Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!
Dieter SüverkrüpLingua: Tedesco
Ich gratuliere euch zu den Gesetzen
Ein jedes Volk bekommt, was ihm gebührt
Das Spiel ist aus, jetzt will ich nicht mehr hetzen
Ihr werdet selber seh'n, wohin es führt
Weiß Gott, ihr nun bald im Ernst zu tragen
Wofür die Schuld auf euer Konto geht
Ich mag euch nicht einmal mein Beileid sagen
Da ihr mit einem Fuß im Grabe steht
Es ist nicht immer schön, recht zu behalten
Mir ist in diesem Fall nicht wohl dabei
Seit altersher bleibt alles hier beim alten
Wenn man nicht weiß wozu - ist man nicht frei!
Die Nacht kommt sehr, die Sonne wird schon kälter
Ich schlachte jenes Bild noch einmal aus
Das sagt, dass unser Land der Arsch der Welt wär
Ich mache mich, vor's knallt, zum Loch hinaus
Man kann sein Land nicht wie im Scherz verlassen
Wenn die Gefahr am allergrößten ist
Man kann nicht euch, nur eure Dummheit hassen
Die aus den Händen eurer Schlächter frisst
Noch hinter irgendwelchen Grenzen kauernd
Biet' ich euch meine kleine Hilfe an
Und lehnt ihr ab, verlegen und bedauernd
Ich tue was ich kann - wenn ich nur kann!
Ein jedes Volk bekommt, was ihm gebührt
Das Spiel ist aus, jetzt will ich nicht mehr hetzen
Ihr werdet selber seh'n, wohin es führt
Weiß Gott, ihr nun bald im Ernst zu tragen
Wofür die Schuld auf euer Konto geht
Ich mag euch nicht einmal mein Beileid sagen
Da ihr mit einem Fuß im Grabe steht
Es ist nicht immer schön, recht zu behalten
Mir ist in diesem Fall nicht wohl dabei
Seit altersher bleibt alles hier beim alten
Wenn man nicht weiß wozu - ist man nicht frei!
Die Nacht kommt sehr, die Sonne wird schon kälter
Ich schlachte jenes Bild noch einmal aus
Das sagt, dass unser Land der Arsch der Welt wär
Ich mache mich, vor's knallt, zum Loch hinaus
Man kann sein Land nicht wie im Scherz verlassen
Wenn die Gefahr am allergrößten ist
Man kann nicht euch, nur eure Dummheit hassen
Die aus den Händen eurer Schlächter frisst
Noch hinter irgendwelchen Grenzen kauernd
Biet' ich euch meine kleine Hilfe an
Und lehnt ihr ab, verlegen und bedauernd
Ich tue was ich kann - wenn ich nur kann!
inviata da Bernart Bartleby - 31/1/2018 - 14:32
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
5 febbraio 2018 11:18
5 febbraio 2018 11:18
DOPO LA DEFINITIVA E COMPLETA INTRODUZIONE
E MESSA IN VIGORE DELLE LEGGI DI EMERGENZA,
CANTERÒ UNA CANZONCINA A TUTTI GLI ELETTORI
INGENUI E SPENSIERATI. PER PRECAUZIONE, LA CANTO GIÀ ORA!
Mi congratulo con voi per le leggi
Ogni popolo ha quel che gli spetta
Il gioco è finito, ora non voglio più affannarmi
Lo vedrete voi stessi a cosa porta
Dio sa se ora prenderete presto sul serio
Di quale cosa siete responsabili,
Non mi pregio manco una volta di farvi le condoglianze
Mentre state con un piede nella fossa
Non è sempre bello avere ragione,
In questo caso non ce la faccio così bene
Da tempi antichi qui tutto resta come prima,
Se non si sa perché, non si è liberi!
Viene una brutta notte, il sole già si fa più freddo
Approfitto ancora una volta di quella immagine
Dice che il nostro paese sarebbe il culo del mondo
Prima che scoppi, mi butto fuori dal buco
Non è uno scherzo abbandonare il proprio paese
Quando il pericolo è al massimo,
Non si può odiarvi, si odia solo la vostra imbecillità
Che si fa strada dalle mani dei vostri carnefici
E ancora rannicchiato dietro a qualche frontiera
Vi offrirò il mio aiutino,
E voi lo rifiuterete, spiacenti e imbarazzati,
Io faccio quel che posso e quando posso!
E MESSA IN VIGORE DELLE LEGGI DI EMERGENZA,
CANTERÒ UNA CANZONCINA A TUTTI GLI ELETTORI
INGENUI E SPENSIERATI. PER PRECAUZIONE, LA CANTO GIÀ ORA!
Mi congratulo con voi per le leggi
Ogni popolo ha quel che gli spetta
Il gioco è finito, ora non voglio più affannarmi
Lo vedrete voi stessi a cosa porta
Dio sa se ora prenderete presto sul serio
Di quale cosa siete responsabili,
Non mi pregio manco una volta di farvi le condoglianze
Mentre state con un piede nella fossa
Non è sempre bello avere ragione,
In questo caso non ce la faccio così bene
Da tempi antichi qui tutto resta come prima,
Se non si sa perché, non si è liberi!
Viene una brutta notte, il sole già si fa più freddo
Approfitto ancora una volta di quella immagine
Dice che il nostro paese sarebbe il culo del mondo
Prima che scoppi, mi butto fuori dal buco
Non è uno scherzo abbandonare il proprio paese
Quando il pericolo è al massimo,
Non si può odiarvi, si odia solo la vostra imbecillità
Che si fa strada dalle mani dei vostri carnefici
E ancora rannicchiato dietro a qualche frontiera
Vi offrirò il mio aiutino,
E voi lo rifiuterete, spiacenti e imbarazzati,
Io faccio quel che posso e quando posso!
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Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki
Come già in Lagerlied - paradossale descrizione della Germania occidentale negli anni 60 come un grande campo di concentramento hitleriano - anche qui Süverkrüp saluta l’imminente avvento delle leggi emergenziali per contrastare la ribellione studentesca, che poi furono effettivamente adottate – guarda caso - all’indomani del grave ferimento di Rudi Dutschke ad opera di un invasato anticomunista, episodio che privò il movimento del suo leader…
Una canzone che ritengo sia pure di grande attualità, alla luce di quanto si può leggere, per esempio, sul recente rapporto di Amnesty International intitolato Dangerously disproportionate. The ever-expanding national security State in Europe (gennaio 2017), un’analisi sulle leggi anti terrorismo definite “orwelliane” in 14 stati dell’Unione europea, i cui bersagli principali sono migranti e rifugiati, difensori dei diritti umani, attivisti e minoranze.