I hear that train a-commin',
It's rollin' around the bend
And I ain't seen the sunshine
Since I don't know when
I'm stuck in Folsom prison
And time keeps draggin' on,
But that train keeps a-rollin'
On down to San Antone.
When I was just a baby,
My mama told me, "Son,
Always be a good boy,
Don't ever play with guns"
But I shot a man in Reno,
Just to watch him die
When I hear that whistle blowin',
I hang my head and cry.
I bet there's rich folks eatin'
In a fancy dining car
They're probably drinking coffee
And smoking big cigars
But I know I had it coming,
I know I can't be free,
But those people keep a-movin'
And that's what tortures me
Well if that freed me from this prison
And that railroad train was mine,
I bet I'd move it on
A little farther down the line
Far from Folsom prison,
That's where I want to stay
And I'd let that lonesome whistle
Blow my blues away.
It's rollin' around the bend
And I ain't seen the sunshine
Since I don't know when
I'm stuck in Folsom prison
And time keeps draggin' on,
But that train keeps a-rollin'
On down to San Antone.
When I was just a baby,
My mama told me, "Son,
Always be a good boy,
Don't ever play with guns"
But I shot a man in Reno,
Just to watch him die
When I hear that whistle blowin',
I hang my head and cry.
I bet there's rich folks eatin'
In a fancy dining car
They're probably drinking coffee
And smoking big cigars
But I know I had it coming,
I know I can't be free,
But those people keep a-movin'
And that's what tortures me
Well if that freed me from this prison
And that railroad train was mine,
I bet I'd move it on
A little farther down the line
Far from Folsom prison,
That's where I want to stay
And I'd let that lonesome whistle
Blow my blues away.
Contributed by Riccardo Venturi - 2007/4/14 - 00:49
Language: Italian
Traduzione italiana di Michele Murino da Maggie's Farm
Mi sembra che ci sia un errore (che ho corretto) non tanto nella traduzione quanto nel testo originale tradotto da Michele Murino. Nella penultima strofa, "those people keep a-movin'" e non "I keep on keep a-movin'". [Bartolomeo Pestalozzi]
Mi sembra che ci sia un errore (che ho corretto) non tanto nella traduzione quanto nel testo originale tradotto da Michele Murino. Nella penultima strofa, "those people keep a-movin'" e non "I keep on keep a-movin'". [Bartolomeo Pestalozzi]
BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
Sento quel treno che arriva, arriva da dietro la curva
Non ho più veduto la luce del sole da talmente tanto tempo che nemmeno io mi ricordo da quando
Sono rimasto rinchiuso nella prigione di Folsom dove il tempo scorreva interminabile
e sento quel fischio che soffia giù a San Antone
Quando ero solo un bimbo mia mamma mi disse: figlio
sii sempre un bravo ragazzo, non giocare mai con le pistole
Ma uccisi un uomo a Reno solo per vederlo morire
Quando sento quel treno che avanza piego la testa e piango
Scommetto che ci sono persone ricche nelle sue fantastiche carrozze risplendenti
e probabilmente bevono caffè e fumano grossi sigari
Ma so che io dovevo aspettarmelo, so che non sarò libero
ma loro continuano a muoversi, ed è questo che mi tormenta
Se mi facessero uscir di prigione, se quel treno fosse il mio
Potete scommetterci che lo sposterei ancora un pò lungo i binari
lontano dalla prigione di Folsom
e lascerei che quel triste fischio si porti via la mia tristezza .
Sento quel treno che arriva, arriva da dietro la curva
Non ho più veduto la luce del sole da talmente tanto tempo che nemmeno io mi ricordo da quando
Sono rimasto rinchiuso nella prigione di Folsom dove il tempo scorreva interminabile
e sento quel fischio che soffia giù a San Antone
Quando ero solo un bimbo mia mamma mi disse: figlio
sii sempre un bravo ragazzo, non giocare mai con le pistole
Ma uccisi un uomo a Reno solo per vederlo morire
Quando sento quel treno che avanza piego la testa e piango
Scommetto che ci sono persone ricche nelle sue fantastiche carrozze risplendenti
e probabilmente bevono caffè e fumano grossi sigari
Ma so che io dovevo aspettarmelo, so che non sarò libero
ma loro continuano a muoversi, ed è questo che mi tormenta
Se mi facessero uscir di prigione, se quel treno fosse il mio
Potete scommetterci che lo sposterei ancora un pò lungo i binari
lontano dalla prigione di Folsom
e lascerei che quel triste fischio si porti via la mia tristezza .
