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Mördar-Anders

Cornelis Vreeswijk
Language: Swedish


Cornelis Vreeswijk

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(Boris Vian)
Desertören
(Kjell Höglund)
Onkel Sam och den snälle gossen
(Fred Åkerström)


[1964]
Testo svedese: Cornelis Vreeswijk / Tony Granqvist
Swedish lyrics: Cornelis Vreeswijk / Tony Granqvist
Svensk text: Cornelis Vreeswijk / Tony Granqvist
Musica / Music / Musik: Sam Hall
(Canzone popolare inglese / English Folksong / Engelsk folkvisa)
Album: 1. Tjyvballader och barnatro [Jailbird Singers, 1964]
2. Visor Och Oförskämdheter [Cornelis Vreeswijk, 4 dicembre 1964]

Tjyvballader Och Barnatro
Visor Och Oförskämdheter


"Scritta da Cornelis Vreeswijk e Tony Granqvist, la canzone apre il disco “Tjyvballader Och Barnatro” [Ballate di ladri e Fede infantile] realizzato nel 1964 del terzetto svedese Jailbird Singers. Cornelis Vreeswijk la inciderà dal vivo nel dicembre del 1964 in un concerto a Stoccolma con Ann-Louise Hanson e Fred Åkerström. La versione si trova nel disco “Visor Och Oförskämdheter” pubblicato nel 1965, che fu pure l'anno della prematura scomparsa del coautore Tony Granqvist (1938–1965)." [BB]

moerdarander

Sulla musica della murder ballad settecentesca inglese Sam Hall (o Jack Hall), nel 1964 Cornelis Vreeswijk e Tony Granqvist (che sarebbe morto di lì a molto poco, nel 1965) composero questa mördarballad svedese, una vera e propria Criminal's last goodnight. Non si tratta di una storia di fantasia: è, invece, la storia di Johan Alfred Andersson Ander, l'ultimo condannato a morte nel regno di Svezia ghigliottinato il 23 novembre 1910 (quasi esattamente 105 anni fa, quindi).

In realtà, Cornelis Vreeswijk e Tony Granqvist si presero parecchie libertà con la vera storia di Johan Alfred Andersson Ander. Il quale aveva rapinato un cambista di Stoccolma, il Gerell Växelkontor, il 5 gennaio 1910. Durante la rapina, condotta in modo maldestro, Ander aveva picchiato a morte con una stadera la commessa , Victoria Hellsten, per prendersi 6000 corone dell'epoca (circa 200.000 corone svedesi attuali). La povera Victoria Hellsten fu l'unica sua vittima, e non quattro come nella ballata. Fu stabilito, durante il processo, che la piccola Karin (vale a dire la moglie) veniva regolarmente picchiata dal marito. Insomma, una volta condannato a morte, il re Gustavo V gli rifiutò la grazia (che peraltro non aveva chiesto; era stata chiesta da suo padre) e il 23 novembre 1910 Ander fu ghigliottinato nella prigione di Långholmen.

Da oltre dieci anni non erano state portate a termine esecuzioni capitali in Svezia; come detto, quella di Johan Ander fu l'ultima in assoluto. Fu anche la prima ad essere eseguita con la ghigliottina: era stata fatta appositamente arrivare dalla Francia. Fino ad allora, le condanne a morte erano state eseguite in Svezia sì mediante decapitazione, ma a mano con la scure. Così, ad esempio, era stata decapitata l'ultima donna in Svezia, Anna Månsdotter, che assieme al genero Per Nilsson aveva ucciso la figlia ventiduenne Hanna Johansdotter nel considdetto delitto di Yngsjö del 28 marzo 1889. Anna Månsdotter e Per Nilsson erano stati decapitati a colpi di scure il 7 agosto 1890. Il boia era lo stesso: mastro Albert Gustaf Dahlman.

Si può forse capire che, nella mördarballad di Cornelis Vreeswijk e Tony Granqvist, sia stato più “pregnante” far decapitare il Mördar-Anders ancora a colpi di scure; non è, come visto, la realtà storica. Può anche darsi che abbiano volutamente scritto una cosa inesatta per riprodurre un certo tipo di ballata popolare ben presente in tutte le tradizioni, dove il condannato viene, per così dire, “mitizzato” o quantomeno dove si mette più l'accento sulla disumanità della punizione che sul crimine stesso (i particolari del quali non vengono taciuti e, anzi, spesso, esagerati).

