Per chi si sveglia ogni singolo giorno
Sotto lo stesso identico cielo
Paesi bianchi attraversati dal vento
In ogni vicolo
Per chi onora la natura
E si stupisce dei tramonti
Con la latenza nei pensieri
Ed il sudore in mezzo ai campi
Per chi raccoglie da una vita
Tutti i sogni dalla terra
E la difende dal progresso
Di anacronistici progetti
Che nel coraggio di chi resta
Sta la paura di chi parte
Che se continuiamo forte
Arriveremo troppo presto
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa, non passa
Ogni violenza la tua Tap maledetta, qui non passa
Ogni intenzione senza alcuna ragione, non passa qui non passa
Ogni uccisione di qualsiasi opinione, non passa
Per chi si sveglia ogni singolo giorno
E non riesce a vedere più il cielo
Con gli occhi bassi attaccati alle suole
Lo sguardo rosso su ogni pensiero
E calpesta con mano pesante
Usa come ricatto il lavoro
E va dire che i fumi dell’Ilva
Non sono nulla di serio
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa, non passa
Ogni violenza la tua Tap maledetta, qui non passa
Ogni intenzione senza alcuna ragione, non passa qui non passa
Ogni uccisione di qualsiasi opinione, non passa
E’ la richiesta di abbassare la testa, che qui non passa
Per il rispetto che devo alla terra, alla mia terra, che qui non passa
Per il futuro vincolato dai capricci del vento, qui non passa
Per chi sopporta quel numero fino alla fine dei suoi giorni, qui non passa
E la richiesta di abbassare la testa, qui non passa
Ogni violenza o gasdotto di merda qui non passa,
Ogni intenzione senza alcuna ragione, qui non passa
Ogni soppressione di qualsiasi opinione, qui non passa
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa,
Ogni violenza o gasdotto di merda qui non passa,
Ogni intenzione senza alcuna ragione, qui non passa
Ogni soppressione di qualsiasi opinione, qui non passa
Sotto lo stesso identico cielo
Paesi bianchi attraversati dal vento
In ogni vicolo
Per chi onora la natura
E si stupisce dei tramonti
Con la latenza nei pensieri
Ed il sudore in mezzo ai campi
Per chi raccoglie da una vita
Tutti i sogni dalla terra
E la difende dal progresso
Di anacronistici progetti
Che nel coraggio di chi resta
Sta la paura di chi parte
Che se continuiamo forte
Arriveremo troppo presto
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa, non passa
Ogni violenza la tua Tap maledetta, qui non passa
Ogni intenzione senza alcuna ragione, non passa qui non passa
Ogni uccisione di qualsiasi opinione, non passa
Per chi si sveglia ogni singolo giorno
E non riesce a vedere più il cielo
Con gli occhi bassi attaccati alle suole
Lo sguardo rosso su ogni pensiero
E calpesta con mano pesante
Usa come ricatto il lavoro
E va dire che i fumi dell’Ilva
Non sono nulla di serio
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa, non passa
Ogni violenza la tua Tap maledetta, qui non passa
Ogni intenzione senza alcuna ragione, non passa qui non passa
Ogni uccisione di qualsiasi opinione, non passa
E’ la richiesta di abbassare la testa, che qui non passa
Per il rispetto che devo alla terra, alla mia terra, che qui non passa
Per il futuro vincolato dai capricci del vento, qui non passa
Per chi sopporta quel numero fino alla fine dei suoi giorni, qui non passa
E la richiesta di abbassare la testa, qui non passa
Ogni violenza o gasdotto di merda qui non passa,
Ogni intenzione senza alcuna ragione, qui non passa
Ogni soppressione di qualsiasi opinione, qui non passa
Ogni richiesta di abbassare la testa qui non passa,
Ogni violenza o gasdotto di merda qui non passa,
Ogni intenzione senza alcuna ragione, qui non passa
Ogni soppressione di qualsiasi opinione, qui non passa
Contributed by Erika - 2018/5/9 - 21:43
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La voce del popolo salentino prende forma e vita attraverso un pezzo che mescola atmosfere gipsy e metropolitane lanciando un messaggio di forte impatto sociale. Dal 19 aprile il pezzo sarà in radio accompagnato dalla pubblicazione del video ufficiale.
Calde atmosfere, chitarre e fisarmoniche come una carovana gipsy sulle quali ondeggia la sinuosa melodia che abbraccia come il torrido sole salentino. Le atmosfere rarefatte della canzone sulle quali viaggiano le voci di Alfredo Quaranta e Mama Marjas, lasciano il posto nel finale alla personalità di Michele Riondino che, in maniera decisa, si fa largo nel brano insieme ai Revolving Bridge, attribuendo al sound sfumature più rock e metropolitane.
Il testo trasuda amore e passione per la propria terra: è la voce di un popolo che da Taranto a San Foca lotta per i suoi diritti contro Ilva e Tap, multinazionali che pesantemente stanno incidendo sul territorio sulla salute e sulla qualità della vita in quell'angolo di paradiso che viene identificato come tacco d'Italia.
Hanno partecipato alla realizzazione del brano: Alfredo Quaranta (voce), Michele Riondino (voce), Mama Marjas (voce), Davide Qba Apollonio (basso, elettronica), Peppe Levanto (Rodhes, tastiere, elettronica), Angelo Fumarola (chitarra classica), Aldo Natali (chitarra elettrica), Enrico Conte (Fisarmonica), Walter Pulpito (basso), Tonio Intermite (batteria), Vincenzo De Giorgio (chitarra elettrica).
Il singolo “Qui Non Passa” esce accompagnato dal videoclip, la cui regia è di Mauro Russo Calibro9.