La mia gente,
la mia gente muore,
la mia gente muore
e nessuno se ne accorge.
Io sto a guardare
fuori fuori che piove
e di questo morire
non ne voglio capire.
La mia gente,
la mia gente muore,
la mia gente muore
e nessuno se ne accorge.
Li han lasciati accoppare
dietro a una ciminiera,
gli avevano detto
che era l'ultima sera.
Sì ma tu
che con la tua automobile
hai scambiato la vita
per una bella donna sfiorita
Ricordati che c'è,
c'è ancora qualcuno
che aspetta la filovia
e quando l'ha presa
tira fuori un sorriso,
perché ormai l'han convinto
che andrà in paradiso.
La mia gente,
la mia gente canta,
la mia gente canta
e nessuno se ne accorge.
Io sto ad ascoltare
ma non capisco le parole
e allora di rabbia
alzo il volume della radio,
alzo il volume della radio
e canto con lei
e canto con lei
contro la mia gente,
contro la mia gente,
contro la mia gente...
la mia gente muore,
la mia gente muore
e nessuno se ne accorge.
Io sto a guardare
fuori fuori che piove
e di questo morire
non ne voglio capire.
La mia gente,
la mia gente muore,
la mia gente muore
e nessuno se ne accorge.
Li han lasciati accoppare
dietro a una ciminiera,
gli avevano detto
che era l'ultima sera.
Sì ma tu
che con la tua automobile
hai scambiato la vita
per una bella donna sfiorita
Ricordati che c'è,
c'è ancora qualcuno
che aspetta la filovia
e quando l'ha presa
tira fuori un sorriso,
perché ormai l'han convinto
che andrà in paradiso.
La mia gente,
la mia gente canta,
la mia gente canta
e nessuno se ne accorge.
Io sto ad ascoltare
ma non capisco le parole
e allora di rabbia
alzo il volume della radio,
alzo il volume della radio
e canto con lei
e canto con lei
contro la mia gente,
contro la mia gente,
contro la mia gente...
envoyé par Bernart Bartleby - 7/6/2018 - 11:27
"alzo il volume della radio e canto con lei contro la mia gente"...
Quel "lei" ovviamente è riferito alla radio, intesa in questo caso, a me sembra, come una sorta di "voce del padrone", ma in senso lato la si può anche intendere come una sorta di denuncia contro i media dell'epoca, quelli che smorzavano i toni sulle vicende legate alle lotte sociali o addirittura le contrastavano apertamente. La Rai del resto gli aveva appena bocciato "Ho visto un re" a Canzonissima e anni addietro aveva tolto al suo amico Dario Fo la conduzione della stessa trasmissione con Franca Rame. Se non erro (stando ai video live che vedo anche su youtube) questa canzone la cantò in una edizione di "Senza rete", quella del '71. E fu ancora una volta un grande atto di coraggio.
Quel "lei" ovviamente è riferito alla radio, intesa in questo caso, a me sembra, come una sorta di "voce del padrone", ma in senso lato la si può anche intendere come una sorta di denuncia contro i media dell'epoca, quelli che smorzavano i toni sulle vicende legate alle lotte sociali o addirittura le contrastavano apertamente. La Rai del resto gli aveva appena bocciato "Ho visto un re" a Canzonissima e anni addietro aveva tolto al suo amico Dario Fo la conduzione della stessa trasmissione con Franca Rame. Se non erro (stando ai video live che vedo anche su youtube) questa canzone la cantò in una edizione di "Senza rete", quella del '71. E fu ancora una volta un grande atto di coraggio.
Tommy Calabrese - 24/9/2022 - 18:06
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Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che dà il titolo all’album del 1970
Testo trovato su LyricsWikia
“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)