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Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: Swedish


List of versions


Related Songs

Som i en spökstad
(Björn Afzelius)
Arbetarmarsch
(Kristian Svensson)


[1964]
Testo svedese: Cornelis Vreeswijk
Testo inglese originale: Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, di Allan Sherman e Lou Busch
Musica: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, dall'opera La Gioconda, atto III (1874)
Album svedese: Visor och oförskämdheter [1965]

Swedish lyrics: Cornelis Vreeswijk
English original lyrics:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, by Allan Sherman and Lou Busch
Music: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, from the opera La Gioconda, 3d Act (1874)
Swedish album: Visor och oförskämdheter [1965]

Svensk text: Cornelis Vreeswijk
Engelsk originaltext:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, av Allan Sherman och Lou Busch
Musik: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, från operan La Gioconda, 3. Akt (1874)
Svenskt album: Visor och oförskämdheter [1965]

visoroch


Per terminare la nostra revisione (e ampliamento) della sezione dedicata a Cornelis Vreeswijk nel trentennale della sua scomparsa, non poteva mancare la Brev från kolonien. E dire che, a rigore, si tratta di una “cover”: esattamente della famosa novelty song Hello Muddah, Hello Fadduh (A Letter from Camp di Allan Sherman e Lou Busch, scritta nel 1963 sulle note, si pensi un po', della Danza delle ore di Amilcare Ponchielli, tratta dal suo capolavoro, La Gioconda (del 1874; è l'azione coreografica presente nel III atto dell'opera, e anche l'unico brano di un compositore italiano presente nel film di animazione Disney Fantasia, del 1940).

campgraLa canzone parodistica di Allan Sherman e Lou Busch ha origine da una vera lettera che il figlio di Sherman, Robert, aveva scritto da un campo estivo per lamentarsi con il babbo (si trattava del Camp Champlain a Westport, nello stato di New York). Nella canzone, il campo diventa un fittizio “Camp Granada”; si passa poi a una lista di avvenimenti sgradevoli, pericolosi e tragici, di ragazzini che scompaiono misteriosamente oppure che si beccano malattie mortali. Il ragazzo chiede come sta l'amato fratellino, e poi implora di essere riportato a casa per paura di essere abbandonato nella foresta e di essere mangiato da un orso; promette poi di fare il bravo e persino di farsi abbracciare e baciare dalla zia Bertha. Alla fine, però, si accorge che ha smesso di piovere e che fra poco ricominciano le cose divertenti (nuotare, andare in barca, il baseball...), e chiede quindi ai genitori di non tenere conto di niente di quel che aveva scritto nella letterina.

La canzone di Sherman e Busch ebbe un successo clamoroso; Sherman e Busch ne scrissero addirittura tre versioni “aggiornate” per gli anni 1964 e 1965. Nel 1964 ebbe un Grammy Award, e su di essa venne ideato un gioco da tavolo. Qui comincia la nostra storia “svedese”. E' il 1964 quando uno strano tipo olandese di nascita, tale Cornelis Vreeswijk (gli olandesi dicono 'fresvèic', mentre gli svedesi 'vresvììc'), figlio di un camionista, fisico da camionista, bevitore come un camionista e lui stesso camionista (lo aveva fatto per davvero), pubblica un paio di album di canzoni su consiglio dell'amico cantautore Fred Åkerström. In realtà, sarebbe dovuto essere lo stesso Åkerström a cantarle, ma convinse Cornelis a cantarsele da solo. Saggia decisione; il primo album, Ballader och oförskämdheter ("Ballate e impertinenze", uscito il 15 giugno 1964) fa subito un bailamme nella compassata Svezia, e viene immediatamente seguito dal "live" Visor och oförskämdheter ("Canzoni e impertinenze"), registrato venerdì 4 dicembre 1964 al Konserthus di Stoccolma assieme a Fred Åkerström e a Ann-Louise Hanson. Tra le canzoni e le impertinenze, questa “Lettera dalla colonia”, vale a dire la “cover” di Hello Muddah, Hello Fadduh con la stessa Danza delle Ore di Ponchielli (chissà se il compositore di Paderno Fasolaro se lo sarebbe mai aspettato). La canzone rimase per dieci settimane, dal 10 aprile al 12 giugno 1965, al n°1 della Hit Parade svedese, dando probabilmente origine al mito Cornelis.

