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Història d'Espanya (explicada pels espanyols)

Brams
Langue: catalan


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Lletra: Francesc Ribera – Música: Xevi Vila
Album: Anem tancant les portes a la por (2014)

Anem tancant les portes a la por

Un'ironica "storia della Spagna" dalle origini ai giorni nostri, con momenti molto significativi come quando gli abitanti originari dell continente americano sono tanto meravigliati dai conquistatori da morire a migliaia nelle miniere d'oro per pagarsi il catechismo e le lezioni di spagnolo. Interessante anche quando il generale Franco vince le elezioni del '36 diventando il fondatore della democrazia!
Benvinguts i benvingudes a la classe magistral
de la història d'Espanya oficial
que desmentirà les faules i els contes obscens
amb què els nacionalistes adoctrinen els nens.

Amb l'ajuda d'individus com en Fabra i en Bauzá,
per combatre la mentida, finalment arribarà
a totes les escoles de cara al curs que ve
la història d'Espanya que els nens han de saber.

Tres mil anys d'història són
i per tant és la nació més antiga del món,
i de fet a les pintures d'Altamira ja s'hi veu
una tuna, un tricorni i el Santiago Bernabéu.

Els romans i els visigots vingueren aquí
pel bon tracte al turisme i no pas a conquerir.
La Dama d'Elx, que ja parlava valencià,
per educació en espanyol s'hi va adreçar.

Però allò que tant
confon i estranya,
amb la història tan gran
que té Espanya
és que alguns vulguin fotre el camp.

El rei Jaume, que era manyo i lapaoparlant,
va fer fora tots els moros de Mallorca i del llevant,
no pas com a reconquesta, sinó perquè van venir
a robar la feina a la gent d'aquí.

Després vam descobrir el continent americà
i aquella pobra gent tant es va meravellar
que morien a milers a les mines d'or
per pagar la catequesi i les classes d'espanyol.

I així vam ser l'imperi on
es deia que el sol mai no s'hi pon
i si s'ha desfet és perquè no hem fet ús
de la força contra qui no hi està de gust.

Quan Europa feia la revolució industrial
al principi ens va fer mandra i més tard ens va fer pal,
i vam evolucionar fins al moment precís
que Franco va guanyar les eleccions del trenta-sis.

Va ser el mateix Franco el fundador
de la democràcia, i en té els drets d'autor.
Hi ha qui atribueix als grecs l'invent,
però amb un altre sentit: govern de la gent.

Democràcia i monarquia per separat
ens van donar tan bon resultat
que les vam unir de forma experimental.
I mireu si ens ha anat bé, que hem guanyat un mundial.

envoyé par Dq82 & Lorenzo - 16/8/2017 - 23:53




Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
Piacenza, 22 agosto 2017



Due parole del traduttore. In questa ironica "Storia di Spagna spiegata dagli spagnoli" ci sono talmente tanti riferimenti alla storia di Spagna (e dintorni) da necessitare parecchie note. Le quali sono state redatte con la massima concisione possibile, e con i dovuti link.
STORIA DI SPAGNA (SPIEGATA DAGLI SPAGNOLI)

Benvenute e benvenuti alla lezione
di storia ufficiale della Spagna
che smentirà le fole e le idiozie
con cui i nazionalisti indottrinano i ragazzi.

Con l'aiuto di gente come Fabra e Bauzá, [1]
per combatter la menzogna, finalmente arriverà
ad ogni scuola, di fronte al corso prossimo venturo,
la storia di Spagna che i ragazzi devon sapere.

Fanno tremila anni di storia,
e, quindi, è la nazione più antica del mondo,
e, infatti, nelle pitture di Altamira [2] già si vede
una tuna [3], un tricorno [4] e il Santiago Bernabéu. [5]

I romani e i visigoti sono venuti qui
per favorire il turismo, e non per conquistare.
Alla Dama di Elche [6], che già parlava valenciano,
per buona educazione ci si rivolgerà in spagnolo.

