oggi Piero avrebbe compiuto 90 anni. Non pretendo un litro (molto amaro), ma un bicchiere stasera si alza.
Riccardo Venturi - 2024/9/28 - 15:50
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Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Piero Ciampi
Musica / Music / Musique / Sävel: Gianni Marchetti
Album: Piero Ciampi
Per il mio cosiddetto compleanno, che in realtà è caduto tre giorni fa, il 25 settembre, sono solito farmi degli “autoregali”; però, quest'anno, l' “autoregalo” me lo faccio tre giorni dopo, il 28 settembre, del tutto apposta perché oggi sarebbe stato anche il compleanno di Piero Ciampi. Con quel famoso e solito “avrebbe compiuto”, perché Piero Ciampi era nato il ventotto di settembre del 1934 e oggi “avrebbe compiuto” ottantaquattro anni. Invece si è fermato a quarantasei. Immaginarmi e immaginarsi un Piero ultraottantenne è esercizio arduo, in attesa della sua Resurrezione che avevo preconizzato in un lungo racconto di molti anni fa, scritto durante una specie di esilio elvetico e pubblicato pure un 28 settembre. Così, ecco questo “autoregalo” che non si sa bene cosa sia, come del resto è prerogativa di tutti i doni autentici. Chi ha in mente il Piero Ciampi livornese o romano, si confronti con questo agghiacciante e desolante quadretto milanese, tra Corso Vercelli, San Siro e non si sa quale periferia des deux amants, orchestrato sulle perfette e dissonanti architetture musicali di Gianni Marchetti. Per traslato, sembra tutta una ”Notte di Sobborgo” con una specie d'amore al posto dei pidocchi. E poi, tu no, tu no, tu no. Tu non devi andare via, tu non puoi andare via. Tanti auguri Piero, tanti auguri a mmìa. [RV]