Lingua   

Viva o poder popular

José Afonso
Lingua: Portoghese


José  Afonso

Ti può interessare anche...

Be be be Berlinguer
(Pino Masi)
Vint bales
(Teresa Rebull)
Quadras do poeta Aleixo
(Francisco Fanhais)


afjose
[1975]
Testo e musica: José Afonso
Lyrics and music: José Afonso
Letra e música: José Afonso
Single: LUAR (Viva o poder popular / Foi na cidade do Sado)

vivaopoder


António de Spínola nel 1974, col suo famoso monocolo.
António de Spínola nel 1974, col suo famoso monocolo.
E' il 7 marzo del 1975, a Setúbal in Portogallo. Si deve tenere una manifestazione-comizio del PPD, il Partido Popular Democrático fondato dal primo presidente del Portogallo post-rivoluzionario, il generale António De Spínola, uno dei protagonisti della Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974; è lui che viene investito dal Movimento delle Forze Armate, che hanno rovesciato la dittatura cinquantennale portoghese, ad arrestare e spedire in esilio in Brasile il successore di Salazar, Marcelo Caetano. De Spínola diviene subito presidente della Giunta di Salvezza Nazionale e, il 15 maggio 1974 viene nominato presidente della repubblica. Durante la sua carica, De Spínola, feroce anticomunista, si oppone in modo ferreo alle forze di sinistra che stanno prendendo il sopravvento; il “Partito Popolare Democratico”, nonostante il suo nome, è un partito bello “destrone”, dove non mancano di trovare rifugio esponenti del passato regime riciclatisi “democratici”. De Spínola, poco prima di fondare il suo partito, si era dimesso da presidente il 30 settembre 1974, sostituito da Francisco da Costa Gomes.

Setúbal, la "città del Sado", è una città notoriamente di sinistra; il comizio del PPD viene percepito come una provocazione. Viene organizzata dalle forze della sinistra del MAP una contromanifestazione, che si trasforma in un bagno di sangue: sul terreno rimangono due giovani, l'operaio algarvese João Manuel Portas e il soldato di leva Luís Barreto. Gli esponenti del PPD convenuti (una sessantina circa) continuano il loro comizio protetti dalla polizia e esibendo manganelli e armi da fuoco, mentre circa 400 contromanifesanti urlano slogan ("Abbasso il capitalismo!", "Non vogliamo più pescicani!"); a un segnale convenuto, il PPD fa intervenire la polizia (tra la quale contava parecchi adepti, e che sembrava già previamente pronta all'azione). E' un massacro. Gli scontri continuano per tutta la sera e tutta la notte; il giorno successivo, l'8 marzo, la sede del PPD viene assaltata da militari di sinistra e data alle fiamme.

Il Povo Livre dell'11 marzo 1975: "La democrazia in pericolo". Lo stesso giorno De Spínola tenta un colpo di stato di destra.
Il Povo Livre dell'11 marzo 1975: "La democrazia in pericolo". Lo stesso giorno De Spínola tenta un colpo di stato di destra.
L'11 marzo, pochi giorni dopo gli eventi di Setúbal, il quotidiano Povo Livre, l'organo ufficiale del PPD, esce titolando: "La democrazia in pericolo": in effetti è così, perché proprio il medesimo giorno il generale de Spínola e il suo partito “democratico”, assieme a parte della polizia e ad altri militari di destra, tentano un colpo di stato reazionario, che viene sventato. Ed è così che il generale viene prima arrestato, e poi raggiunge in Brasile quel Marcelo Caetano che aveva spodestato meno di un anno prima. Un esilio che durerà poco; al termine del PREC, De Spínola potrà rientrare in Portogallo, ritirandosi però a vita privata (è morto il 13 agosto 1996). Il “suo” PPD diventerà PSD, “Partito Socialdemocratico”, restando naturalmente e rigorosamente di destra e guidando a più riprese il governo del paese.

