- Christian Letter feat. Mirjana Nešković
- Muslim Letter feat. Zied Zouari
- Jewish Letter feat. Gershon Leizerson
Sarajevo è sempre stata crocevia tra diverse culture che hanno animato la vita intellettuale e sociale. Questo esisteva prima ed è rimasto tale anche durante la guerra, negli anni ‘90. Un conflitto dove si tendeva a piegare un popolo, non solo prendendo di mira le persone, le cose, ma il loro pensiero. Ma la gente ha deciso di combattere odio e violenza, con la sua grande ricchezza ideale. È grazie a questo che Sarajevo non è morta ed è per questo che ho voluto che le mie “Tre Lettere” arrivassero da lì.
Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani. Mio papà è cattolico, mia mamma è ortodossa, mia moglie è musulmana.Se nasci artista in un angolo di mondo così, diventa impossibile evitare certe influenze. Le “tre lettere” che danno il titolo al mio ultimo album “Three Letters from Sarajevo”, sono lettere in musica indirizzate ai profeti delle tre religioni che si sono scontrate per secoli in Europa: cattolica, ebraica e musulmana. Il violino è protagonista di questi brani, suonato rispettivamente secondo la tradizione classica occidentale, quella klezmer e quella orientale. Il violino unisce, a livello allegorico, le tre religioni.
Nel disco racconto una storiella che ho letto su internet. Una giornalista della CNN sente parlare di un anziano ebreo che per oltre 60 anni è andato due volte al giorno a pregare al Muro del Pianto. Lo va a cercare e gli chiede: “Di cosa parla con Dio ogni giorno da sessant’anni?” E lui: “Prego per la pace, per i giovani, perché religioni diverse possano vivere insieme”. “E ha ottenuto risposta?”, “in verità, ho l’impressione di parlare con un muro”. Dio non ha voluto insegnarci a convivere. Dovremmo trovare il modo di imparare da soli Intervista di Claudio Cabona
Album: Three Letters from Sarajevo
Strumentale
- Christian Letter feat. Mirjana Nešković
- Muslim Letter feat. Zied Zouari
- Jewish Letter feat. Gershon Leizerson
Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani. Mio papà è cattolico, mia mamma è ortodossa, mia moglie è musulmana.Se nasci artista in un angolo di mondo così, diventa impossibile evitare certe influenze. Le “tre lettere” che danno il titolo al mio ultimo album “Three Letters from Sarajevo”, sono lettere in musica indirizzate ai profeti delle tre religioni che si sono scontrate per secoli in Europa: cattolica, ebraica e musulmana. Il violino è protagonista di questi brani, suonato rispettivamente secondo la tradizione classica occidentale, quella klezmer e quella orientale. Il violino unisce, a livello allegorico, le tre religioni.
Nel disco racconto una storiella che ho letto su internet. Una giornalista della CNN sente parlare di un anziano ebreo che per oltre 60 anni è andato due volte al giorno a pregare al Muro del Pianto. Lo va a cercare e gli chiede: “Di cosa parla con Dio ogni giorno da sessant’anni?” E lui: “Prego per la pace, per i giovani, perché religioni diverse possano vivere insieme”. “E ha ottenuto risposta?”, “in verità, ho l’impressione di parlare con un muro”. Dio non ha voluto insegnarci a convivere. Dovremmo trovare il modo di imparare da soli
Intervista di Claudio Cabona