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Un cinghiale per amico

Riccardo Scocciante
Lingua: Italiano (Toscano (annacquato))



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[2017]
Sull'aria di "Una donna per amico" di Lucio Battisti (1978)

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Vi sarete chiesti tutti (forse) che fine avesse fatto l'ineffabile Riccardo Scocciante; eccovi, ordunque, accontentati. Mi è giusto iersera arrivata una missiva da un lontanissimo paese dove Egli pare essersi ritirato in meditazione, pur seguendo fatti e fatterelli che avvengono dalle nostre parti. “Mi ha colpito e interessato”, mi scrive, “una notiziuola apparsa ieri sull'edizione genovese di “Repubblica, secondo la quale un prode cacciatore avrebbe scambiato un suo amico, nonché compagno di battuta, per un cinghiale, sparandogli addosso e, ohimé, tirandogli via mezzo braccio. Invero sono episodi che accadono spesso tra i cacciatori, che si definiscono non di rado (anche in campagne pubblicitarie) gente seria...e così mi son deciso, risvegliandomi dal silenzio che mi ero imposto, a comporre questa piccola stronzata canzone (sull'aria di un noto successo di Cesare Lucio Battisti) dove la questione si rovescia un po', e lo sparatore decide di cambiare radicalmente vita....”. [RV]

albisola
Può darsi che io non sappia cosa dico
scegliendo te, un cinghiale, per amico
però stavolta è andata un poco male:
ho preso, sì, l'amico pe' un cignale.
Succede se si batte la campagna,
specie con un fucile, e no a fa' legna.

Sparare all'aria aperta a tutte l'ore,
proprio non ci sapevo rinunciare,
le conseguenze spesso fan soffrire,
il braccio ora gni dèvano amputare.
Purtroppo ammetto che mi so' sbagliato:
volevo sparà sì, ma a i' mi' cognato. [1]

- Volevo sparà' sì, ma a chi?
Troppo docile, non fa per me!
In fondo i' cignale è simpatico,
grufola un po' ma non è un ipocrita...
- D'accordo, fa' come vuoi,
ma tu sparassi però all'Equitalia...
- No, non fa per me...!
- Allora spara alla Santanchè! [2]

Ma che disastro, io mi maledico!
Adesso ci ho un cinghiale per amico,
s'anderà insieme a devastà' le vigne,
si mangerà i pinoli colle pigne.
Però che bella la vita in campagna,
si fanno i cignalini e 'un ci si lagna.

Invece che andà' a caccia co i' fucile
'e ci si ròtola meglio che ni' porcile,
si còpula senza ormai più vergogna,
che importa se si piglia un po' la rogna...
Spero che l'ex amico non ci becca,
però co' un braccio solo fa cilecca.

Mi sono innamorato, sì, un po'...
Mi dicon tutti: un cignale, no!...
Per loro è un po' inverosimile,
la gelosia li ròsica un po'.
“Potevi fa' a meno di sparà',
ti potevi fermare...”
Ma ormai cosa fatta, capo ha...
E quindi d'ora in poi
sempre liberi noi...!

E dunque in fondo a me m'importa un fico!
Ho scelto te, un cinghiale, per amico,
altro che caccia, questa sì gli è vita,
girare e grufolà' pélla bandita.
Vagare a notte insiem per la campagna,
gli è meglio del paese di Cuccagna!
[1] Per un capriccioso disegno del destino, le statistiche dicono che (specialmente nel giorno di apertura della caccia, e fattispecie in Toscana) i cognati sono le vittime preferite degli incidenti di caccia, non di rado mortali. La frequenza di tale cognaticidio durante le battute fa però pensare che non sempre sia un caso, bensì un modo spiccio ed efficace per regolare dissidi familiari (soldi, corna, ecc.) [nda]

[2] Si ipotizza qui che l'autore non abbia nominato a caso tale nota esponente politica, pienamente assimilabile a una cignala. [ndr]

12/10/2017 - 07:57




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