Qualcuno si ricorda le colonie estive? In Italia furono istituite dal regime fascista, che in località di mare o di montagna fece costruire edifici di stile militaresco per ospitare i figli dei lavoratori durante l'estate, inquadrati altrettanto militarescamente e impegnandoli in sane attività all'aria aperta; istituzione che sopravvisse al fascismo, perché -confesso- in colonia ci sono stato anch'io una volta da ragazzino, per una quindicina di giorni, e mi sono pure divertito un sacco -lo riconfesso. In Svezia doveva essere lo stesso, magari più nell'ottica del Folkhem, magari con estati un po' meno calde e magari; ma i ragazzini erano gli stessi. Cosa perfettamente colta dal camionista olandese trapiantato in Svezia, che modifica di conseguenza la canzoncina parodistica americana. In quest'ultima, il ragazzino che scrive alla famiglia cerca fondamentalmente di infinocchiarla per tornare a casa (salvo il ripensamento finale quando smette di piovere); Cornelis, invece, trasforma la colonia estiva in un vero e proprio campo di piccoli delinquenti organizzati. Uno spasso autentico e uno sberleffo totale all'ideale dei valori democratici, civili e ugualitari; la colonia è formata da gangster in erba che si dedicano con assiduità alla distruzione, agli incendi, al gioco d'azzardo e alla droga. Una vera e propria orda di piccoli assatanati che approfittano della colonia estiva per dare sfogo a istinti distruttivi. Se nell'originale americano il ragazzino piagnucoloso fondamentalmente non sopporta il campo e vorrebbe tornare dal babbo e dalla mamma, nella versione svedese (che ci piace di più molto assai e parecchio) i ragazzini lo conquistano e ne fanno tabula rasa. Una versione che dev'essere piaciuta molto di più nei paesi scandinavi, se anche quella norvegese, Brev fra leier'n, cantata nel 1967 da Birgit Strøm, è esattamente sulla stessa linea. Quella finlandese "classica", Kirje leiriltä, scritta nel 1970 dallo svedese di Finlandia Lasse Mårtenson, è invece aderente all'originale americano e fa da allora parte in pianta stabile nel canzoniere dello scoutismo finlandese; ma non manca un'ulteriore versione del tutto aderente alla cover di Cornelis Vreeswijk. [RV]

Hejsan morsan hejsan stabben!
Här är brev från älsklingsgrabben.
Vi har kul på kolonien,
vi bor 28 gangstergrabbar i en...
 
...stor barack med massa sängar.
Kan ni skicka mera pengar?
För det vore en god gärning,
jag har spelat bort vartenda dugg på tärning.
 
Här är roligt, vill jag lova,
fastän lite svårt att sova
killen som har sängen över mig,
han vaknar inte han när han behöver nej.
 
Jag har tappat två framtänder
för jag skulle gå på händer
när vi lattjade charader,
så när morsan nu får se mig får hon spader.
 
Ute i skogen finns baciller
men min kompis han har piller
som han köpt utav en ful typ,
och om man äter dom blir man en jättekul typ.
 
Föreståndaren han har farit
han blir aldrig var han varit,
för polisen kom och tog hand
om honom förra veckan när vi lekte skogsbrand.
 
Ute i skogen finns det rådjur,
i baracken finns det smådjur
och min bäste kompis Tage
han har en liten fickkniv inuti sin mage.
 
Honom ska dom operera,
ja nu vet jag inge mera
kram och kyss och hjärtligt tack sen,
men nu ska vi ut och bränna grannbaracken!

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/11/29 - 15:09




Language: Italian

Traduzione italiana / Italiensk översättning / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 29-11-2017 18:29

LETTERA DALLA COLONIA

Ciao mamma, ciao babbo!
Vi scrive il vostro caro figliolo.
Ci divertiamo qui in colonia,
siamo in 28 ragazzini pestiferi in una...

