Não há velório nem morto
Nem círios para queimar
Quando isto der prò torto
Não te ponhas a cavar
Quando isto der prò torto
Lembra-te cá do colega
Não tenhas medo da morte
Que daqui ninguém arreda
Se a CAP é filha do facho
E o facho é filho da mãe
O MAP é filho do Portas
Do Barreto e mais alguém
Às aranhas anda o rico
Transformado em democrata
Às aranhas anda o pobre
Sem saber quem o maltrata
Às aranhas te vi hoje
Soldado, na casamata
Militares colonialistas
Entram já na tua casa
Vinho velho vinho novo
Tudo a terra pode dar
Dêm as pipas ao povo
Só ele as sabe guardar
Vem cá abaixo ó Aleixo
Vem partir o fundo ao tacho
Quanto mais lhe vejo o fundo
Mais pluralista o acho
Os barões da vida boa
Vão de manobra em manobra
Visitar as capelinhas
Vender pomada da cobra
A palavra socialismo
Como está hoje mudada
De colarinho a Texas
Sempre muito aperaltada
Sempre muito aperaltada
Fazendo o V da vitória
Para enganar o proleta
Hás-de vir comigo a glória
O Willy Brandt é macaco
O Giscard é macacão
O capital parte o coco
Só não ri a emigração
De caciques e de bufos
Mandei fazer um sacrário
Para por no travesseiro
Dum cura reaccionário
Não sei quem seja de acordo
Como vamos terminar
Vinho velho vinho novo
Viva o Poder Popular
Nem círios para queimar
Quando isto der prò torto
Não te ponhas a cavar
Quando isto der prò torto
Lembra-te cá do colega
Não tenhas medo da morte
Que daqui ninguém arreda
Se a CAP é filha do facho
E o facho é filho da mãe
O MAP é filho do Portas
Do Barreto e mais alguém
Às aranhas anda o rico
Transformado em democrata
Às aranhas anda o pobre
Sem saber quem o maltrata
Às aranhas te vi hoje
Soldado, na casamata
Militares colonialistas
Entram já na tua casa
Vinho velho vinho novo
Tudo a terra pode dar
Dêm as pipas ao povo
Só ele as sabe guardar
Vem cá abaixo ó Aleixo
Vem partir o fundo ao tacho
Quanto mais lhe vejo o fundo
Mais pluralista o acho
Os barões da vida boa
Vão de manobra em manobra
Visitar as capelinhas
Vender pomada da cobra
A palavra socialismo
Como está hoje mudada
De colarinho a Texas
Sempre muito aperaltada
Sempre muito aperaltada
Fazendo o V da vitória
Para enganar o proleta
Hás-de vir comigo a glória
O Willy Brandt é macaco
O Giscard é macacão
O capital parte o coco
Só não ri a emigração
De caciques e de bufos
Mandei fazer um sacrário
Para por no travesseiro
Dum cura reaccionário
Não sei quem seja de acordo
Como vamos terminar
Vinho velho vinho novo
Viva o Poder Popular
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
24 ottobre 2017 02:19
24 ottobre 2017 02:19
VIVA IL POTERE POPOLARE
Non c'é né veglia e né morto
Né ceri da far bruciare
E quando andrà male
Non ti mettere a scavare
E quando andrà male
Ricordati qua del collega
Non aver paura della morte
Ché da qui nessuno arretra
Se la CAP è figlia dei soldi
E i soldi son figli di buonadonna
Il MAP è figlio di Portas
Di Barreto e di qualche altro
Il ricco è disorientato
Trasformato in democratico
E è disorientato il povero
Che non sa chi lo maltratta
Oggi ti ho visto disorientato
In caserma, soldato
Militari colonialisti
Già ti entrano in casa
Vino vecchio vino nuovo
Tutto la terra può dare
Al popolo dan le botti piccole
Solo lui le sa conservare
Vieni quaggiù, Aleixo
Vieni a condividere il fondo del tegame
E quanto più gli vedo il fondo
Tanto più pluralista lo trovo
I baroni della bella vita
Vanno di manovra in manovra
A visitare le chiesette
A vender pomata di serpente
La parola socialismo
Oggi com'è cambiata
Incravattata nel Texas
Sempre ben agghindata
Sempre ben agghindata
Facendo la “V” di vittoria
Per imbrogliare il proletario
Devi venire con me a gloria
Willy Brandt è una scimmia
Giscard uno scimmione
Il capitale si divide il cocco
Solo non ride chi emigra