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi - 2010/8/23 - 10:16
Language: Italian
MELFI PRISON BLUES
E sento un treno che
arriva verso me
che non ho il sole in faccia
da chissà quando ormai
mi hanno messo in gabbia
e il tempo se ne va
come quel treno
che passa e se ne va
Mia madre lo diceva
me lo raccomandava
vai pure a giocare
ma lascia stare le pistole
ho sparato a un tale
per veder che effetto fa
e quando sento il treno fischiare
il cuore piange già
Chissà la brava gente
nel vagone ristorante
se prima fa i suoi conti
e poi sorseggia il te
quelli in libertà
e io rinchiuso qua
ma se ci penso
che rabbia che mi fa
Se quella gente là
mi lasciasse in libertà
io prenderei quel treno e via via via...
me ne andrei lontano
da questa merda qua
e la mia canzone
nel vento fischierà
E sento un treno che
arriva verso me
che non ho il sole in faccia
da chissà quando ormai
mi hanno messo in gabbia
e il tempo se ne va
come quel treno
che passa e se ne va
Mia madre lo diceva
me lo raccomandava
vai pure a giocare
ma lascia stare le pistole
ho sparato a un tale
per veder che effetto fa
e quando sento il treno fischiare
il cuore piange già
Chissà la brava gente
nel vagone ristorante
se prima fa i suoi conti
e poi sorseggia il te
quelli in libertà
e io rinchiuso qua
ma se ci penso
che rabbia che mi fa
Se quella gente là
mi lasciasse in libertà
io prenderei quel treno e via via via...
me ne andrei lontano
da questa merda qua
e la mia canzone
nel vento fischierà
Contributed by AVAST - 2013/6/18 - 16:16
Language: Italian
Marassi blues
Il treno va veloce,
Cavalca la rotaia
Ed io non vedo sole
Tranne che nell'ora d'aria,
So' rinchiuso qui a Marassi,
E il tempo è una bilancia.
Ma quel treno fischia forte,
Raggiungerà la Francia.
Quand'ero piccolino
Di mia mamma le parole,
“Non fare mai casino,
Sta' lontano dalle pistole!”
E ho sparato a un tizio in faccia
Per vederlo morto.
E a ogni fischio di quel treno
Piango senza conforto.
I veri delinquenti
Traboccano contanti,
Vestono abiti di marca,
Guidano macchine importanti
Io lo so che cosa ho fatto
E marcirò in galera,
È vederli sempre in giro
La mia tortura vera.
Ma se non fossi chiuso al gabbio,
Se la rotaia fosse mia
Fuggirei dalla prigione,
Fuggirei per sempre via
Mille miglia da Marassi
È dove vorrei andare,
E con il fischio di quel treno
Andrebbe il mio dolore.
Il treno va veloce,
Cavalca la rotaia
Ed io non vedo sole
Tranne che nell'ora d'aria,
So' rinchiuso qui a Marassi,
E il tempo è una bilancia.
Ma quel treno fischia forte,
Raggiungerà la Francia.
Quand'ero piccolino
Di mia mamma le parole,
“Non fare mai casino,
Sta' lontano dalle pistole!”
E ho sparato a un tizio in faccia
Per vederlo morto.
E a ogni fischio di quel treno
Piango senza conforto.
I veri delinquenti
Traboccano contanti,
Vestono abiti di marca,
Guidano macchine importanti
Io lo so che cosa ho fatto
E marcirò in galera,
È vederli sempre in giro
La mia tortura vera.