José Afonso scrive, a proposito degli avvenimenti di Setúbal, due canzoni: questa e Foi na cidade do Sado. Le pubblica entrambe in un 45 giri edito dalla LUAR (“Chiardiluna”), una piccola casa discografica indipendente oramai da tempo scomparsa. Foi na cidade do Sado sarà poi ripubblicata nel famoso album Com as minhas tamanquinhas; va però a registrarle a Roma, aiutato da artisti popolari italiani (tra i quali Pino Masi, che si esibisce anche assieme a lui). Con i proventi delle sue canzoni, José Afonso acquista trattori per le cooperative agricole popolari portoghesi. Segue l' “Estate Calda”, il Verão Quente del 1975 durante il quale il Portogallo è a un passo, e forze persino a mezzo passo, dalla rivoluzione socialista. Nel 1976 viene invece promulgata la Costituzione, e termina il “Periodo Rivoluzionario in Corso”. José Afonso muore nel 1987 di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Il poder popular dura una sola e breve stagione di 42 anni fa. E chi lo sa, poi, quanto sarebbe stato popular. [RV]
Não há velório nem morto
Nem círios para queimar
Quando isto der prò torto
Não te ponhas a cavar

Quando isto der prò torto
Lembra-te cá do colega
Não tenhas medo da morte
Que daqui ninguém arreda

Se a CAP é filha do facho
E o facho é filho da mãe
O MAP é filho do Portas
Do Barreto e mais alguém

Às aranhas anda o rico
Transformado em democrata
Às aranhas anda o pobre
Sem saber quem o maltrata

Às aranhas te vi hoje
Soldado, na casamata
Militares colonialistas
Entram já na tua casa

Vinho velho vinho novo
Tudo a terra pode dar
Dêm as pipas ao povo
Só ele as sabe guardar

Vem cá abaixo ó Aleixo
Vem partir o fundo ao tacho
Quanto mais lhe vejo o fundo
Mais pluralista o acho

Os barões da vida boa
Vão de manobra em manobra
Visitar as capelinhas
Vender pomada da cobra

A palavra socialismo
Como está hoje mudada
De colarinho a Texas
Sempre muito aperaltada

Sempre muito aperaltada
Fazendo o V da vitória
Para enganar o proleta
Hás-de vir comigo a glória

O Willy Brandt é macaco
O Giscard é macacão
O capital parte o coco
Só não ri a emigração

De caciques e de bufos
Mandei fazer um sacrário
Para por no travesseiro
Dum cura reaccionário

Não sei quem seja de acordo
Como vamos terminar
Vinho velho vinho novo
Viva o Poder Popular

24/10/2017 - 02:18



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
24 ottobre 2017 02:19

Setúbal, 7 marzo 1975
Setúbal, 7 marzo 1975
VIVA IL POTERE POPOLARE

Non c'é né veglia e né morto
Né ceri da far bruciare
E quando andrà male
Non ti mettere a scavare

E quando andrà male
Ricordati qua del collega
Non aver paura della morte
Ché da qui nessuno arretra

Se la CAP è figlia dei soldi
E i soldi son figli di buonadonna
Il MAP è figlio di Portas
Di Barreto e di qualche altro

Il ricco è disorientato
Trasformato in democratico
E è disorientato il povero
Che non sa chi lo maltratta

Oggi ti ho visto disorientato
In caserma, soldato
Militari colonialisti
Già ti entrano in casa

Vino vecchio vino nuovo
Tutto la terra può dare
Al popolo dan le botti piccole
Solo lui le sa conservare

Vieni quaggiù, Aleixo
Vieni a condividere il fondo del tegame
E quanto più gli vedo il fondo
Tanto più pluralista lo trovo

I baroni della bella vita
Vanno di manovra in manovra
A visitare le chiesette
A vender pomata di serpente

La parola socialismo
Oggi com'è cambiata
Incravattata nel Texas
Sempre ben agghindata

Sempre ben agghindata
Facendo la “V” di vittoria
Per imbrogliare il proletario
Devi venire con me a gloria

Willy Brandt è una scimmia
Giscard uno scimmione
Il capitale si divide il cocco
Solo non ride chi emigra

Di capetti e di tirchi
Ho ordinato di fare un sacrario
Per metterlo sul guanciale
Di un prete reazionario

Non so chi sia d'accordo
E come andiamo a finire
Vino vecchio vino nuovo
Viva il potere popolare

24/10/2017 - 02:20




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org