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Oppure no

Alessandro Bono
Langue: italien


Alessandro Bono

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(Alessandro Bono)


[1994]
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco

Oppure no

Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:



"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo che aveva toccato la vetta ed il fondo di una vita in meno di trent’anni, che a pochi giorni dalla sua morte aveva trovato la forza di portare in eurovisione la sua storia, la sua paura del futuro quando il tempo sembra sfuggirti di mano, senza poterci far nulla. Lo aveva fatto in maniera onesta, senza clamore, senza i like o le catene di S.Antonio che ci sono oggi sui social. Si era beccato i commenti cinici che allora restavano solo all’interno dei salotti collegati, e che adesso sfociano in migliaia di tweet o di post su Facebook. Tutti commenti dall’alto di un piedistallo di chi nella maggior parte dei casi non ha capito davvero nulla di quello che c’è dentro una canzone." (da Oppure no. Di Sanremo e del significato delle canzoni., di Raffaella Calvanese)
Verrà un giorno in cui vivrò
in un paese senza più frontiere
dove non si guarderà al futuro
come chiuso sotto ad un bicchiere

Verrà un giorno e sentirò
il vento caldo dei nuovi cambiamenti
in un attimo saranno qui
ma poi saremo tutti quanti pronti?

Con fatica ma sapremo
capir davvero cos’è la religione
qualsiasi fede chiunque avrà
si accetterà perché va bene ed ha ragione.

Oppure no
io questo non lo so

Oppure no
ed io perciò mi lascio vivere.

E quando credi che l’amore tuo
è solido come un bel sasso
poi per un’occhiata appena
ti senti un materasso

Verrà il giorno in cui sarai
col sedere grosso come una balena
io come adesso ti amerò
che hai un fisico da sirena.

Oppure no
io questo non lo so.

La risposta amore mio
è nascosta nel tempo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo

Mi piace vivere

E se talvolta pensi che
tu non sei molto importante
consolati perché sul ponte
c’è tutto il resto della gente

E quindi amica mia
tranquilla ci sono anch’io
e questo sporco mondo questa volta
è giunto infine ad una svolta.

Oppure no
io questo non lo so

Oppure no

La risposta amore mio
la stiamo vivendo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo.

E se a volte pensi che tu
tu non sei molto importante
consolati perché sul ponte
c’è tutto il resto della gente

E quindi amica mia
tranquilla ci sono anch’io
e questo sporco mondo questa volta
è giunto infine ad una svolta.

Oppure no

La risposta amore mio
la stiamo vivendo
e ogni giorno che va via
è un quadro che appendo.

Oppure no
Oppure no
Oppure no.

envoyé par Bernart Bartleby - 27/1/2018 - 22:00


Sono d’accordissimo con questo articolo: purtroppo la canzone non fu capita perché raccontava di un dramma che l’autore stava vivendo che nn voleva rivelare ..così è stato solo criticato per la performance canora non perfetta : i salotti cinici si fermarono come al solito alla superficie, senza tentare di capre l’essenza del testo. Che è sempre attuale perché le malattie non cambiano nei secoli..

Carla - 7/12/2018 - 20:16




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