Dopo l'esecuzione di Johan Alfred Andersson Ander, furono emesse in Svezia altre sentenze capitali da realizzarsi con la novissima ghigliottina francese: circa una quindicina. Ma non furono mai eseguite. Alcuni furono graziati, quattro si suicidarono. Tra di essi, una donna: la serial killer e infanticida Hilda Nilsson, la “fabbricante di angeli della via Bruks”. Il 10 agosto 1917 si impiccò nello stesso giorno in cui la sua condanna a morte era stata commutata in ergastolo. Il 30 luglio 1920 morì il boia, mastro Dahlman; era stato beccato in pieno da un tram mentre passeggiava. Nel 1921 la pena di morte fu abolita definitivamente in Svezia (quella per reati militari solo nel 1973). [RV]
Mördar-Anders det är jag, det är jag.
Mördar-Anders det är jag, det är jag.
Mördar-Anders det är jag.
Jag skall halshuggas idag
Enligt Svea rikes lag, ta mej fan!

Jag har mördat fyra män, fyra män.
Jag har mördat fyra män, fyra män.
Jag har mördat fyra män.
Är dom ej i himmelen
Lär jag träffa dom igen, ta mej fan!

Folket samlats har i ring, uti ring.
Folket samlats har i ring, uti ring.
Folket samlats har i ring
Att se blodet flyta kring,
Men det gör mig ingenting, ta mej fan!

Prästen står här nedanför, nedanför.
Prästen står här nedanför, nedanför.
Prästen står här nedanför,
Lockar med sin änglakör,
Men jag vet nog vad jag gör, ta mej fan!

Liten Karin hon är här, hon är här.
Liten Karin hon är här, hon är här.
Liten Karin hon är här,
Hon som var min hjärtans kär.
Kan dom se så stolt hon är, ta mej fan!

Där står bödeln med sin huva så röd.
Där står bödeln med sin huva så röd.
Med sitt svärd och huva röd
Han ska bli min bleka död
För det är hans levebröd, ta mej fan!

Ni som väntar på mitt skrik, på mitt skrik.
Ni som väntar på mitt skrik, på mitt skrik.
Ni som väntar på mitt skrik
Ska få se ett vackert lik.
Jag gör allt för min publik, ta mej fan!

Detta är min avskedslåt, avskedslåt.
Detta är min avskedslåt, avskedslåt.
Detta är min avskedslåt,
Snart blir bödelns yxa våt.
Ingenting att göra åt, ta mej fan!

Contributed by Bernart Bartleby (per tramite di RV con meno dolori articolari) - 2017/11/21 - 19:34




Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
Piacenza, 21 novembre 2017

ANDER L'ASSASSINO

Sono io Ander l'Assassino, sono io.
Sono io Ander l'Assassino, sono io.
Sono io Ander l'Assassino.
Sarò decapitato oggi
secondo la legge del regno di Svezia [1], mi prenda il diavolo!

Ho ammazzato quattro persone, quattro persone.
Ho ammazzato quattro persone, quattro persone.
Ho ammazzato quattro persone.
Se non sono in paradiso,
allora magari le reincontro, mi prenda il diavolo!

La gente s'è radunata in cerchio, in cerchio.
La gente s'è radunata in cerchio, in cerchio.
La gente s'è radunata in cerchio
Per vedere il sangue scorrere attorno,
ma a me non mi fa niente, mi prenda il diavolo!

Il prete sta qua sotto, qua sotto. [2]
Il prete sta qua sotto, qua sotto.
Il prete sta qua sotto,
e cerca di attirarmi con la sua schiera di angeli [3]
ma io so ancora quel che fo, mi prenda il diavolo!

La piccola Karin è qua, è qua.
La piccola Karin è qua, è qua,
La piccola Karin è qua,
Lei che era cara al mio cuore,
possono vedere quanto è fiera, mi prenda il diavolo!

Ci sta il boia col suo cappuccio così rosso.
Ci sta il boia col suo cappuccio così rosso.
Con la sua spada e il cappuccio rosso [4]
Lui sarà la mia pallida morte
perché così si guadagna il pane, mi prenda il diavolo!