Di capetti e di tirchi
Ho ordinato di fare un sacrario
Per metterlo sul guanciale
Di un prete reazionario
Non so chi sia d'accordo
E come andiamo a finire
Vino vecchio vino nuovo
Viva il potere popolare
Non c'é né veglia e né morto
Né ceri da far bruciare
E quando andrà male
Non ti mettere a scavare
E quando andrà male
Ricordati qua del collega
Non aver paura della morte
Ché da qui nessuno arretra
Se la CAP è figlia dei soldi
E i soldi son figli di buonadonna
Il MAP è figlio di Portas
Di Barreto e di qualche altro
Il ricco è disorientato
Trasformato in democratico
E è disorientato il povero
Che non sa chi lo maltratta
Oggi ti ho visto disorientato
In caserma, soldato
Militari colonialisti
Già ti entrano in casa
Vino vecchio vino nuovo
Tutto la terra può dare
Al popolo dan le botti piccole
Solo lui le sa conservare
Vieni quaggiù, Aleixo
Vieni a condividere il fondo del tegame
E quanto più gli vedo il fondo
Tanto più pluralista lo trovo
I baroni della bella vita
Vanno di manovra in manovra
A visitare le chiesette
A vender pomata di serpente
La parola socialismo
Oggi com'è cambiata
Incravattata nel Texas
Sempre ben agghindata
Sempre ben agghindata
Facendo la “V” di vittoria
Per imbrogliare il proletario
Devi venire con me a gloria
Willy Brandt è una scimmia
Giscard uno scimmione
Il capitale si divide il cocco
Solo non ride chi emigra
Di capetti e di tirchi
Ho ordinato di fare un sacrario
Per metterlo sul guanciale
Di un prete reazionario
Non so chi sia d'accordo
E come andiamo a finire
Vino vecchio vino nuovo
Viva il potere popolare
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[1975]
Testo e musica: José Afonso
Lyrics and music: José Afonso
Letra e música: José Afonso
Single: LUAR (Viva o poder popular / Foi na cidade do Sado)
Setúbal, la "città del Sado", è una città notoriamente di sinistra; il comizio del PPD viene percepito come una provocazione. Viene organizzata dalle forze della sinistra del MAP una contromanifestazione, che si trasforma in un bagno di sangue: sul terreno rimangono due giovani, l'operaio algarvese João Manuel Portas e il soldato di leva Luís Barreto. Gli esponenti del PPD convenuti (una sessantina circa) continuano il loro comizio protetti dalla polizia e esibendo manganelli e armi da fuoco, mentre circa 400 contromanifesanti urlano slogan ("Abbasso il capitalismo!", "Non vogliamo più pescicani!"); a un segnale convenuto, il PPD fa intervenire la polizia (tra la quale contava parecchi adepti, e che sembrava già previamente pronta all'azione). E' un massacro. Gli scontri continuano per tutta la sera e tutta la notte; il giorno successivo, l'8 marzo, la sede del PPD viene assaltata da militari di sinistra e data alle fiamme.
José Afonso scrive, a proposito degli avvenimenti di Setúbal, due canzoni: questa e Foi na cidade do Sado. Le pubblica entrambe in un 45 giri edito dalla LUAR (“Chiardiluna”), una piccola casa discografica indipendente oramai da tempo scomparsa. Foi na cidade do Sado sarà poi ripubblicata nel famoso album Com as minhas tamanquinhas; va però a registrarle a Roma, aiutato da artisti popolari italiani (tra i quali Pino Masi, che si esibisce anche assieme a lui). Con i proventi delle sue canzoni, José Afonso acquista trattori per le cooperative agricole popolari portoghesi. Segue l' “Estate Calda”, il Verão Quente del 1975 durante il quale il Portogallo è a un passo, e forze persino a mezzo passo, dalla rivoluzione socialista. Nel 1976 viene invece promulgata la Costituzione, e termina il “Periodo Rivoluzionario in Corso”. José Afonso muore nel 1987 di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Il poder popular dura una sola e breve stagione di 42 anni fa. E chi lo sa, poi, quanto sarebbe stato popular. [RV]