2016
E’ stata un’impresa
Lasciare il paese, la gente di casa a guardarmi dall’uscio
In tasca una foto, in testa un berretto che sa di vissuto
Due scarpe consunte per attraversare un deserto fottuto
E’ stata un’impresa
Riempire chilometri e miglia di gambe, sudore e di fiato
Con l’acqua che manca, lo stomaco stretto in un morso di fame
E quando fa sera davanti ad un fuoco sentirsi un rottame
E’ stata un’impresa
Trovare una barca dal legno già marcio e pagare le spese
Ad un capitano che il mare l’ha visto soltanto per gioco
E ci ha abbandonati ad un miglio da riva, scusate se è poco
E’ stata un’impresa
Partire da Napoli sulla terza classe di un gran bastimento
Ripieno di gente che puzza di stalla, di urla e di pianto
L’oceano che balla e chi ancor ce l’ha invoca il suo santo
E’ stata un’impresa
Per tutti coloro che cercan LAMERICA solcando sui mari
Lasciarsi portare dalle onde beffarde né rotte, né fari
E poi giunti alla meta sentirsi chiamare EXTRACOMUNITARI
Lasciare il paese, la gente di casa a guardarmi dall’uscio
In tasca una foto, in testa un berretto che sa di vissuto
Due scarpe consunte per attraversare un deserto fottuto
E’ stata un’impresa
Riempire chilometri e miglia di gambe, sudore e di fiato
Con l’acqua che manca, lo stomaco stretto in un morso di fame
E quando fa sera davanti ad un fuoco sentirsi un rottame
E’ stata un’impresa
Trovare una barca dal legno già marcio e pagare le spese
Ad un capitano che il mare l’ha visto soltanto per gioco
E ci ha abbandonati ad un miglio da riva, scusate se è poco
E’ stata un’impresa
Partire da Napoli sulla terza classe di un gran bastimento
Ripieno di gente che puzza di stalla, di urla e di pianto
L’oceano che balla e chi ancor ce l’ha invoca il suo santo
E’ stata un’impresa
Per tutti coloro che cercan LAMERICA solcando sui mari
Lasciarsi portare dalle onde beffarde né rotte, né fari
E poi giunti alla meta sentirsi chiamare EXTRACOMUNITARI
envoyé par Dq82 - 1/6/2018 - 17:07
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