Noi siamo il mare nero che di giorno sta calmo
si muove lentamente si cela nel profondo
in un fruscio leggero intona il proprio salmo
un canto che gli viene dal termine del mondo
e porta di lontano profumo di speranza
invade la tua stanza ti fa sentire strano
ti fa apparire estraneo al gregge dei montoni
condotti nel macello al suono dei milioni.
Noi siamo il mare nero che di notte protetto
dal buio, si alza in onde, si butta sulla riva
e se si tira indietro si avvolge nel suo letto
per assalire l’argine con forza ancor più viva.
Abbiamo vele nere per spingerci nel mare
ma non sono bandiere, attento a non sbagliare!
Noi siamo libertà, ciò che più fa paura
sospesi al centro esatto tra coscienza e natura
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, la tenebra feroce
sparsa sulle piaghe aperte del sistema
il nostro sangue infetto ne avvelena la foce
e la mano del boia mentre colpisce trema
perché non c’è maniera di strapparci alla vita
ogni giorno rapita, riscattata ogni sera
perché non c’è paura che possa incatenare
il tempo che ogni giorno riusciamo a liberare.
Noi siamo il mare nero, acque salate e sporche
depositiamo dubbi nel ventre d’ogni fede
abbiam molte madonne, tutte piuttosto porche,
e ognuno di noi è un dio che si tocca e si vede
ed i nostri rosari sono i caricatori
che sgraneremo amari nel ventre dei signori
noi siamo la paura della classe più ricca
noi siamo la torchiera della corda che l’impicca.
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, la dinamite accesa
in questa calma piatta la miccia si consuma
“lavorate tranquilli, andate a far la spesa!
Sulle vostre autostrade, sepolti nella bruma”
Sulla strada che fate, di fretta per consumo
non più nebbia ma fumo troverete un'estate
coglioni come siete apritevi il cervello
non confondete ancora l’ultimo campanello.
Noi siamo il mare nero che un giorno vi ha travolti
vi ha trovato schiavi, vi ha mostrato l’uscita
ci siamo illusi che voi troppo stanchi dei molti
anni nelle catene, rivoleste la vita
ma in cambio del permesso di rientrare nel gregge
ci rivendete spesso al potere e alla legge
perché è la libertà ciò che più fa paura...
sospesi al centro esatto tra violenza e cultura
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, lutto e disperazione
per un passato triste, per un futuro incerto
e un mondo concepito in guisa di prigione
la tagliola che morde chi esce allo scoperto
ci fan sentire logori, stanchi anche di gridare
avvelenato il mare, sepolti nei ricoveri
ricoverati, matti, pazzi per troppo amore
con un sudario grigio disteso sul dolore...
Ma siamo il mare nero, gli aranci della Spagna
agro, zucchero e miele, il vino della terra
ubriachi di vita di città in campagna
troviam nuovi compagni per far guerra alla guerra
Altro che “addio Lugano”, cantiamo la memoria
ma occupiamo la storia, dove siamo e restiamo
dove non siamo andremo, ci andremo per davvero
perché siam come il mare, noi siamo un mare nero!
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
si muove lentamente si cela nel profondo
in un fruscio leggero intona il proprio salmo
un canto che gli viene dal termine del mondo
e porta di lontano profumo di speranza
invade la tua stanza ti fa sentire strano
ti fa apparire estraneo al gregge dei montoni
condotti nel macello al suono dei milioni.
Noi siamo il mare nero che di notte protetto
dal buio, si alza in onde, si butta sulla riva
e se si tira indietro si avvolge nel suo letto
per assalire l’argine con forza ancor più viva.
Abbiamo vele nere per spingerci nel mare
ma non sono bandiere, attento a non sbagliare!
Noi siamo libertà, ciò che più fa paura
sospesi al centro esatto tra coscienza e natura
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, la tenebra feroce
sparsa sulle piaghe aperte del sistema
il nostro sangue infetto ne avvelena la foce
e la mano del boia mentre colpisce trema
perché non c’è maniera di strapparci alla vita
ogni giorno rapita, riscattata ogni sera
perché non c’è paura che possa incatenare
il tempo che ogni giorno riusciamo a liberare.
Noi siamo il mare nero, acque salate e sporche
depositiamo dubbi nel ventre d’ogni fede
abbiam molte madonne, tutte piuttosto porche,
e ognuno di noi è un dio che si tocca e si vede
ed i nostri rosari sono i caricatori
che sgraneremo amari nel ventre dei signori
noi siamo la paura della classe più ricca
noi siamo la torchiera della corda che l’impicca.
