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Chanson contre la milice bourgeoise, ou Chanson des corporeaux

anonyme
Langue: français


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[1562]

L’année 1562, date de la composition de cette chanson, vit naître la première guerre civile, provoquée, comme on sait, par le massacre de Vassy, où fut blessé François, duc de Guise. Toute la France prit les armes ; ceux-ci pour les catholiques, ceux-là pour le prince de Condé et les Huguenots. L’auteur de la chanson a voulu ridiculiser cette prise d’armes. Les Huguenots qui comptaient parmi leurs principaux chefs le comte de Grammont, Jean de Rohan et François d’Andelot, s’emparèrent d’abord d’Orléans, de Rouen et de quelque autres villes ; mais bientôt ils perdirent la bataille de Dreux. Les corporeaux étaient de bas officiers ayant sous leurs ordres une escouade de quelques soldats ; de là vient notre mot caporal. Il est difficile, en lisant les exploits grotesques du corporeau de 1562, de ne pas penser à don Quichotte.

Nell'anno 1562, data di composizione di questa canzone, scoppiò la prima guerra civile francese di religione, causata, come si sa, dal massacro di Vassy dove Francesco, Duca di Guisa, rimase ferito. Tutta la Francia prese le armi, chi per i Cattolici e chi per il principe di Condé e per gli Ugonotti. L'autore della canzone (rimasto anonimo) volle mettere in ridicolo tale corsa alle armi. Gli Ugonotti, che tra i loro principali capi contavano sul conte di Grammont, su Jean de Rohan e su François d'Andelot, conquistarono dapprima Orléans, Rouen e qualche altra città; ma presto furono sconfitti nella battaglia di Dreux. I corporeaux erano sottufficiali di basso rango che avevano ai loro ordini solo un drappello di pochi soldati; da qui proviene la parola caporale. Leggendo le grottesche imprese del caporale del 1562, non si può fare a meno di non pensare a Don Chisciotte. [trad. RV]

Il testo originale ed il commento introduttivo sono ripresi da Patrimoine avec les yeux de Francesca. In realtà (assieme alle note al testo) provengono da Le magasin pittoresque, sterminata raccolta di antiche canzoni francesi e, a sua volta, dalla collezione Maurepas, tomo I, f. 121. In tale collezione sono riportate cronologicamente tutte le canzoni di guerra (o contro la guerra) dell'epoca delle guerre di religione del XVI secolo, a partire dal 1540. [RV]
Un Corporeau fait ses preparatifs
Pour se trouver des derniers à la guerre.
S’il en eut eu, il eut vendu sa terre ;
Mais il vendit une botte d’oignon.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau, avant que de partir,
Dévotement feit chanter une messe ;
Et si vous a sainte hardiesse
De n’assaillir jamais que des oysons.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau bravement se monta
D’un asne fort qui portoit la poirée,
Et son varlet d’une pecque [1] escrouppée [2],
Pour son sommier [3] il print le poullichon.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau greve [4] et cuissots [5] avoit,
Bien façonnez d’une longue citrouille,
Clouez de bois qui jamais ne s’enrouille ;
Un plat d’estain il print pour son plastron.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau des gantelets avoit,
Dont l’un étoit fait d’ozier et d’éclisse [6]
Pour l’autre il print une grande écrevisse,
Et meit la main dedans le croupion.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau en son escu portoit
Le rouge et le blanc de la sommellerie ;
D’ongles de porc sa lance étoit garnie,
Et sa devise estoit : Nous enfuirons.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau une arbaleste avoit
D’un viel cerceau d’une pipe [7] rompue,
Sa corde étoit d’estouppe toute écrue,
De bois tortu étoit le vireton.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau une harquebuze avoit
D’un franc sureau cueilly de cette année;
Son casque étoit d’une courge escornée,
Et les boullets [8] de navets de maison.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau sa brigandine avoit
De vieux drappeaux et de vieille feraille,
Et si gardoit pour un jour de bataille
Un viel estoc d’un viel fer d’Arragon.
Vigaron, vignette sur vignon.