Però, quello che tanto
confonde e stranisce,
con la storia così grande
che ha la Spagna,
è che qualcuno voglia togliersi di mezzo.

Il re Jaime [7], che era astuto [8] e lapaòfono [9]
fece fuori tutti i mori di Maiorca e del levante,
non come reconquista, ma perché erano venuti
a rubare il lavoro alla gente di qui.

Dopo abbiamo scoperto il continente americano
e quella povera gente tanto si meravigliò
di morire a migliaia nelle miniere d'oro
per pagare il catechismo e le lezioni di spagnolo.

E così diventammo l'impero dove
si diceva non tramontasse mai il sole,
e se è caduto, è perché non abbiamo usato
la forca contro chi non gli garbava.

Mentre l'Europa faceva la rivoluzione industriale
all'inizio ci impigrì, e dopo ci prese a botte,
ed evolvemmo fino al momento preciso
che Franco vinse le elezioni del '36.

Fu lo stesso Franco il fondatore
della democrazia, e ne detiene i diritti d'autore.
C'è chi ne attribuisce l'invenzione ai greci,
però in un altro senso: governo della gente.

Democrazia e monarchia, ognuna per conto suo,
ci hanno dato un risultato talmente buono
che le abbiamo riunite, in forma sperimentale.
E guardate se ci è andata bene, ché abbiamo vinto un mondiale.
[1] Il “Fabra” qui nominato non è ovviamente il grande ingegnere e filologo Pompeu Fabra i Poch (1868-1948), il creatore e normalizzatore della lingua catalana moderna che morì in esilio. Si tratta con molta più probabilità del politico e intrallazzatore Carlos Fabra Carreras, imputato in diversi processi per corruzione. José Ramón Bauzá è un politico del “Partito Popolare” e presidente delle Isole Baleari tra il 2011 e il 2015, nonché estensore di una legge (il “TIL”) per l'introduzione del trilinguismo (castigliano, catalano e dialetto balearico) nelle scuole di ogni ordine e grado dell'arcipelago. Tale legge ha provocato una vera e propria sollevazione, con scioperi di categoria e una manifestazione di 90.000 persone a Palma di Maiorca.

[2] Scoperta nel 1879 dall'archeologo dilettante Marcelino Saenz de Sautuola (grazie alla figlia di 9 anni), la grotta di Altamira (nel comune di Santillana del Mar, in Cantabria) è celeberrima per le sue pitture rupestri che raffigurano animali e mani umane, risalenti al Paleolitico superiore (quindi tra 18.500 e 14.000 anni fa). Si tratta in realtà di un complesso di 17 grotte della zona.

[3] Detta anche estudiantina, una tuna è una sorta di corale folklorica e coreografica studentesca tipica delle università spagnole.

[4] Il tricorno (tricornio in castigliano, tricorni in catalano) è il copricapo ufficiale tradizionale degli agenti della Guardia Civil.

[5] Il famoso e enorme stadio di Madrid. Dedicato a Santiago Bernabéu (1895-1978), ex calciatore, ex allenatore e poi storico presidente del Real Madrid per 35 anni. Naturalmente fervido franchista ed ex combattente nelle file nazionaliste durante la guerra civile. Da notare che lo stadio, che aveva fatto costruire, gli è stato dedicato ancora in vita (nel 1955).

[6] La Dama di Elche è una scultura raffigurante un busto in pietra, ritrovata a Elche nel 1897. E' attualmente conservata al Museo Archeologico Nazionale di Madrid. La scultura è di provenienza incerta, forse greca, iberica o cartaginese. La datazione è discussa, anche se in genere viene collocata tra il V e il III secolo a.C.; era raffigurata anche sulla banconota da una peseta.

[7] Si tratta del re Giacomo I di Aragona (1208-1276), detto "Il Conquistatore" (soprannome originalissimo tra re ecc.)

