Provate voi a camminare senza scarpe
provate voi a vivere senza un tetto
provate voi a dormire senza un letto
provate voi a non sapere cosa vuol dire farsi una doccia
provate voi a non sapere quando avrete da mangiare
provate voi a vedere i genitori ammazzati davanti agli occhi
provate voi a non esser nessuno per il colore della pelle
provate voi a essere sempre gli ultimi
provate voi a essere quello che nessuno vuole vicino sull'autobus
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
Provate voi a vedere i vostri figli morire di sete
provate voi a sapere che non sarete mai niente
provate voi a sapere che a nessuno gliene frega di voi
provate voi a non avere niente neanche la colpa
provate voi a essere nati nel posto sbagliato
provate voi a essere i poveri
provate voi a vedere i vostri fratelli rapiti nella notte
provate voi ad avere una pistola puntata in mezzo agli occhi
provate voi a sentire le bombe dietro casa
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
Provate voi a correre tutta la notte per la paura
provate voi a morire in fondo al mare
provate voi ad aver vergogna di voi stessi
provate voi a essere bambini senza la mamma il papà
provate voi a vivere in una baracca
provate voi a cercare i vestiti nella spazzatura
provate voi a non sapere neppure quando e dove si è nati
provate voi a chiedere gli spiccioli ai semafori
provate voi a guardare il tramonto sotto un cavalcavia di periferia
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
provate voi a vivere senza un tetto
provate voi a dormire senza un letto
provate voi a non sapere cosa vuol dire farsi una doccia
provate voi a non sapere quando avrete da mangiare
provate voi a vedere i genitori ammazzati davanti agli occhi
provate voi a non esser nessuno per il colore della pelle
provate voi a essere sempre gli ultimi
provate voi a essere quello che nessuno vuole vicino sull'autobus
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
Provate voi a vedere i vostri figli morire di sete
provate voi a sapere che non sarete mai niente
provate voi a sapere che a nessuno gliene frega di voi
provate voi a non avere niente neanche la colpa
provate voi a essere nati nel posto sbagliato
provate voi a essere i poveri
provate voi a vedere i vostri fratelli rapiti nella notte
provate voi ad avere una pistola puntata in mezzo agli occhi
provate voi a sentire le bombe dietro casa
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
Provate voi a correre tutta la notte per la paura
provate voi a morire in fondo al mare
provate voi ad aver vergogna di voi stessi
provate voi a essere bambini senza la mamma il papà
provate voi a vivere in una baracca
provate voi a cercare i vestiti nella spazzatura
provate voi a non sapere neppure quando e dove si è nati
provate voi a chiedere gli spiccioli ai semafori
provate voi a guardare il tramonto sotto un cavalcavia di periferia
provate voi
Provate voi tutto questo
e poi venite a raccontarmi se non vi viene voglia
di scappare da questo mondo e non tornare più
quando la gente che ha tutto
alla fine ci ride su
perché alla fine se non succede a te
è un problema che non esiste
e il fatto non sussiste
Contributed by Erika - 2018/6/23 - 12:07
"Faccia" è l’album che annuncia il ritorno del cantautore rock bresciano
Questo album assume le caratteristiche di un grande quadro con tante immagini facenti parte dello stesso grande disegno. Le immagini sono le canzoni, il quadro è l’album. E un quadro grande va guardato da lontano, dedicandogli il giusto tempo per mettere a fuoco tutta l’opera. Lo stesso vale per un disco, va ascoltato, messo a fuoco, percepito. Ogni canzone è un mondo a sé, ovviamente, ma ognuna di esse è legata da questa urgenza di comunicare ogni stato d’animo, dalla rabbia alla frustrazione, alla solitudine, all’abbandono, alla voglia di reagire, alla voglia di ripartire, alla voglia di esserci e non smettere.
«Questo è Faccia. Non è metterci solo la Faccia, è metterci tutto quello che sono, metterlo nelle mie canzoni, nella mia voce, nella mia chitarra, nelle mie parole. Registrare quest’album è stato un lavoro costante di ricerca, un lavoro costante di creatività, senza scadenze temporali se non il mio appagamento artistico. Per me la musica è tutto questo, è la condivisione di una emozione». Riccardo Maffoni
Track by Track
Provate voi “Brano provocatorio. Il testo è caratterizzato dal continuo ripetersi del titolo, Provate Voi, alternato da immagini forti, lontane dalle nostre vite, situazioni che non fanno parte dei nostri salotti. L’idea è nata dalla superficialità con cui oggi giudichiamo tutto e tutti, con presunzione, senza sapere nulla, senza aver vissuto quello che stiamo giudicando, ma credendo di averne il diritto sulla base di una nostra radicata convinzione”.