Un Corporeau à la montre [9] s’en va;
Il a prié monsieur le commissaire
De lui passer sa jument et son haire, [10]
Et l’avouer pour vaillant champion.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau au trésorier s’en va:
» Morbieu! Sangbieu! puisque le roy me paye,
Despeschez-vous de me bailler ma paye,
Et me conter des escus ou testons. «
Viragon, vignette sur vignon.

Le trésorier à la bource fouilla,
Et lui a dit: «Corporeau, vaillant homme,
Contentez-vous, tenez, voilà en somme
Qurante francs en méreaux [11] et jettons».
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau retourna en sa maison;
A son retour ses voisins il convie,
Leur dit: » Voyez, je suis encor en vie;
Gardé me suis de six coups de canon. «
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau à ses voisins compta
Qu’il avoit eu contre un reistre querelle,
Et toutesfois qu’à grands coups de bouteille,
Il l’avoit fait venir à la raison.
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau à ses amis jura
Ne retourner jamais à la bataille,
Si pour s’armer n’avoit une muraille,
Cent pieds d’espais, et un voulge [12] aussi long;
Viragon, vignette sur vignon.

Un Corporeau devant Dieu protesta
Que, pour la peur qu’il avoit de combattre,
Il aimoit mieux chez lui se faire battre,
Que de chercher si loing les horions.
Viragon, vignette sur vignon.
[1] Cheval de rebut
[2] Morveux
[3] Cheval qui porte les bagages
[4] Armure des jambes
[5] Armure des cuisses
[6] Petits bâtons de bois flexibles comme l’osier
[7] Tonneau
[8] Projectiles de plomb qu’on lançait avec la fronde ou l’arc
[9] Parade
[10] Sorte de vêtement grossier
[11] Terme de dérision ; ici méreau signifie les petits cailloux qui servaient à compter
[12] Pique

envoyé par Riccardo Venturi - 27/6/2018 - 09:34



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
20/27 giugno 2018

Avvertenza. Le Note alla traduzione non corrispondono a quelle del testo originale. Qui sono in generale state fatte per chiarire alcuni termini legati alla pratica delle armi dell'epoca, e che sono ovviamente assai desueti in italiano corrente. Una parola sul "ritornello vuoto": è stato "tradotto per assonanza" in modo altrettanto vuoto e privo di significato. Con tutta probabilità suona un po' ridicolo, ma è un problema eterno quando si traducono canzoni di certe epoche.
CANZONE CONTRO LA MILIZIA BORGHESE [1], o CANZONE DEI CAPORALI

Un caporale fa i suoi preparativi
Per esser fra gli ultimi a andare in guerra.
Se ne avesse avuta, avrebbe venduto la sua terra
Però vendette un cespo di cipolle
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale, prima di partire,
Fe' divotamente cantar una messa;
Che vi prenda il santo coraggio
Di non attaccar mai, se non uccelli.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale arditamente montò
Su un robusto asino che portava bietole,
E il suo valletto su un ronzino immorvato, [2]
Per cavallo da soma prese un puledrino.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale aveva gambiere e cosciere [3]
Ben fabbricate con una lunga zucca,
Con chiodi di legno che mai s'arrugginiscono;
Una placca di stagno avea come piastrone. [4]
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale aveva delle manopole, [5]
Una fatta di vimine e vinco
Per l'altra prese un gamberone
E gli infilò la mano nel deretano.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale sul suo scudo recava
Il bianco e rosso da dispensiere;
D'unghie di porco la sua lancia era ornata,
E il suo motto era: “Batteremo fuga”.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale aveva una balestra
Fatta con la canna d'una pipa scassata,
La corda era di stoppa greggia
E di legno storto il verrettone. [6]
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale aveva un archibugio
Di vero sambuco colto quest'anno;
Il suo elmo era fatto d'una zucca smangiata,
E i dardi di rape casalinghe.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale aveva la brigantina [7]
Fatta di vecchi stracci e di vecchia ferraglia,
E, sí, serbava per un dí di battaglia
Un vecchio stocco di ferrovecchio d'Aragona.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale in parata sen va;
Ha pregato il signor commissario di guerra [8]
Di passargli la giumenta e la rozza veste [9]
E di riconoscerlo come valente campione.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale se ne va dal tesoriere:
“Perdìo! Cospettone! Poiché il Re mi paga,
Sbrigatevi a ammannirmi il soldo,
E di contarmi scudi o testoni.” [10]
Viragòn vignetta sul vignòn.