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, la dinamite accesa
in questa calma piatta la miccia si consuma
“lavorate tranquilli, andate a far la spesa!
Sulle vostre autostrade, sepolti nella bruma”
Sulla strada che fate, di fretta per consumo
non più nebbia ma fumo troverete un'estate
coglioni come siete apritevi il cervello
non confondete ancora l’ultimo campanello.
Noi siamo il mare nero che un giorno vi ha travolti
vi ha trovato schiavi, vi ha mostrato l’uscita
ci siamo illusi che voi troppo stanchi dei molti
anni nelle catene, rivoleste la vita
ma in cambio del permesso di rientrare nel gregge
ci rivendete spesso al potere e alla legge
perché è la libertà ciò che più fa paura...
sospesi al centro esatto tra violenza e cultura
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Noi siamo il mare nero, lutto e disperazione
per un passato triste, per un futuro incerto
e un mondo concepito in guisa di prigione
la tagliola che morde chi esce allo scoperto
ci fan sentire logori, stanchi anche di gridare
avvelenato il mare, sepolti nei ricoveri
ricoverati, matti, pazzi per troppo amore
con un sudario grigio disteso sul dolore...
Ma siamo il mare nero, gli aranci della Spagna
agro, zucchero e miele, il vino della terra
ubriachi di vita di città in campagna
troviam nuovi compagni per far guerra alla guerra
Altro che “addio Lugano”, cantiamo la memoria
ma occupiamo la storia, dove siamo e restiamo
dove non siamo andremo, ci andremo per davvero
perché siam come il mare, noi siamo un mare nero!
Siamo gli anarchici, siamo gli anarchici,
siamo gli anarchici!
Contributed by daniela -k.d.- & Adriana che la voleva inserire da 240 anni circa :-) - 2007/3/26 - 09:34
Language: French
Version française – Mer noire – Marco Valdo M.I. – 2008
Chanson italienne – Mare nero – Alessio Lega – 2004
Chanson italienne – Mare nero – Alessio Lega – 2004
MER NOIRE
Nous sommes la mer noire qui est calme le jour,
se meut lentement, cache dans les fonds
sa propre dépouille, entonne en un froissement léger
un chant qui lui vient du bout du monde.
Et apporte de loin un parfum d'espérance,
envahit ta chambre et te rend étrange
te fais paraître étranger au troupeau des moutons
conduits chez le tueur au son des millions.
Nous sommes la mer noire qui protégée de nuit
par l'obscurité, se lève en vagues, se jette sur la rive
et se retire, s'enroule dans son lit
pour assaillir la digue d'une force encore plus vive.
Nous avons des voiles noires pour nous pousser sur la mer,
mais ce ne sont pas des drapeaux, ne vous y trompez pas !
Nous sommes la liberté, ce qui fait le plus peur,
suspendus au centre exact entre la conscience et la nature.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noire, la force ténébreuse
répandue sur les plages ouvertes du système,
Notre sang infecte empoisonne l'embouchure
et la main du bourreau quand elle frappe tremble.
Car il n'y a pas moyen de nous arracher notre vie
Chaque jour volée, chaque soir retrouvée
Car il n'y a pas de peur qui puisse contenir
le temps que chaque jour nous réussissons à libérer.
Nous sommes la mer noire aux eaux salées et sales.
Nous déposons les doutes dans le ventre de toute foi,
nous avons plein de madones, toutes plutôt sales,
et chacun de nous est un dieu qu'on touche et qu'on voit.
Et nos chargeurs sont des rosaires
qu'on égrène amers dans le ventre de ces messieurs.
Nous sommes la peur de la classe la plus prospère,
Nous sommes le nœud de la corde qui les pend.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noir, la dynamite allumée
dans ce calme plat, la mèche qui se consume.
“Travaillez tranquilles, allez faire vos courses !
Sur vos autostrades, ensevelis dans la brume.”
Sur la route que vous faites, en vitesse pour consommer
ce n'est plus du brouillard, mais de la fumée qu'un été vous trouverez
Couillons comme vous êtes, ouvrez votre cerveau
Ne ratez pas encore la dernière sonnerie.
Nous sommes la mer noir qui un jour vous a balayés
Elle vous a trouvés esclaves, elle vous a montré la sortie,
Nous avons cru que trop fatigués de vos nombreuses
années à la chaîne, vous réclamiez la vie.
Mais en échange de la permission de rentrer dans le troupeau,
vous nous revendez souvent au pouvoir et à la loi
car c'est la liberté qui fait le plus peur...