Faccia: “Faccia è una ballata rock, con un ritmo medio lento caratterizzato da una batteria molto presente che accompagna il cantato, quasi come una sorta di cammino, lento, profondo, costante. Le parole sono un susseguirsi di immagini e la faccia è forse più una metafora legata alla vita, legata alle varie situazioni che si affrontano tutti i giorni, in ogni ambito. Primo singolo estratto”.
Cambiare: “Puoi essere quello che vuoi, puoi arrivare ovunque, ma devi cambiare, non puoi continuare a fare le stesse cose, non puoi continuare ad ascoltare gli stessi discorsi, devi ascoltare i saggi, e loro ti stanno dicendo di cambiare, oggi”.
L’uomo sulla montagna: “ ‘Come una notte di piena estate, quando il sonno non vuole arrivare, e quei pensieri non ti lasciano stare’ ed è così che è nato il testo di questa canzone, di notte. Introversa, riflessiva, ma con un finale positivo dove c’è la voglia di aprirsi, anzi, di scendere dalla montagna, per affrontare il mondo. Musicalmente è divisa in due parti. La prima intima, il cantato è quasi un sussurro, la seconda intensa, forte, il cantato quasi gridato, sofferto, come l’uomo sceso dalla montagna, vissuto, stremato, ma finalmente contento di poter guardare da lontano quel posto dove si era nascosto per così tanto tempo”.
Sotto la luna: “Sotto la luna, con la donna dei desideri, vicini, stretti, e il resto non importa. L’inizio del brano è affidato alle chitarre e alla voce, ma subito dalla seconda strofa entrano tutti gli strumenti, ad accompagnare i due personaggi, nel loro sogno reale”.
Quello che sei: “La consapevolezza di quello che sei veramente, l’accettazione del tuo valore, il guardarti intorno, il guardare fuori, il risvegliarsi”.
Le ragazze sono andate: “Si può amare una donna senza coglierne la reale bellezza, si può far male ad una donna senza averne la consapevolezza. Puoi essere un uomo, senza esserlo fino in fondo. Voce e chitarra. Il finale è uno strumentale. E’ l’addio, è lo schiaffo”.
Mi manchi di più’: “’Una batteria elettronica, poche note di piano, la mia voce, e tu che sei ancora presente, dentro me…’ e il tuo viso che ricordo, e non scordo, è la cosa più bella che c’è, ancora dentro me…”. Passa il tempo, ma resti e non posso fare a meno di pensarti, di pensare a noi, a tutto quello che c’è stato, che se ne è andato, o forse no e mi manchi, di più”.
Sette grandi: “Musicalmente un rock ‘n roll, anche se non nella forma più classica, ma l’intenzione è proprio quella, con chitarre elettriche e piano in evidenza. Dietro un testo ironico si nasconde del sarcasmo, contro quei Sette Grandi che vogliono anche il petrolio sotto casa mia. E allora non mi resta che scappare con la mia donna mentre il Caterpillar è pronto a distruggere tutto quello costruito in una vita. Ecco cos’è quel petrolio, la ricchezza guadagnata senza sconti, sudata, lavorata giorno per giorno”.
La mia prima constatazione: “Il tema dell’abbandono trattato con leggerezza e un filo di amarezza, spinta giù da un bel bicchiere bevuto alla sua salute, ripensando alle nottate passate e alle sue balle inventate e anche la musica riflette questo stato d’animo, leggero, o forse sospeso ma finalmente, più sereno”.
Il mondo va avanti: “L’idea del brano è nata per strada, camminando, osservando la gente, nei negozi, nei bar, al lavoro e riflettendo sul tempo che passa, sulla vita che continua, appunto, sul mondo che va avanti, nonostante tutto, nonostante “qualcuno è rimasto indietro, qualcuno proprio non ce la fa. E’ però una canzone piena di speranza, piena di voglia di provarci ancora, di credere sempre e comunque nella vita.
Senza di te: Il tema della mancanza, in una giornata di pioggia, quando tutto intorno è come sospeso, e la persona che si vorrebbe accanto sembra ancora più lontano ed è difficile trovare una strada da percorrere. La musica riflette questo stato d’animo. L’inizio è intimo, solo voce e poche note di chitarra, è solitudine, è un cammino lento, che diventa insopportabile, come è insopportabile stare senza di te”.
Scala D: “Brano strumentale, dalle sonorità folk, un ultimo sguardo prima di rientrare a casa, dopo un lungo viaggio, dopo esser stato in tanti posti, dopo aver incontrato nuovi e vecchi amici. L’attimo prima di varcare la soglia di casa, o di fare il primo passo su quella scala, immerso nella notte, nella quiete, quando si è soli, ma ancora in compagnia di tutti i momenti passati a cercare quello che era già dentro di noi”.
