Yahya vive in Italia ma la notte dorme in Africa
un cargo battente bandiera italiana rimorchiò la carretta nella notte di luna piena
partito dalla terra oltre il mare dalla terra africana per non morire
nel “Mare Nostrum” nel mare antico nell’acqua salata ho dormito
ed ho sognato nella terra dei leoni uomini liberi senza padroni
una colonia da assoggettare con un esercito regolare
una canzone meridionale un ritmo da censurare
ed ho sognato grandi ali per volare radici profonde per tornare
un permesso di soggiorno un passaporto per andare nel mondo
ed ho sognato quello che sono io e una preghiera per raggiungere dio
con in tasca la sabbia del deserto nella mano un seme benedetto
Yahya vive in Italia ma la notte dorme in Africa
ne “Mare Nostrum” nel mare antico nell’acqua salata mi sono svegliato
ed ho visto un viaggio della speranza ed un centro di prima accoglienza
ho visto persone e governi tremare per un bambino di diverso colore
un leone da catturare un dialetto da dimenticare
una fossetta occipitale o la pelle bruciata dal sole
chi nasce e non ha niente e chi nasce delinquente
dal “Mare Nostrum” dal mare antico dall’italico SUD sono stato salvato
a te ho raccontato della mia terra da te ho conosciuto una tarantella
a te ho narrato un racconto africano di un tamburo ed uno sciamano
ed ho ascoltato una chitarra battente che suona le storie della tua gente
Yahya vive in Italia ma la notte dorme in Africa
il ritmo di una musica popolare di chi non si fa fregare
che canta gli ultimi della terra di briganti e di una guerra
il ritmo che disobbedisce alla legge del più forte
e che abbatte le frontiere nel nome di tutte le primavere
una fossetta occipitale o la pelle bruciata dal sole
chi nasce e non ha niente e chi nasce delinquente
una colonia da assoggettare con un esercito regolare
una canzone meridionale un ritmo da censurare
un cargo battente bandiera italiana rimorchiò la carretta nella notte di luna piena
partito dalla terra oltre il mare dalla terra africana per non morire
nel “Mare Nostrum” nel mare antico nell’acqua salata ho dormito
ed ho sognato nella terra dei leoni uomini liberi senza padroni
una colonia da assoggettare con un esercito regolare
una canzone meridionale un ritmo da censurare
ed ho sognato grandi ali per volare radici profonde per tornare
un permesso di soggiorno un passaporto per andare nel mondo
ed ho sognato quello che sono io e una preghiera per raggiungere dio
con in tasca la sabbia del deserto nella mano un seme benedetto
Yahya vive in Italia ma la notte dorme in Africa
ne “Mare Nostrum” nel mare antico nell’acqua salata mi sono svegliato
ed ho visto un viaggio della speranza ed un centro di prima accoglienza
ho visto persone e governi tremare per un bambino di diverso colore
un leone da catturare un dialetto da dimenticare
una fossetta occipitale o la pelle bruciata dal sole
chi nasce e non ha niente e chi nasce delinquente
dal “Mare Nostrum” dal mare antico dall’italico SUD sono stato salvato
a te ho raccontato della mia terra da te ho conosciuto una tarantella
a te ho narrato un racconto africano di un tamburo ed uno sciamano
ed ho ascoltato una chitarra battente che suona le storie della tua gente
Yahya vive in Italia ma la notte dorme in Africa
il ritmo di una musica popolare di chi non si fa fregare
che canta gli ultimi della terra di briganti e di una guerra
il ritmo che disobbedisce alla legge del più forte
e che abbatte le frontiere nel nome di tutte le primavere
una fossetta occipitale o la pelle bruciata dal sole
chi nasce e non ha niente e chi nasce delinquente
una colonia da assoggettare con un esercito regolare
una canzone meridionale un ritmo da censurare
inviata da adriana - 30/8/2017 - 10:31
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Componimenti Testo e Musica Fernando Cedrone
Dove ci sono gli ultimi c’è un biglietto di terza classe e soprattutto c’è un luogo che si chiama terza classe, un contenitore dove va a finire chi non ce la fa e resiste scappando, cercando una possibilità altrove.
E quasi sempre, in quel luogo, nella terza classe, si puo udire una musica meridionale, una cantata in dialetto di Provincia di Terra di Lavoro, Lucana, Calabre o Africana.
In quel luogo, dove si soffre e ci si accontenta di cose semplici, si può ascoltare una musica di terza classe.