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Mari nostru

Francesco "Ciccio" Giuffrida
Langue: sicilien


Francesco "Ciccio" Giuffrida

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Testo di Francesco Giuffrida
Musica di Giada Salerno detta "Ciatuzza"

Interpretata nel 2018 dai Domo Emigrantes in Aquai
Aquai

Di questa canzone la primissima incisione è quella di una compilation pubblicata per il ventesimo del Premio Giovanna Daffini e uscita nel 2016. Si ispira a un fatto vero accaduto a dei pescatori di Mazzara del Vallo nel lontano 2004.

Mazzara del Vallo, 7/8/2004.

Terzo colloquio: terzo peschereccio scelto a caso. Sempre con lo stesso meccanismo siamo arrivati alla violenta e disumana domanda. Questa volta più che il solito racconto abbiamo notato i sentimenti che trasparivano dalle parole del nostro marinaio:

“Sì, è capitato l’anno scorso di ‘prendere’ un ragazzo nordafricano di 20 anni circa, rimasto impigliato nelle reti; si vedeva che era morto da poco perché usciva sangue dal naso".

Come vi siete comportati e come si e’ sentito l’equipaggio in quel momento?

"Con tutto l’equipaggio ci siamo dati molto da fare, abbiamo allestito un letto e preparato la salma, siamo rimasti traumatizzati. Per me è una sofferenza ancora oggi parlarne".

In quale area e’ successo?

"Nel Mammellone, tra la Libia e la Sicilia".

(Quei corpi che affiorano dal canale di Sicilia)
E vinni ddu mumentu dâ jurnata
quannu lu mari ccô suli fa liti,
ca nun mmoli ca sper di la nuttata
pirchì di notti su’comu du ziti;

lu suli acchiana’n celu a la livata
e nuatri pronti a ghisari li riti,
ca ora sculunu di unni su’appinnuti
ccu li pisci ammagghiati e tramurtuti.

E di bottu arristamu tutti muti;
tirava lu muturi a manu a manu;
li riti supra’u ponti arricugghiuti
e ammugghiuliatu ’n poviru cristianu.

Nuatri cchiù non seppimu chi fari
ccô cori di duluri vunchiue chinu,
li lacrimi faceunu n’autru mari
a malidiri u celu o lu distinu.

Vuatri ccà vinistivu a spirari
e’u munnu ca truvastivu è assassinu;
muristivu p’amuri di campari,
la vostra fossa fu lu nostru mari.

Di terri senza paci su’partuti,
e chissa fu la paci ca attruvanu:
muristivu p’amuri di campari,
la vostra fossa fu lu nostru mari.

envoyé par Dq82 - 15/3/2018 - 09:51



Langue: italien

Traduzione dal sito ufficiale
MARE NOSTRO

E arrivò quel momento della giornata
quando il mare bisticcia col sole:
non vuole che finisca la nottata
perché di notte sono come due fidanzati;

il sole sale in cielo all’alba
e noi pronti a tirare le reti
che ora gocciolano da dove sono appese
con i pesci intrappolati e tramortiti.

Improvvisamente siamo rimasti tutti muti;
il motore continuava a tirare;
le reti erano raccolte sul ponte
e aggrovigliato un povero disgraziato.

Noi non sapevamo più che fare
con il cuore gonfio e pieno di dolore,
Le lacrime facevano un altro mare
a maledire il cielo e il destino

Voi che siete venuti a sperare
e il mondo che avete trovato è assassino;
Siete morti per la voglia di vivere,
la vostra fossa fu il nostro mare

Da terre senza pace sono partiti
e questa è stata la pace che hanno trovato.
Siete morti per la voglia di vivere
la vostra fossa fu il nostro mare.

15/3/2018 - 09:53


Cari amici,
la segnalazione di questo canto è incompleta, manca degli autori di parole e musica. Il testo in siciliano - così come la traduzione in italiano - è di Francesco Giuffrida (lo scrivente) e la musica è di Giada Salerno. La canzone è stata presentata (e premiata) al Premio Daffini 2016 a nome dei due autori (Giuffrida - Salerno). Nel giugno del 2016 la canzone viene inserita nel CD 'Vent'anni del concorso nazionale Giovanna Daffini'.
Nel 2018 viene realizzata un'altra incisione per un cd dei Domo Emigrantes con intro e arrangiamento del sig. Torre che ora risulta coautore della musica.

Francesco Giuffrida - 7/1/2019 - 12:31


Buongiorno signor Giuffrida, grazie della segnalazione. Abbiamo corretto l'attribuzione e inserito il frammento dell'intervista ai pescatori su cui si basa il brano. Grazie ancora per le informazioni e complimenti per questo bel testo, tragico, toccante e purtroppo ancora attuale.

CCG Staff - 7/1/2019 - 12:38




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