Tommy è felice: “Tommy è un uomo che le ha passate tutte nella vita, ma ora sembra attraversare un buon momento, sembra felice, ha una donna, ha un lavoro. Ho registrato il brano in diretta, suonando il piano e cantando questa ultima canzone pensando di essere solo, a casa mia, di notte, dopo una lunga giornata, senza spettatori, senza rumori, solo il piano, io, e questa canzone, a chiudere questo viaggio iniziato 14 canzoni fa”.
https://open.spotify.com/album/5KX5pcq...
Prodotto e arrangiato da Riccardo Maffoni e Michele Coratella. Testi e musiche di Riccardo Maffoni. Registrato e missato da Michele Coratella al Mikorstudio di Brescia, Marzo – Agosto 2017 masterizzato da Daniele Salodini al Woodpecker mastering studio di Bresci, Settembre 2017. Pubblicazione album: 6 aprile 2018
«Quando sono entrato in studio per lavorare a questo nuovo album avevo solamente la convinzione di registrare canzoni che parlassero di tutto quello che c’era stato nella mia vita dal mio ultimo album di inediti uscito nel 2008 a oggi. Volevo raccontarmi, senza sconti, senza risparmiarmi». Riccardo Maffoni
Questo album assume le caratteristiche di un grande quadro con tante immagini facenti parte dello stesso grande disegno. Le immagini sono le canzoni, il quadro è l’album. E un quadro grande va guardato da lontano, dedicandogli il giusto tempo per mettere a fuoco tutta l’opera. Lo stesso vale per un disco, va ascoltato, messo a fuoco, percepito. Ogni canzone è un mondo a sé, ovviamente, ma ognuna di esse è legata da questa urgenza di comunicare ogni stato d’animo, dalla rabbia alla frustrazione, alla solitudine, all’abbandono, alla voglia di reagire, alla voglia di ripartire, alla voglia di esserci e non smettere.
«Questo è Faccia. Non è metterci solo la Faccia, è metterci tutto quello che sono, metterlo nelle mie canzoni, nella mia voce, nella mia chitarra, nelle mie parole. Registrare quest’album è stato un lavoro costante di ricerca, un lavoro costante di creatività, senza scadenze temporali se non il mio appagamento artistico. Per me la musica è tutto questo, è la condivisione di una emozione». Riccardo Maffoni
Track by Track
Provate voi “Brano provocatorio. Il testo è caratterizzato dal continuo ripetersi del titolo, Provate Voi, alternato da immagini forti, lontane dalle nostre vite, situazioni che non fanno parte dei nostri salotti. L’idea è nata dalla superficialità con cui oggi giudichiamo tutto e tutti, con presunzione, senza sapere nulla, senza aver vissuto quello che stiamo giudicando, ma credendo di averne il diritto sulla base di una nostra radicata convinzione”.
Faccia: “Faccia è una ballata rock, con un ritmo medio lento caratterizzato da una batteria molto presente che accompagna il cantato, quasi come una sorta di cammino, lento, profondo, costante. Le parole sono un susseguirsi di immagini e la faccia è forse più una metafora legata alla vita, legata alle varie situazioni che si affrontano tutti i giorni, in ogni ambito. Primo singolo estratto”.
Cambiare: “Puoi essere quello che vuoi, puoi arrivare ovunque, ma devi cambiare, non puoi continuare a fare le stesse cose, non puoi continuare ad ascoltare gli stessi discorsi, devi ascoltare i saggi, e loro ti stanno dicendo di cambiare, oggi”.
L’uomo sulla montagna: “ ‘Come una notte di piena estate, quando il sonno non vuole arrivare, e quei pensieri non ti lasciano stare’ ed è così che è nato il testo di questa canzone, di notte. Introversa, riflessiva, ma con un finale positivo dove c’è la voglia di aprirsi, anzi, di scendere dalla montagna, per affrontare il mondo. Musicalmente è divisa in due parti. La prima intima, il cantato è quasi un sussurro, la seconda intensa, forte, il cantato quasi gridato, sofferto, come l’uomo sceso dalla montagna, vissuto, stremato, ma finalmente contento di poter guardare da lontano quel posto dove si era nascosto per così tanto tempo”.
Sotto la luna: “Sotto la luna, con la donna dei desideri, vicini, stretti, e il resto non importa. L’inizio del brano è affidato alle chitarre e alla voce, ma subito dalla seconda strofa entrano tutti gli strumenti, ad accompagnare i due personaggi, nel loro sogno reale”.