Suspendus au centre exact entre la violence et la culture.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noire, deuil et désespoir
d'un passé triste, d'un futur incertain
et d'un monde conçu en manière de prison
piège qui mord celui qui sort à découvert.
On nous fait ressentir des gaspillages, fatigués aussi de crier,
la mer empoisonnée, enfermés dans les abris
planqués, fous, fols de trop d'amour
avec un suaire gris étendu sur notre douleur...
mais nous sommes la mer noire, les oranges d'Espagne,
acide, sucre et miel, le vin de la terre,
ivres de vie, de ville en campagne,
Nous trouvons de nouveaux camarades pour faire la guerre à la guerre.
En plus d'”Addio Lugano”, nous chantons la mémoire
Mais nous occupons l'histoire, où nous sommes nous restons
où nous ne sommes pas, nous irons, nous irons pour de vrai
car nous sommes comme la mer, nous sommes une mer noire !
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noire qui est calme le jour,
se meut lentement, cache dans les fonds
sa propre dépouille, entonne en un froissement léger
un chant qui lui vient du bout du monde.
Et apporte de loin un parfum d'espérance,
envahit ta chambre et te rend étrange
te fais paraître étranger au troupeau des moutons
conduits chez le tueur au son des millions.
Nous sommes la mer noire qui protégée de nuit
par l'obscurité, se lève en vagues, se jette sur la rive
et se retire, s'enroule dans son lit
pour assaillir la digue d'une force encore plus vive.
Nous avons des voiles noires pour nous pousser sur la mer,
mais ce ne sont pas des drapeaux, ne vous y trompez pas !
Nous sommes la liberté, ce qui fait le plus peur,
suspendus au centre exact entre la conscience et la nature.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noire, la force ténébreuse
répandue sur les plages ouvertes du système,
Notre sang infecte empoisonne l'embouchure
et la main du bourreau quand elle frappe tremble.
Car il n'y a pas moyen de nous arracher notre vie
Chaque jour volée, chaque soir retrouvée
Car il n'y a pas de peur qui puisse contenir
le temps que chaque jour nous réussissons à libérer.
Nous sommes la mer noire aux eaux salées et sales.
Nous déposons les doutes dans le ventre de toute foi,
nous avons plein de madones, toutes plutôt sales,
et chacun de nous est un dieu qu'on touche et qu'on voit.
Et nos chargeurs sont des rosaires
qu'on égrène amers dans le ventre de ces messieurs.
Nous sommes la peur de la classe la plus prospère,
Nous sommes le nœud de la corde qui les pend.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noir, la dynamite allumée
dans ce calme plat, la mèche qui se consume.
“Travaillez tranquilles, allez faire vos courses !
Sur vos autostrades, ensevelis dans la brume.”
Sur la route que vous faites, en vitesse pour consommer
ce n'est plus du brouillard, mais de la fumée qu'un été vous trouverez
Couillons comme vous êtes, ouvrez votre cerveau
Ne ratez pas encore la dernière sonnerie.
Nous sommes la mer noir qui un jour vous a balayés
Elle vous a trouvés esclaves, elle vous a montré la sortie,
Nous avons cru que trop fatigués de vos nombreuses
années à la chaîne, vous réclamiez la vie.
Mais en échange de la permission de rentrer dans le troupeau,
vous nous revendez souvent au pouvoir et à la loi
car c'est la liberté qui fait le plus peur...
Suspendus au centre exact entre la violence et la culture.
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes la mer noire, deuil et désespoir
d'un passé triste, d'un futur incertain
et d'un monde conçu en manière de prison
piège qui mord celui qui sort à découvert.
On nous fait ressentir des gaspillages, fatigués aussi de crier,
la mer empoisonnée, enfermés dans les abris
planqués, fous, fols de trop d'amour
avec un suaire gris étendu sur notre douleur...
mais nous sommes la mer noire, les oranges d'Espagne,
acide, sucre et miel, le vin de la terre,
ivres de vie, de ville en campagne,
Nous trouvons de nouveaux camarades pour faire la guerre à la guerre.
En plus d'”Addio Lugano”, nous chantons la mémoire
Mais nous occupons l'histoire, où nous sommes nous restons
où nous ne sommes pas, nous irons, nous irons pour de vrai
car nous sommes comme la mer, nous sommes une mer noire !
Nous sommes les anarchistes ! Nous sommes les anarchistes !
Nous sommes les anarchistes !
Contributed by Marco Valdo M.I. - 2008/12/6 - 16:01
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Testo e musica di Alessio Lega