[8] Il termine catalano significa sì "astuto, furbo", ma significa anche "che finge di essere docile e mansueto, per poi dimostrarsi tutt'altro", o roba del genere.


[9] Il LAPAO (acronimo per: Lengua Aragonesa Propia del Área Oriental “Lingua aragonese propria dell'area orientale”) è un “glottonimo” usato in Aragona per riferirsi alla lingua catalana parlata in quell'area. Si tratta, in pratica, di un glottonimo creato “ad hoc” dal Parlamento Aragonese (Cortes de Aragón) per evitare di riferirsi al catalano come lingua ufficiale in Aragona. Sulla questione è sorta una diatriba feroce tra “catalanisti” e “anticatalanisti” a livello esclusivamente politico, dato che tutti i linguisti sono concordi nel definire tale idioma come nient'altro che una variante del catalano. La battuta sul re Giacomo I d'Aragona “lapaòfono” (v. nota 7) non è facilmente coglibile se non si considera che il re aveva stabilito che il catalano fosse lingua ufficiale nei suoi territori.

22/8/2017 - 19:21




Langue: espagnol

Traduzione in castigliano.

E' opera, presumibilmente, dell'utente Stroker del Foro Paralelo; o, comunque, lì è stata reperita. [RV]
LA HISTORIA DE ESPAÑA

Bienvenidos y bienvenidas a la clase magistral
de la historia de España oficial
que desmentirá las fábulas y los cuentos obscenos
con la que los nacionalistas adoctrinan los niños.

Gracias a dos premios Nobel como Fabra y Bauzá,
para combatir la mentira, finalmente llegará
en todas las escuelas de cara al curso que viene
la historia de España que los niños deben saber .

Tres mil años de historia son
y por tanto es la nación más antigua del mundo,
y de hecho en las pinturas de Altamira ya se ve
una tuna , un tricornio y el Santiago Bernabéu.

Los romanos y los visigodos vinieron aquí
por el buen trato al turismo y no a conquistar.
La Dama de Elche, que ya hablaba valenciano,
para educación en español se dirigió .

Pero lo que tanto
confunde y extraña ,
con la historia tan grande
que tiene España
es que algunos quieran largarse .

El rey Jaime , que era maño y lapaoparlant ,
echó todos los moros de Mallorca y del levante,
no como reconquista, sino porque vinieron
a robar el trabajo a la gente de aquí.

Luego descubrimos el continente americano
y aquella pobre gente tanto se maravilló
que morían a miles a las minas de oro
para pagar la catequesis y las clases de español.

Y así fuimos el imperio donde
se decía que el sol nunca se pone
y si se ha deshecho es porque no hemos hecho uso
de la fuerza contra quien no está a gusto.

Cuando Europa hacía la revolución industrial
al principio nos dio pereza y más tarde nos hizo palo,
y evolucionamos hasta el momento preciso
que Franco ganó las elecciones del treinta y seis.

Fue el propio Franco el fundador
de la democracia, y tiene los derechos de autor .
Hay quien atribuye a los griegos del invento,
pero con otro sentido : gobierno de la gente.

Democracia y monarquía por separado
nos dieron tan buen resultado
que las unimos de forma experimental.
Y mirad si nos ha ido bien, que hemos ganado un mundial.

envoyé par Riccardo Venturi - 22/8/2017 - 19:29




Langue: français

Version française – L’HISTOIRE D’ESPAGNE (EXPLIQUÉE AUX ESPAGNOLS) – Marco Valdo M.I. – 2017
d’après la version italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson catalane – Història d’Espanya (explicada pels espanyols) – Brams – 2014
Texte : Francesc Ribera
Musique : Xevi Vila

Une « histoire de l’Espagne » ironique des origines à nos jours, avec des moments très significatifs comme lorsque les habitants originaires du continent américain sont si émerveillés par leurs conquérants qu’ils meurent par milliers dans les mines d’or pour se payer le catéchisme et les leçons d’espagnol. Intéressant aussi lorsque le général Franco remporte les élections de 1936 en devenant le fondateur de la démocratie !