Ma se non fossi chiuso al gabbio,
Se la rotaia fosse mia
Fuggirei dalla prigione,
Fuggirei per sempre via
Mille miglia da Marassi
È dove vorrei andare,
E con il fischio di quel treno
Andrebbe il mio dolore.
I hear that train a-commin',
It's rollin' around the bend
And I ain't seen the sunshine
Since I don't know when
I'm stuck in Folsom prison
And time keeps draggin' on
But that train keeps a-rollin'
On down to San Antone.
It's rollin' around the bend
And I ain't seen the sunshine
Since I don't know when
I'm stuck in Folsom prison
And time keeps draggin' on
But that train keeps a-rollin'
On down to San Antone.
Contributed by Riccardo Venturi - 2021/11/10 - 06:46
Language: Italian
Versione italiana di Gianni Barnini
cover metrica
cover metrica
IL BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
Quel treno sta arrivando fra poco apparirà
Non ho più visto il sole da quanto chi lo sa
Sto qui in questa prigione che sfugge anche il demonio
E sento il lungo fischio che soffia a Sant’Antonio
Quand’ero un ragazzino non volevo andare a scuola
Mia madre mi diceva studia e lascia la pistola
Ma uccisi un uomo a Reno e lo lasciai nel fango
Se sento ora quel treno abbasso gli occhi e piango
Ci son persone ricche in carrozze risplendenti
Che bevono il caffè con un sigaro tra i denti
Dovevo immaginarlo la libertà ormai più
Li vedo lì felici ed io sempre più giù
Se uscissi di prigione, se il treno fosse mio
Lo spingerei lontano in un posto detto oblio
Da questa mia prigione lontano ovunque via
Portandosi col fischio questa mia malinconia
Quel treno sta arrivando fra poco apparirà
Non ho più visto il sole da quanto chi lo sa
Sto qui in questa prigione che sfugge anche il demonio
E sento il lungo fischio che soffia a Sant’Antonio
Quand’ero un ragazzino non volevo andare a scuola
Mia madre mi diceva studia e lascia la pistola
Ma uccisi un uomo a Reno e lo lasciai nel fango
Se sento ora quel treno abbasso gli occhi e piango
Ci son persone ricche in carrozze risplendenti
Che bevono il caffè con un sigaro tra i denti
Dovevo immaginarlo la libertà ormai più
Li vedo lì felici ed io sempre più giù
Se uscissi di prigione, se il treno fosse mio
Lo spingerei lontano in un posto detto oblio
Da questa mia prigione lontano ovunque via
Portandosi col fischio questa mia malinconia
Contributed by Gianni Barnini - 2021/11/10 - 23:15
Language: Italian (Lombardo milanese)
SAN VITÙR BLUES
Sun chi su la mia branda e vàrdi pasà i tram,
ma pödi minga vardà ul sù da tanti ann…
Son dent a San Vitùr e ‘l temp el pasa mai
e i discurs che fa la gént pödi dumà ‘scultài…”.
Sun chi su la mia branda e vàrdi pasà i tram,
ma pödi minga vardà ul sù da tanti ann…
Son dent a San Vitùr e ‘l temp el pasa mai
e i discurs che fa la gént pödi dumà ‘scultài…”.
Contributed by Dq82 - 2021/10/7 - 12:07
Language: Irish
Irish transcreation by Gabriel Rosenstock
FOLSOM PRISON BLUES
Tá an traein ag teannadh linne
Ón gcúinne chugainn go mear
Ní fhaca mé ga gréine
Le …ní tamall gearr
Táim sáite in Folsom Prison
Is stop an t-am, ochón,
Is tá an traein ag gluaiseacht léi
Síos go San Antone.
Nuair bhíos-sa i mo bháibín,
Ar Mama liom “A mhac
Bí i do bhuachaill múinte
Gan gunna i do ghlac.”
Ach do lámhachas fear in Reno
Chun breathnú ar a bhás
Nuair a chloisimse an fheadaíl
Tosnaím ag gol go fras.
Bí cinnte go bhfuil boic ag ithe
Ina gcarr galánta dóibh
Nó ag slogadh siar an chaife
Ag caitheamh na dtodóg
Ach nach raibh sé tuillte agam!
