Quando lo videro sopra un legno fradicio
le mani in aria in quel momento critico
gridare quella scheggia umida
gridare per salvare il suo unico bene
quella scheggia umida strapagata le maledizioni
che se non affonda è per carità di Santi
delle Anime Sante che dal Paradiso scendono
cercando puntigliosamente le lacrime
gli buttarono addosso una coperta acida
Intrisa, bagnata di sventura
Oh tunica che ha visto cento e cento carni tremule
asciugare occhi arsi sotto un sole cenere e masticando
con i suoi denti teneri le prime ore di un giorno sopportabile
fece un sonno che era tra le mani di un angelo con la testa poggiata su un cuscino di nuvole
la voce stanca, roca, nera, sputò un nome che sembrava un’ingiuria
sputò una spina maligna e perfida da dentro il cuore dove aveva fatto radice
mi chiamo Forse, Forse e ancora Forse
figlio di una settimana senza domenica
di una grammatica dove la regola è fare giorno
come una bestemmia
le mani in aria in quel momento critico
gridare quella scheggia umida
gridare per salvare il suo unico bene
quella scheggia umida strapagata le maledizioni
che se non affonda è per carità di Santi
delle Anime Sante che dal Paradiso scendono
cercando puntigliosamente le lacrime
gli buttarono addosso una coperta acida
Intrisa, bagnata di sventura
Oh tunica che ha visto cento e cento carni tremule
asciugare occhi arsi sotto un sole cenere e masticando
con i suoi denti teneri le prime ore di un giorno sopportabile
fece un sonno che era tra le mani di un angelo con la testa poggiata su un cuscino di nuvole
la voce stanca, roca, nera, sputò un nome che sembrava un’ingiuria
sputò una spina maligna e perfida da dentro il cuore dove aveva fatto radice
mi chiamo Forse, Forse e ancora Forse
figlio di una settimana senza domenica
di una grammatica dove la regola è fare giorno
come una bestemmia
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