Dialogue maïeutique

Inventeur2Bde2Bla2Bd25C325A9mocratie


Évidemment, tout le monde sait que ce n’est pas Franco Bahamonde – Generalísimo Francisco Franco, Caudillo de España por la Gracia de Dios – qui inventa la démocratie, mais bien Hégésippe Simon ; on se souvient encore de l’inauguration de sa statue sur la place principale de la riante commune de Poil, pour célébrer son centenaire le 31 mars 1914, où le grand précurseur de la démocratie qu’était Hégésippe Simon était en effet né à Poil, le 31 mars 1814. Il faut rendre à Hégésippe ce qui lui revient. Répétons-le : l’inventeur de la démocratie n’est pas Franco, c’est Hégésippe. On en fit à l’époque une chanson qui atteste la gloire de ce créateur de la démocratie. Je te propose le refrain de la biographie héroïque d’Hégésippe Simon, le Grand Précurseur de la Démocratie :

« Il fit tout jeune ses débuts politiques
En se faisant sous la Révolution
Guillotiner pour la Grande République.
C’est ce qui fit la gloire de son nom.
Un peu plus tard, cet aigle au cœur de bronze
En quarante-huit se faisait fusiller
Et finalement, c’est en soixante et onze
Qu’il succombait parmi les Fédérés.
Ah ! Ah ! mes bons amis chantons
La gloire d’Hégésippe Simon. »


Il fallait que ce fut dit ; d’ailleurs, le dénommé Franco n’a jamais participé aux élections de 1936 ; là aussi, c’est un imposteur.

C’est bien vrai ça, dit Lucien l’âne en riant.

Maintenant, mon ami Lucien l’âne, il s’agit de se souvenir que c’est une chanson catalane et en ce jour de proclamation de l’indépendance, il importe de plaider pour que sans délai et sans discuter, elle lui soit accordée. Les Espagnols, quoi qu’en pense le barbeau madrilène et son chœur national, ont l’habitude de céder aux demandes d’indépendance et ils ont perdu leur vertu coloniale des dizaines de fois et depuis longtemps. J’en tiens pour preuve ce qui suit. Au fil des siècles, les rois espagnols qui se sont succédés ont dû reconnaître l’indépendance ou abandonner la possession de – je ne retiendrai que les possessions les plus importantes : le Sahara espagnol (1976), la Guinée équatoriale (1968), le Gabon (1900), Malte (1530), la Sardaigne (1718), la Sicile (1735), le Royaume de Naples (1714), Cuba (1898) Porto Rico et les îles Vierges (1898), la Floride (1821), une série d’États d’Amérique du Nord en 1803 (Louisiane, Arkansas, Oklahoma, Missouri, Kansas, Texas, Colorado, Nebraska, Iowa, Dakota, Minnesota, Wyoming, Montana, Alberta, Saskatchewan) la Californie en 1821, Hispaniola (Haïti en 1697 + Saint Domingue en 1865), Vancouver, Colombie britannique, Washington, Oregon, Idaho (1819), les Philippines et Guam (1898), etc.
Alors, une indépendance de plus, qu’est-ce que ça changerait ? Au contraire, l’Espagne se grandirait de choisir d’admettre la liberté et de rejeter ses vieux démons coloniaux du passé. Elle se ferait peut-être même une nouvelle virginité.

Oh, dit Lucien l’âne, la virginité des vierges est une chose miraculeuse.