Ní bheidh mé saor go deo
Is na daoine ag síorghluaiseacht
Iad 'na ndealg sa bheo.
Bhuel, dá saorfaí mé ón bpríosún seo
Dá mba liom an t-iarnród
Bí cinnte go mbogfainn as an áit seo
Ó, gan aon agó
I bhfad ó Folsom Prison
Is ann a gheobhainnse scíth
Agus ligfinnse don fheadaíl
An brón a ghlanadh díom.
Tá an traein ag teannadh linne
Ón gcúinne chugainn go mear
Ní fhaca mé ga gréine
Le …ní tamall gearr
Táim sáite in Folsom Prison
Is stop an t-am, ochón,
Is tá an traein ag gluaiseacht léi
Síos go San Antone.
Nuair bhíos-sa i mo bháibín,
Ar Mama liom “A mhac
Bí i do bhuachaill múinte
Gan gunna i do ghlac.”
Ach do lámhachas fear in Reno
Chun breathnú ar a bhás
Nuair a chloisimse an fheadaíl
Tosnaím ag gol go fras.
Bí cinnte go bhfuil boic ag ithe
Ina gcarr galánta dóibh
Nó ag slogadh siar an chaife
Ag caitheamh na dtodóg
Ach nach raibh sé tuillte agam!
Ní bheidh mé saor go deo
Is na daoine ag síorghluaiseacht
Iad 'na ndealg sa bheo.
Bhuel, dá saorfaí mé ón bpríosún seo
Dá mba liom an t-iarnród
Bí cinnte go mbogfainn as an áit seo
Ó, gan aon agó
I bhfad ó Folsom Prison
Is ann a gheobhainnse scíth
Agus ligfinnse don fheadaíl
An brón a ghlanadh díom.
Contributed by Gabriel Rosenstock - 2018/7/27 - 15:54
Language: Italian (Emiliano reggiano)
Al treno e la galéra
Séint al treno al riva
Al scéfla adrée la curva,
E me che a’n véd mia al sol,
An so più gnân da quand,
Sun saré só in na galéra,
E al teimp al pasa mài,
Però al treno invece al côr,
Al pasa tótt i dé.
Quando a séra un céno,
mé medra la me dgéva,
Fa seimper al breév ragás,
Con agli érmi sughêr mai,
Ma i ho masé un pover òmen,
Sol per vedrel murir,
Quand seitn al fésc dal treno,
Am vin da sighêr.
So ca gh’è di sgnour,
Che viasèn in préma clas,
Magnen, béven, fómen,
E tót costa chér,
E so c’lé colpa mia,
I’ ho pers la liberté,
Però i sgnour i van in gir,
E me stag seimper pió mél.
Se un dé però i’m mólesen,
S’la fos mia la férovia,
La spostarés subét,
Al pió luntan c’ág sia,
Luntan da sta galera,
Indo mé vrés stér,
E al féschi dal treno in corsa,
Am lasarès durmir.
Séint al treno al riva
Al scéfla adrée la curva,
E me che a’n véd mia al sol,
An so più gnân da quand,
Sun saré só in na galéra,
E al teimp al pasa mài,
Però al treno invece al côr,
Al pasa tótt i dé.
Quando a séra un céno,
mé medra la me dgéva,
Fa seimper al breév ragás,
Con agli érmi sughêr mai,
Ma i ho masé un pover òmen,
Sol per vedrel murir,
Quand seitn al fésc dal treno,
Am vin da sighêr.
So ca gh’è di sgnour,
Che viasèn in préma clas,
Magnen, béven, fómen,
E tót costa chér,
E so c’lé colpa mia,
I’ ho pers la liberté,
Però i sgnour i van in gir,
E me stag seimper pió mél.
Se un dé però i’m mólesen,
S’la fos mia la férovia,
La spostarés subét,
Al pió luntan c’ág sia,
Luntan da sta galera,
Indo mé vrés stér,
E al féschi dal treno in corsa,
Am lasarès durmir.