Quello che sei: “La consapevolezza di quello che sei veramente, l’accettazione del tuo valore, il guardarti intorno, il guardare fuori, il risvegliarsi”.
Le ragazze sono andate: “Si può amare una donna senza coglierne la reale bellezza, si può far male ad una donna senza averne la consapevolezza. Puoi essere un uomo, senza esserlo fino in fondo. Voce e chitarra. Il finale è uno strumentale. E’ l’addio, è lo schiaffo”.
Mi manchi di più’: “’Una batteria elettronica, poche note di piano, la mia voce, e tu che sei ancora presente, dentro me…’ e il tuo viso che ricordo, e non scordo, è la cosa più bella che c’è, ancora dentro me…”. Passa il tempo, ma resti e non posso fare a meno di pensarti, di pensare a noi, a tutto quello che c’è stato, che se ne è andato, o forse no e mi manchi, di più”.
Sette grandi: “Musicalmente un rock ‘n roll, anche se non nella forma più classica, ma l’intenzione è proprio quella, con chitarre elettriche e piano in evidenza. Dietro un testo ironico si nasconde del sarcasmo, contro quei Sette Grandi che vogliono anche il petrolio sotto casa mia. E allora non mi resta che scappare con la mia donna mentre il Caterpillar è pronto a distruggere tutto quello costruito in una vita. Ecco cos’è quel petrolio, la ricchezza guadagnata senza sconti, sudata, lavorata giorno per giorno”.
La mia prima constatazione: “Il tema dell’abbandono trattato con leggerezza e un filo di amarezza, spinta giù da un bel bicchiere bevuto alla sua salute, ripensando alle nottate passate e alle sue balle inventate e anche la musica riflette questo stato d’animo, leggero, o forse sospeso ma finalmente, più sereno”.
Il mondo va avanti: “L’idea del brano è nata per strada, camminando, osservando la gente, nei negozi, nei bar, al lavoro e riflettendo sul tempo che passa, sulla vita che continua, appunto, sul mondo che va avanti, nonostante tutto, nonostante “qualcuno è rimasto indietro, qualcuno proprio non ce la fa. E’ però una canzone piena di speranza, piena di voglia di provarci ancora, di credere sempre e comunque nella vita.
Senza di te: Il tema della mancanza, in una giornata di pioggia, quando tutto intorno è come sospeso, e la persona che si vorrebbe accanto sembra ancora più lontano ed è difficile trovare una strada da percorrere. La musica riflette questo stato d’animo. L’inizio è intimo, solo voce e poche note di chitarra, è solitudine, è un cammino lento, che diventa insopportabile, come è insopportabile stare senza di te”.
Scala D: “Brano strumentale, dalle sonorità folk, un ultimo sguardo prima di rientrare a casa, dopo un lungo viaggio, dopo esser stato in tanti posti, dopo aver incontrato nuovi e vecchi amici. L’attimo prima di varcare la soglia di casa, o di fare il primo passo su quella scala, immerso nella notte, nella quiete, quando si è soli, ma ancora in compagnia di tutti i momenti passati a cercare quello che era già dentro di noi”.
Tommy è felice: “Tommy è un uomo che le ha passate tutte nella vita, ma ora sembra attraversare un buon momento, sembra felice, ha una donna, ha un lavoro. Ho registrato il brano in diretta, suonando il piano e cantando questa ultima canzone pensando di essere solo, a casa mia, di notte, dopo una lunga giornata, senza spettatori, senza rumori, solo il piano, io, e questa canzone, a chiudere questo viaggio iniziato 14 canzoni fa”.
https://open.spotify.com/album/5KX5pcq...
Prodotto e arrangiato da Riccardo Maffoni e Michele Coratella. Testi e musiche di Riccardo Maffoni. Registrato e missato da Michele Coratella al Mikorstudio di Brescia, Marzo – Agosto 2017 masterizzato da Daniele Salodini al Woodpecker mastering studio di Bresci, Settembre 2017. Pubblicazione album: 6 aprile 2018
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dall'album "Faccia"
Provate voi: “Brano provocatorio. Il testo è caratterizzato dal continuo ripetersi del titolo, Provate Voi, alternato da immagini forti, lontane dalle nostre vite, situazioni che non fanno parte dei nostri salotti. L’idea è nata dalla superficialità con cui oggi giudichiamo tutto e tutti, con presunzione, senza sapere nulla, senza aver vissuto quello che stiamo giudicando, ma credendo di averne il diritto sulla base di una nostra radicata convinzione”. Riccardo Maffoni
Il 22 giugno 2018 "Provate voi" vince il "Premio Peppino Impastato - Targa 100 Passi", patrocinato dalla Fitel-Sicilia e dal Ministero della Cultura.