Voi che aspettate il mio grido, il mio grido
Voi che aspettate il mio grido, il mio grido
Voi che aspettate il mio grido
Potrete poi vedere un bel cadavere.
Faccio tutto per il mio pubblico, mi prenda il diavolo!

Questa è la mia canzone di addio, canzone di addio.
Questa è la mia canzone di addio, canzone di addio.
Questa è la mia canzone di addio,
Presto la scure del boia sarà bagnata,
e non c'è niente da fare, mi prenda il diavolo!
[1] Nel testo viene mantenuta l'antica denominazione storica del regno di Svezia, Svea rike “regno degli Svei (da cui la denominazione usuale della Svezia, Sverige, che si pronuncia [svärje]).

[2] Vale a dire, sotto il patibolo.

[3] lett. “attira con il suo coro di angeli”. La traduzione è piuttosto ad sensum.

[4] Si veda l'introduzione. La ballata contiene tra l'altro, in pieno “stile popolare”, un'incongruenza: prima il boia ha la spada, qualche verso sotto la scure. Il boia svedese non recava nessun cappuccio, né rosso e né di altri colori; alle esecuzioni si presentava vestito di tutto punto, e con la bombetta in testa.

Mastro Dahlman all'esecuzione di Anna Månsdotter (v. introduzione) il 7 agosto 1890.
Mastro Dahlman all'esecuzione di Anna Månsdotter (v. introduzione) il 7 agosto 1890.

2017/11/21 - 20:40




Language: Finnish

Versione finlandese / Finnish version / Version finnoise / Finsk version / Suomennos:
Fonte / Source / Källa / Lähde: lyricstranslate.com
MURHA-ANTTI

Murha-Antti
Murha-Antti minä vain, minä vain
Murha-Antti minä vain, minä vain
Murha-Antti minä vain
mä mestaukseni tänään sain
mukaan tämän Suomen lain, piru vie!

Murhannut oon neljä vaan, neljä vaan
Murhannut oon neljä vaan, neljä vaan
Murhannut oon neljä vaan,
eivät liiku päällä maan,
kohta tapaan uudestaan, piru vie!

Kansa tässä seisoo vaan, seisoo vaan
Kansa tässä seisoo vaan, seisoo vaan
Kansa tässä seisoo vaan,
katsoo vereen virtaavaan
minun puolest' siitä vaan, piru vie!

Pappi tuolla vilistää, vilistää
Pappi tuolla vilistää, vilistää
Pappi tuolla vilistää,
enkelkuoroa kilistää
en vyötä aio kiristää, piru vie!

Pikku Kati täällä vain, täällä vain
Pikku Kati täällä vain, täällä vain
Pikku Kati täällä vain,
hältä ensilemmen sain
katse ylpeä on ain, piru vie!

Seisoo pyövel' keho korja, keho korja
Seisoo pyövel' keho korja, keho korja
punahuppu miekka norja
multa lopuu elo sorja
Pyöveli on leipäorja, piru vie!

Jos sä toivot huudon ehon, huudon ehon
Jos sä toivot huudon ehon, huudon ehon
saatpa nähdä komeen kehon
ja tuotan minä lisätehon, piru vie!

Tämä on mun laulun loppu, laulun loppu,
Tämä on mun laulun loppu, laulun loppu,
pyövelillä kova hoppu
ja loppuu elon toppu, piru vie!

Contributed by Juha Rämö - 2017/11/22 - 00:07


Ma pensa te, non una versione di Sam Hall ma proprio un'altra storia...

Grazie Riccardo, come sempre.

Saluti

PS Ma alla fine i dolori come li hai combattuti?

B.B. - 2017/11/21 - 22:30


Assolutamente un'altra storia, e anche molto celebre in Svezia (vedi l'introduzione). Certo, trattata con un po' di libertà dagli autori, ma in pieno "murder ballad style". Quanto ai dolori, come dire, ho scoperto l'acqua calda: ho approfittato di essere per qualche giorno in un posto dove c'è una vasca da bagno (a casa mia ho solo la doccia) e mi sono fatto una serie di bagni quasi bollenti immerso fino al collo. Hanno fatto miracoli! Ma probabilmente si trattava di dolori muscolari più che articolari...

Riccardo Venturi - 2017/11/21 - 22:43




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