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L'amaro sapore del sale

Flod
Language: Italian



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(2018)
feat. Silvia

Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art

L'amaro sapore del sale



“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.

L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
che vola sui miei occhi e che si infila nelle retine
giorni o forse mesi io davvero non ricordo
che sia solo un brutto sogno domani è un altro giorno
Eravamo tanti al varo si davvero
mille voci mille lingue che parlavano straniero
non sembrava neanche un porto e non mi son portato viveri
pochi restan vivi o arrivano coi lividi
il nome mio qual è ormai sono solo un numero
dei tanti che stanno sopra questo scafo sudicio
Mohamed ce l'ha fatta ho letto la sua lettera
qua c'è gente fantastica e la casa è perfetta
qua c'è gente che fantastica e mi manca lo sai
la tua mano calda a rimboccarmi la coperta
ho denti ma niente pane e quell'uomo cattivo ha lame
ogni tanto sceglie e uno di noi finisce in mare

In questo mare di ricordi che si abbatte sugli scogli
ho lasciato stare tutti i miei progetti e sogni
Mamma dove sei? salutami papà
digli che prima o poi questa guerra finirà
nel mio cuore ho la tua foto al collo la tua collana
perché quando sento freddo mi riscalda come lana
ora me ne vado e al vento mando un bacio
abbi cura di te che io tanto me la cavo

Come reietti esseri inetti
calpestati come insetti
alcuni inermi merci
stipati come ceppi

E proprio quando piange cielo mamma io mi chiedo
se vale così tanto quel famoso oro nero
abbiamo una ricchezza che ci voglion portar via
ma io mi sento povero ero ricco a casa mia
Quando il sole la mattina entrava da quella finestra
e tu scendevi al fiume tornando con acqua fresca
quella voglia di imparare anche senza avere scuole
la vita certe cose te le insegna da sole
chissà se i miei fratelli cresceranno sani e forti
oppure come me salperanno da quei porti
ora incrocio sguardi che si portan dentro storie
negli occhi nere nuvole nessuno ha dentro il sole
non abbiamo più parole sembriamo quasi muti
perché il vero uomo nero ci ha preso a calci e sputi

In questo mare di ricordi che si abbatte sugli scogli
ho lasciato stare tutti i miei progetti e sogni
Mamma dove sei? salutami papà
digli che prima o poi questa guerra finirà
nel mio cuore ho la tua foto al collo la tua collana
perché quando sento freddo mi riscalda come lana
ora me ne vado e al vento mando un bacio
abbi cura di te che io tanto me la cavo

2018/8/10 - 13:35




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