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C.S.I.: Fuochi nella notte di San Giovanni

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Dal primo album dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), Ko De Mondo del 1993
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Massimo Zamboni, Francesco Magnelli e Gianni Maroccolo
Interpretata anche con Goran Bregović nel "Concerto di Inizio Millennio" il 5 gennaio 2000
e da Stefano "Cisco" Bellotti

Li hanno fatti quest'anno i falò? - chiesi a Cinto.
Noi li facevamo sempre. La notte di S. Giovanni tutta la collina era accesa.
Poca roba, - disse lui. - Lo fanno grosso alla Stazione, ma di qui non si vede. Il Piola dice che una volta ci bruciavano delle fascine.
Chissà perchè mai, - dissi, - si fanno questi fuochi.
Si vede che fa bene alle campagne, - disse Cinto, - le ingrassa.
(Cesare Pavese, La luna e i falò, 1949)



La notte del 24 Giugno di ogni anno è la notte del solstizio d’estate.

Fuochi San Giovanni


Il solstizio è un punto di svolta dell'anno, lentamente il sole inizia a declinare, per l'uomo primitivo è il momento di ricorrere a riti magici con cui arrestarne il declino, o quanto meno garantire la rinascita della vita delle piante. Il falò deve servire a sostenere l'astro, ad aiutarlo a mantenere la sua potenza, allontanando le forze avverse Un rito quindi che permette di espellere o tenere lontano tutto ciò che può essere dannoso a uomini, luoghi, piante, animali. Un rito di purificazione (che fa appello al carattere purificatore del fuoco, e, come vedremo, anche dell'acqua). Un rito di morte e resurrezione e dunque di fertilità

"Nell'Europa moderna – scrive James Frazer, uno dei padri della moderna antropologia,– la grande festa di mezzestate è stata soprattutto una festa dell'amore e del fuoco. Uno dei suoi caratteri principali è la scelta degli innamorati che saltano sopra i fuochi tenendosi per mano e si tirano dei fiori attraverso le fiamme".

La festa di San Giovanni ha un carattere misterico e ambivalente. Si tratta della principale festa della luce, ma ha il suo epicentro nella notte; è una festa del fuoco (simbolo del principio maschile), ma anche dell'acqua (simbolo del principio femminile). D'altronde il fuoco e l'acqua sono gli elementi centrali della predicazione del Battista. Dice Giovanni Battista: "Io vi battezzo con acqua...; ma colui che viene dopo di me... vi battezzerà in spirito santo e fuoco" (Matteo 3.11)

Secondo le tradizioni celtiche e nordiche, la notte del 24 giugno corrisponde alla notte di mezza estate. Il mondo naturale il soprannaturale si compenetrano e cose ritenute impossibili diventano possibili. Il tempo si ferma. Cadono le barriere che separano le diverse manifestazioni dell'esistere. Fate, folletti, elfi fanno irruzione nel mondo. William Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate ha reso in tutta la sua magia questa notte straordinaria.

La Danza Matisse


La festa di San Giovanni è quella che forse più esemplarmente di altre testimonia di quella commistione di pagano e cristiano che è uno dei tratti caratterizzanti la religione popolare

Giano, dio bifronte del principio e della fine, delle porte e dei confini, cede il controllo delle “porte solstiziali”. A guardia di tali porte viene sostituito dai due Giovanni: San Giovanni Battista che governa sul solstizio d'estate, San Giovanni Evangelista che governa sul solstizio d'inverno. Anche la somiglianza fonetica evidente fra Janus e Joannes, dimostra che la collocazione della festa dei due Giovanni in prossimità dei solstizi non è casuale. San Giovanni assume nel Cristianesimo, il posto che occupava, nella ripartizione delle feste della Roma Imperiale, il Dio Giano di cui una faccia guardava il passato, l’altra l’avvenire, mentre la faccia invisibile contemplava "l’eterno presente". E la posizione dei due Santi alla data dei solstizi, conferisce loro una doppia parte, spirituale e cosmologica ad un tempo. Posti in tal modo alle porte solstiziali, essi sono come i pilastri del cielo.

(tratto da I fuochi di San Giovanni fra storia e folklore di Giorgio Amico, che consigliamo di leggere integralmente)


In questa ballata che chiudeva il primo storico album dei CSI, il gruppo riesce a far rivivere con poche semplici immagini tutta la forza di questa antica tradizione. L'estate è appena cominciata, i falò sono accesi, bruciano i vecchi ricordi, muoiono i vecchi preti e gli spaventati guerrieri, il ciclo delle stagioni riparte, e non possiamo fare altro che pacificarci il cuore, accettare il ciclo della vita e della morte perché così vanno le cose così devono andare.
Un, deux, trois, quatre...