...grossa baracca con un sacco di letti.
Mi potete mandare un po' più di soldi?
Insomma, fareste bene
perché mi son giocato tutti i quattrini ai dadi.

Qui ci si diverte, lo garantisco,
anche se è un po' difficile dormire,
il ragazzo che ha il letto sopra il mio,
lui però non si sveglia quando deve, no.

Mi son cascati due denti davanti
perché ho dovuto camminare sulle mani
mentre si giocava a indovina e mima, [1]
così che quando la mamma mi vede, ammattisce.

Fuori nel bosco ci sono bacilli,
ma il mio compagno ha delle pillole
che ha comprato da un brutto tipo,
e se le si mangia, si diventa un tipo ganzissimo.

Il capocolonia se n'è andato,
lui non resta mai dov'è stato
perché la polizia è venuta e la settimana scorsa
lo ha arrestato mentre si giocava a dar fuoco al bosco.

Nel bosco ci sono animali selvatici,
nella baracca invece ci sono animaletti
e il mio migliore amico, Tage,
si è ficcato un coltellino da tasca nello stomaco.

A lui, lo dovranno operare,
e ora come ora non ne so di più,
abbracci e baci, e poi grazie di cuore,
ma ora usciamo a dar fuoco alla baracca vicina!
[1] Si tratta del gioco in cui una squadra di ragazzi “mima” una parola nelle sue parti (ad esempio: “temperamento”, mimando prima qualcosa che ricorda un tubetto di colori a tempera, e poi il mento), e l'altra squadra deve indovinare la parola. In svedese si chiama “at lattja charader”, “divertirsi con le sciarade”.

2017/11/29 - 18:29




Language: English

Hello Muddah, Hello Fadduh [Faddah], l'originale inglese di Alan Sherman e Lou Busch (1963)

Hello, Muddah! Hello, Fadduh!
Here I am at Camp Granada.
Camp is very entertaining,
And they say we'll have some fun if it stops raining.

I went hiking with Joe Spivy.
He developed poison ivy.
You remember Leonard Skinner?
He got ptomaine poisoning last night after dinner.

All the counselors hate the waiters,
And the lake has alligators.
And the head coach wants no sissies,
So he reads to us from something called Ulysses.

Now I don't want this to scare ya,
But my bunk mate has malaria.
You remember Jeffrey Hardy?
They're about to organize a searching party.

Take me home, oh Muddah, Fadduh,
Take me home, I hate Granada.
Don't leave me out in the forest where
I might get eaten by a bear.

Take me home, I promise I will not make noise,
Or mess the house with other boys.
Oh, please don't make me stay,
I've been here one whole day.

Dearest Fadduh, Darling Muddah,
How's my precious, little bruddah?
Let me come home if you miss me.
I would even let Aunt Bertha hug and kiss me!

Wait a minute! It's stopped hailing,
Guys are swimming, guys are sailing,
Playing baseball, Gee! That's better.
Muddah, Fadduh, kindly disregard this letter!

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/11/29 - 18:42




Language: Norwegian

Brev fra leier'n, la versione norvegese di Birgit Strøm (1931-2007)

Kjære, mutter'n, kjære, fatter'n,
Her er brev fra Super-tater'n,
Det er gent å bo på leier,
Vi får bråke like mye som vi pleier.

Jeg har nesten alt jeg trenger,
Men jeg må ha flere penger,
Det vil løse mange floker,
Det jeg hadde er for lengst spilt bort i poker.

Ja, vi fester hele døgnet,
Så jeg har fått røde øyne,
Men om ikke jeg får sove,
Kan jeg ta det igjen til høsten, kan jeg love.

Jeg fikk slått ut flere tenner,
Da jeg skulle gå på hender
På et gjerde falt jeg rett av,
Så når mutter'n ser meg nå, så får'a hetta.

Doffen, han jeg deler telt med
Ble det bare dårlig stelt med
Da en gutt ga han pastiller
Som jeg tok og bytta med Sagrada-piller.

Leieleder'n er forbanna
Det forstå'kke jeg det grann av,
Han ble kulten skreik og smelte
Da jeg hadde putta brennvesle i teltet.