Il tesoriere si frugò nella borsa
E gli disse: “Caporale, valent'uomo,
Contentatevi, tenete, ecco insomma
Quaranta franchi in sassolini e patacche”.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale se ne tornò a casa sua;
Al suo ritorno invita i vicini
E dice loro: “Vedete, sono ancora vivo;
Mi son salvato da sei cannonate.”
Viragòn vignetta sul vignòn.

Um caporale ai vicini raccontò
D'essersi battuto contro un mercenario tedesco, [11]
E in ogni caso a gran bottigliate
Lo aveva ricondotto alla ragione.
Viragòn vignetta sul vignòn.

Un caporale giurò ai suoi amici
Che mai sarebbe tornato in battaglia,
Se per armarsi non avesse avuto una muraglia
Spessa cento piedi, e una picca altrettanto lunga;
Viragòn vignetta sul vignòn.

Giuriddìo, un caporale affermò
Che per la fifa che avea di combattere,
Avrebbe preferito farsi picchiare a casa sua
Piuttosto che andar a cercar bòtte sí lungi.
Viragòn vignetta sul vignòn.
[1] La Milice bourgeoise era storicamente un corpo militare formato da semplici cittadini (soldati semplici o sottufficiali di basso rango, come appunto i Corporeaux).

[2] Vale a dire affetto dalla morva, grave infezione equina delle mucose nasali e della cute che può essere (raramente) trasmessa all'uomo, e con esiti letali. Il termine significa, in francese moderno, “moccioso” (termine spregiativo per un ragazzino). Se sentir morveux vuol dire “sentirsi in colpa”.

[3] Armature a protezione degli arti inferiori, che di solito venivano lasciati scoperti dall'armatura principale. Erano adattate agli arti in modo da permettere di muoversi a chi le portava.

[4] Grossa piastra metallica che faceva parte della corazza, a protezione ulteriore del petto (detta per questo anche petto della corazza). Attualmente il termine è passato a indicare il giubbetto fortemente imbottito indossato dagli schermidori. Per quanto riguarda la canzone, si può bene immaginare a quanto potesse servire un piastrone di stagno...

[5] La manopola era, nel complesso dell'armatura, la protezione rinforzata della mano (detta anche paramano.

[6] Il verrettone (prob. Dal latino veru “spiedo”) è il dardo della balestra, con punta metallica (in ottone o in ferro); se ha punta piramidale è detto quadrello. Anche qui si può bene immaginare a cosa servisse un verrettone di “legno storto”.

[7] La brigantina era un tipo di armatura leggera che copriva il busto e la parte immediatamente al di sotto della cintura. Era generalmente fatta di placche metalliche rivettate, con un'anima in pelle o in lino.

[8] Il “commissario di guerra” era, nelle armate dell'epoca, l'ufficiale addetto alla logistica.

[9] Il termine haire indica generalmente una rozza veste di tela; ma comunemente significa “cilicio”.

[10] Il testone era una moneta d'argento dal valore di ¼ di scudo. I primi testoni cominciarono a circolare in Italia dopo il 1470; debbono il loro nome al “testone” di Galeazzo Maria Sforza, che lo fece coniare ai Portinari (banchieri medicei a Bruges) nel 1474.

[11] Il termine (grafia moderna: raître) indica storicamente il Raitro, vale a dire il soldato mercenario tedesco che agiva proprio nelle guerre di religione francesi e di Fiandra nel XVI secolo (il termine deriva dal tedesco Ritter “cavaliere”). Può significare anche “mercenario” tout court, ma è termine chiaramente ancorato alla sua epoca.

27/6/2018 - 09:55




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