Parlano piano al sole le ombre
stanche di rumorose rabbie e infinite menzogne
Lunghe di sterminati fili in lunga fila
sorde ai tonfi di corpi che vengono abbattuti

Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso
tra azzurri spazi gelidi e lande desolate
Quietami i pensieri e le mani
e in questa veglia pacificami il cuore

Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare

S’alzano sotto cieli spenti
I canti di chi è nato alla terra ora
Di volontà focoso e speranze
E da energie costretto si muove
Alla danza danza danza danza
danza danza danza

Festa stanotte di misere tribù sparse impotenti
Di nuclei solitari che è raro di vedere insieme ancora
E s’alzano i canti e si muove la danza
E s’alzano i canti e si muove la danza
danza, danza, danza, danza

Muoiono i preti rinsecchiti e vecchi
E muoiono i pastori senza mandrie
Spaventati i guerrieri,
persi alla meta i viaggiatori
La saggezza è impazzita
Non sa l'intelligenza
La ragione è nel torto
Conscia l'ingenuità,
ma non tacciono i canti
e si muove la danza

Tu quietami i pensieri e il canto
in questa veglia pacificami il cuore

Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è

Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
E non tacciono i canti e si muove la danza
E non tacciono i canti e si muove la danza
Danza danza danza danza
Danza danza danza danza

Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare

envoyé par Lorenzo Masetti - 24/6/2018 - 11:18



Langue: français

Traduzione francese / traduction française

viard - Lyrics Translate
LES FEUX DANS LA NUIT (DE LA SAINT-JEAN)

Un, deux, trois, quatre...

Elles parlent doucement au soleil, les ombres
fatiguées, de colères bruyantes et de mensonges sans fin
Longs de fils démesurés en longue rangée,
Sourdes aux bruits sourds de corps abattus

Bientôt le ciel du soir rougit
Suspendu entre les espaces bleus glacés et les mauvaises terres
Toi, calme mes pensées et mes mains
Et, dans cette veillée, apaise mon cœur

Ainsi vont les choses, ainsi elles doivent aller
Ainsi vont les choses, ainsi elles doivent aller

Sous les cieux éteints s'élèvent
Les chants de ceux qui sont nés à la terre maintenant
À la volonté fougueuse et à l'espoir
Et forcés par les énergies ils se livrent
À la danse, danse, danse, danse,
danse, danse, danse

Ce soir, c'est la fête de tribus démunies, dispersées, impuissantes
De noyaux solitaires, qu’il est rare de voir ensemble encore
Les chants s’élèvent et la danse s'anime
Les chants s’élèvent et la danse s'anime
Danse, danse, danse, danse

Les prêtres racornis et vieux meurent
Et meurent les bergers sans troupeaux
Les guerriers effrayés,
les voyageurs perdus sans but
La sagesse est devenue folle
Elle ne connaît pas l’intelligence
La raison est dans l'erreur
La naïveté est conscience,
mais les chants ne s'arrêtent pas
Et la danse s'anime

Toi, calme mes pensées et mes mains
Et, dans cette veillée, apaise mon cœur

Ainsi vont les choses, ainsi elles doivent aller
Ainsi vont les choses, ainsi elles doivent aller
Celui qui y est, y est, celui qui n'y est pas, n'y est pas*
Celui qui y est, y est, celui qui n'y est pas, n'y est pas

Ce qui a été a été et qui ne l'a pas été, ne l'est pas
Celui qui y est, y est, celui qui n'y est pas, n'y est pas
Celui qui y est, y est, celui qui n'y est pas, n'y est pas
Et les chants ne s'arrêtent pas et la danse s'anime
Et es chants ne s'arrêtent pas et la danse s'anime
Danse, danse, danse, danse,
danse, danse, danse, danse...

Ainsi que vont les choses, ainsi elles doivent aller
Ainsi que vont les choses, ainsi elles doivent aller
Ainsi que vont les choses, ainsi elles doivent aller
* *« Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è » : équivalent des formulettes qui servent à départager les enfants avant un jeu collectif : « ce sera toi qui y sera, mais comme le roi ne le veut pas, ce ne sera pas toi », celui qui reste en dernier « y est » et donc c'est lui qui colle (pour cache-cache) ou qui est le « chat », etc

23/6/2022 - 22:42




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