Her på leier'n vil jeg være,
Det er mye rart å lære,
Jeg har bynt å røyke snadde
Og fått hasjis av en kamerat som hadde!

Vel, nå var det ikke mere
Jeg kan skrive hjem til dere,
Husk, send penger, det har'u nok av
Ellers blir jeg nødt til å få stampa klokka.

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/11/29 - 19:01




Language: Finnish

Kirje leiriltä, la versione finlandese di Lasse Mårtenson (1970)
Album: Lasse Mårtenson
Alkuperäinen nimi: Camp granada
Säveltäjä: Ponchielli Amilcare
Suomalaiset sanat: Lasse Mårtenson
Sovitus: Lasse Mårtenson


Terve mutsi, terve fatsi,
täällä teidän ihmelapsi,
leirillämme saapi haista,
meit on kaksikymmentkuusi samanlaista.

Vuoderivi tuvan täyttää,
rahapussi tyhjää näyttää,
jotta lisää saisi olla,
pokkapeli vei ne multa ullakolla.

Tääl´ on kivaa, sen mä takaan,
enkä himaan tahdo lainkaan,
mut unta en saa, kun mul´ on fiilis,
että yläpetin poika ei oo tiivis.

Hammaspari multa meni,
iso kundi veti neniin,
niinpä kasvot joskus muuttuu,
pahoin pelkään vain et mutsi siitä suuttuu.

Tääl´ on jengi kavereita,
joll´ on purkki pillereitä,
yks´ spurgu möi ne, en tiedä miksi,
mut niitä syödessä me tullaan iloiseksi.

Pomon kävi huono onni,
häntä pukkas´ itse sonni,
kun hän piiskas´ pikku Heikin,
kesken meidän hauskan metsäpaloleikin.

Skutsis liikkuu elukoita
tuvassamme muita koita,
eilen paukku ja naama mustu,
rouvan istutukset on kuin juosten kustu.

Paras frendi päällään seisten,
nielaissut on linkkuveitsen.
Nyt en muuta sit enään tiedä,
kohta paukkuu taas ja sillon meitä viedään.

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/11/29 - 19:14




Language: Finnish

Ulteriore versione finlandese, aderente alla cover di Cornelis Vreeswijk.

Ripresa da Lyricstranslate (utente/traduttore: rammac). La versione segue il testo della cover di Cornelis Vreeswijk, è perfettamente in rima e cantabile. [RV]
KIRJE LEIRILTÄ

Heippa mutsi, terve fatsi
tässä on kirje – kova matsi
Meill´on kliffaa täällä salossa
meit on hirvee lauma rosvopoikii...

....isos talossa, kova mesta punkat pahat
voitko heittää mulle rahat?
Se ois mulle hyvä tienyt,
kun kaikki rahat noppapelini on vienyt.

Tääl on kivaa sen voin taata
vaikk´on vaikee mennä maata,
paras kamu, jolla yläsänky,
hän ei herää, kun sen tulee änky.

Kaksi hammasta on peikko viennyt,
miten käsillä kävellä en tiennyt,
kun me tehtiin temput salaa,
mutsi kun mut näkee, siltä päreet palaa.

Metsässä on paljon pöpöö
mut kaverill on kamaa söpöö,
jonka osti miehelt hyvän
sen kun ottaa, saapi olon syvän.

Emmä pelkää metsän peikkoo,
ja kamu hän tuo juomaa heikkoo,
jonka tekee meille perunasta
ja meille halvall myy, se on meistä nasta

Emäntä hän hävis näin
hän kaivoon hyppäs suorin päin,
kun aamull hänelt palo päreet,
ja saliin pantiin kyy, näin on näreet.

Johtaja on poissa juu,
hänest entistä ei änää tuu
ja jepet veivät kundin jalon,
viime viikolla, kun sytytimme metsäpalon.

Metsässä on kauriit somat,
ja kämpässä on pöpöt omat
ja kamullani Kallella
vatsassa on pieni stiletti tallella.

Vatsa hänelt avataan
heippa sitten, pian tavataan.
Suukot täss ja terkku jalo,
mut nyt me poltetaan vain naapurtalo.

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/11/29 - 19:24




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