Contributed by Dq82 - 2024/7/4 - 17:37
Language: Italian (Emiliano reggiano)
AL TRENO E LA GALÉRA
Séint al treno al riva
Al scéfla adrée la curva,
E me che a’n véd mia al sol,
An so più gnân da quand,
Sun saré só in na galéra,
E al teimp al pasa mài,
Però al treno invece al côr,
Al pasa tótt i dé.
Quando a séra un céno,
mé medra la me dgéva,
Fa seimper al breév ragás,
Con agli érmi sughêr mai,
Ma i ho masé un pover òmen,
Sol per vedrel murir,
Quand seitn al fésc dal treno,
Am vin da sighêr.
So ca gh’è di sgnour,
Che viasèn in préma clas,
Magnen, béven, fómen,
E tót costa chér,
E so c’lé colpa mia,
I’ ho pers la liberté,
Però i sgnour i van in gir,
E me stag seimper pió mél.
Se un dé però i’m mólesen,
S’la fos mia la férovia,
La spostarés subét,
Al pió luntan c’ág sia,
Luntan da sta galera,
Indo mé vrés stér,
E al féschi dal treno in corsa,
Am lasarès durmir.
Séint al treno al riva
Al scéfla adrée la curva,
E me che a’n véd mia al sol,
An so più gnân da quand,
Sun saré só in na galéra,
E al teimp al pasa mài,
Però al treno invece al côr,
Al pasa tótt i dé.
Quando a séra un céno,
mé medra la me dgéva,
Fa seimper al breév ragás,
Con agli érmi sughêr mai,
Ma i ho masé un pover òmen,
Sol per vedrel murir,
Quand seitn al fésc dal treno,
Am vin da sighêr.
So ca gh’è di sgnour,
Che viasèn in préma clas,
Magnen, béven, fómen,
E tót costa chér,
E so c’lé colpa mia,
I’ ho pers la liberté,
Però i sgnour i van in gir,
E me stag seimper pió mél.
Se un dé però i’m mólesen,
S’la fos mia la férovia,
La spostarés subét,
Al pió luntan c’ág sia,
Luntan da sta galera,
Indo mé vrés stér,
E al féschi dal treno in corsa,
Am lasarès durmir.
Contributed by Dq82 - 2024/7/4 - 17:37
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Sun 232, 1956
In the lyrics, the jailed protagonist listens to the whistle of the train outside his cell and recounts his deeds "I shot a man in Reno/just to watch him die," imagines the free people inside the train and dreams of what he would do if he were free. "I know I had it coming/I know I can't be free," sings the imprisoned man. "But those people keep a'moving/and that's what tortures me." The song does not clarify why the protagonist is serving time in California despite having committed murder in Nevada (unless he is serving time in Folsom for another offence, and is recalling the Reno murder as he reflects on a life of crime).
Cash was inspired to write this song after seeing the movie Inside the Walls of Folsom Prison (1951) while serving in West Germany in the United States Air Force. Cash recounted how he came up with the "Reno" line: "I sat with my pen in my hand, trying to think up the worst reason a person could have for killing another person, and that's what came to mind."
The song borrows heavily, both lyrically and melodically, from a Gordon Jenkins composition on his 1953 Seven Dreams concept album (the Jenkins song is often referred to as Crescent City Blues). Jenkins later reportedly filed an infringement lawsuit and received a settlement after Cash's 1968 live recording achieved widespread success.
Cash included the song in his repertoire for decades. The definitive live performance is considered to be the opening song of a concert recorded at Folsom Prison itself on January 13, 1968. This version was eventually released on the At Folsom Prison album the same year. That opening song is more up-tempo than the Sun studio recording, as befits a concert-opening number. However, the recording's most notable feature — the whoops from the audience at the "Reno" line — was actually added in post-production, according to Michael Streissguth. A special on the Walk the Line DVD indicates that the prisoners were careful not to cheer at any of Cash's comments about the prison itself, fearing reprisal from guards.
This song, coupled with Cash's known drug and alcohol abuse problems, helped give rise to the myth that Johnny Cash served prison time.