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Djävulens sång

Cornelis Vreeswijk
Lingua: Svedese


Cornelis Vreeswijk

Lista delle versioni e commenti


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Le gorille
(Georges Brassens)
Le déserteur
(Boris Vian)
Desertören
(Cornelis Vreeswijk)


[1972]
Testo / Lyrics / Text: Lars Forssell
Musica / Music / Musik:
Georges Brassens, Le gorille
Album: Visor, Svarta och Röda

Lars Forssell (1928-2007)
Lars Forssell (1928-2007)


Lars Forssell, nato nel 1928, morto nel 2007, poeta, saggista, critico, librettista di opere, accademico, reporter di Stoccolma. Fu conoscente, e forse amico, di Pier Paolo Pasolini. Nella storia della canzone d'autore svedese è noto per essere stato il “coveratore” per eccellenza: su musiche, e spesso su temi di fondo, di canzoni d'autore di altri paesi, scriveva testi allo zolfo, e zolfo di tutto rispetto. Tanto che l'amico Cornelis Vreeswijk, nel 1972, coi testi di Lars Forssell ci fece un album intero, Visor, Svarta och Röda. “Canzoni, nere e rosse”; comunque si voglia interpretare questo titolo, non si può fare a meno di pensare che abbia qualcosa a che fare con l'Anarchia. Da questo album, tra le altre cose, proviene anche il Disertore svedese, sulla regolare musica del Déserteur ma con un testo “tutto suo”. Qui, invece, la musica è quella del “Gorilla” di Brassens; sul Brassens in Svezia, lo dico en passant, ci sarebbe da fare un discorso a parte. Generalmente, ha avuto anche lassù fra i diàcci d'i' nòrde una discreta influenza sulla chanson à texte, ma quasi sempre come “aura” e come ripresa delle musiche; gli svedesi non hanno, per il resto, “tradotto” in senso stretto, ma interpretato, reinterpretato e scritto per conto loro. Nel caso di Lars Forssell, i risultati sono stati eccelsi, e lo si vede anche in questa “Canzone del Diavolo” sgorillata con sapienza. Il Diavolo? Un povero diavolo che prima fa professione di potenza, ma poi si arrende di fronte al Diavolo quello vero, rappresentato da noialtri esseri umani. Che lo abbiamo oramai battuto sotto ogni aspetto: “Tristo è quel discepolo che non sopravanza lo maestro” (Leonardo da Vinci). Il tutto affidato al satanico Cornelis figlio di camionista: e con questo, la spedizione vreeswicchiana volge quasi al termine. Resterà solo da parlare un po' di una letterina scritta da una colonia. Go' natt. [RV]
Förstår ni var jag vill komma?
Förstår du det här min vän?
Man talar om människans skugga,
men jag heter Djävulen.
Det finns ingenting här på jorden
ni kan som jag inte kan,
Ni är bara stora i orden
men jag gjorde kvinna och man
till människa.

Det var jag som skapa' fysiken
hos honom som ni ser där,
och skapade den första mystiken
kring henne som han har kär.
De tror sig leva i glädje
eller leva så gott de kan,
men jag var alltid en tredje,
jag var alltid med när det brann.
Se, människan!

Jag var alltid den svartaste svarta,
mitt hjärta var hårt som sten
Jag sådde ut hatet i Sparta
och jag sådde ut hat i Aten.
Det var jag som byggde Kartago
och såg till att Kartago försvann,
min ondska glödde i Jago
men jag var mer grym än han,
än människan!

Det var jag som mördade Abel
och jag strödde saltet i sår,
jag uppfann slunga och sabel
och krig som tog trettio år.
Jag var facklan som Nero tände,
jag stod bakom när svartsjukan brann,
Jag var alltid med när det hände
på deras sida som vann
över människan.

Jag skapade dem, men sen gjorde
de sig till en avbild av mig,
de samlas kring gröna bordet
och ålar och vrålar nej.
De lär sina ungar vad hat är
och hata är det värsta de kan,
nu är jag en fattig sate
men jag är ju åtminstone sann.
Men se, människan!

Här ville jag sluta å gå men
jag måste säga er först
att ni som splittrade atomen,
er splittring är ändå störst.
Säg inte att Djävulen sade,
men förstå det så gott det kan,
att jag har förlorat vadet
för människans överman.
Det är bara människan!

inviata da Riccardo Venturi - 22/11/2017 - 15:35



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
22 novembre 2017 15:43

CANZONE DEL DIAVOLO

Capite dove voglio arrivare?
Lo capisci, amico mio?
Si parla dell'oscurità dell'uomo
però io mi chiamo Diavolo.
Non c'è niente qua sulla terra
che voi potete, che io non possa,
voi siete grandi solo a parole,
ma io ho fatto l'uomo e la donna
per l'umanità.

Sono io che ho creato il fisico
a quello lì che vedete qua,
e ho creato per primo tutta la mistica
attorno a quella che lui ha cara.
Credon di vivere felici,
oppure bene come possono,
ma io son stato sempre il terzo,
io c'ero sempre quando bruciava.
Vedi, umanità!

Son sempre stato il più nero de' neri,
ho il cuore duro come un sasso,
ho seminato l'odio a Sparta,
l'ho seminato pure a Atene.
Son stato io a costruir Cartagine,
e ho provveduto a farla sparire,
la mia malvagità è divampata in Iago
ma io ero più crudele di lui,
e dell'umanità.

Son stato io a ammazzare Abele,
gli ho sparso sale nella ferita,
io ho inventato la fionda e la sciabola,
e la guerra dei trent'anni.
Ero la fiaccola accesa da Nerone,
stavo dietro quando ardeva la gelosia,
son sempre stato dalla loro parte
quando è sucesso che hanno vinto
sull'umanità.

Io li ho creati, ma poi sono
diventati una mia copia,
si radunano al tavolo verde,
strisciano e gridano no!
Insegnano l'odio ai loro piccoli,
e l'odio e il peggio che sanno fare,
ora io sono un povero diavolo,
però almeno io sono vero.
Guarda un po', umanità!

E qui vorrei andarmene, ma
devo dirvi prima una cosa,
voi che avete scisso l'atomo,
voi siete ancora più scissi di lui.
Non dite che l'ha detto il Diavolo,
ma capitelo bene una buona volta,
che io ho perso la scommessa
per essere il signore dell'umanità.
Lo è solo l'umanità!

22/11/2017 - 15:43




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