C’est d’autant plus vrai en Espagne où la vénération pour ces descendantes de Vénus est de plus extrême ; ils ont tué tant de gens en son nom. De plus, la Vierge est censée faire des miracles ; alors, attendons. À propos de miracle, je ne peux m’empêcher de te rappeler l’histoire du rabbin de Bratislava ou de Prague qui avait dû répondre aux comitards locaux du Parti communiste tchécoslovaque (c’était en 1968) inquiets de l’arrivée soudaine de milliers de touristes en chars d’assaut, venus du pays voisin, qui lui posaient avec insistance la question épineuse de savoir quand ces joyeux visiteurs s’en iraient et surtout, comment. Le rabbin, qui n’en menait pas large, réfléchit et répondit. J’ai consulté en haut lieu et Dieu m’a fait connaître deux solutions : une solution normale et une solution miraculeuse. La première, la solution normale est que des milliers d’anges vont descendre du ciel et ramener ces honorables visiteurs chez eux. Ah !, fit le comité. Et la solution miraculeuse, alors ? La solution miraculeuse, dit le rabbin, c’est qu’ils s’en aillent d’eux-mêmes. Comme l’Histoire (encore elle) nous l’a appris, c’est pourtant celle-là qui triompha ; au bout d’un temps, ils s’en allèrent et depuis, ils ne sont jamais revenus. On peut dès lors espérer un miracle espagnol.

Dans le fond, conclut Lucien l’âne, miracle pour miracle, ils ont vraiment gagné un mondial et Saint Bernabéu s’en réjouit encore. Avant de terminer, je voudrais rappeler ce que je disais l’autre jour :

« les Catalans sont des gens patients. Mais quand même, la seule voie raisonnable serait d’accorder leur indépendance à ces gens et puis, ensuite, trouver les arrangements qui s’imposent entre des voisins égaux ; ce serait d’ailleurs absolument indispensable du fait que les territoires sont immobiles. Voilà ce que je peux dire, moi qui ai vu tant de conflits, de luttes de libération. » 

Pour le reste, il nous faut reprendre notre tâche et tisser le linceul de ce vieux monde réactionnaire, colonial, franquiste, débile, stupide et cacochyme.

Heureusement !

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
L’HISTOIRE D’ESPAGNE (EXPLIQUÉE AUX ESPAGNOLS)

Bienvenue à la conférence magistrale
Sur l’histoire officielle de l’Espagne
Qui dégonflera les fables et les contes malséants
Dont les nationalistes abreuvent les enfants.

Avec l’aide de gens comme Fabra et Bauzá
Pour combattre les mensonges, finalement parviendra
À toutes les écoles, le cours d’histoire
D’Espagne que les enfants devraient savoir.

Trois mille ans d’histoire font de l’Hispania
La nation la plus ancienne du monde, et déjà
Dans les peintures d’Altamira, on voit
Santiago Bernabéu, un tricorne et une tuna.

Les Romains et les Wisigoths sont venus ici
Non en conquérants, mais comme touristes
La Dame d’Elche, qui parlait le valencien
Se mit à l’espagnol, un beau matin.

Mais ce qui est si
Étrange et si confondant,
C’est malgré une si
Grande Histoire, d’Espagne, pourtant,
Certains veulent foutre le camp.

Le roi Jacques, qui était subtil et lapaoparlant
Sans reconquête, chassa de Majorque et du Levant,
Tous les Maures qui étaient venus
Voler le travail des gens du cru.

Plus tard, on a découvert le Nouveau Continent
Et les pauvres de là-bas s’en émerveillèrent tant
Qu’ils moururent par milliers dans les mines
Pour payer les cours d’espagnol et le catéchisme.

Et ainsi, on est devenu l’empire
Où le soleil jamais ne se couche
Et si l’empire a fondu, c’est qu’on n’usa pas
De la force contre ceux qui ne l’aimaient pas.

Quand l’Europe fit sa première révolution industrielle
D’abord, on a fainéanté et puis, on a couru derrière elle
Et on a évolué jusqu’au moment précis
Où Franco a remporté les élections de trente-six.

Franco lui-même est le fondateur
De la démocratie et en détient les droits d’auteur.
Certaines personnes attribuent aux Grecs cette invention,
Mais ce gouvernement du peuple est une perversion.

La démocratie et la monarchie séparément
Nous ont donné un résultat si spécial
Qu’on les a unies expérimentalement.
Et qu’on a gagné le mondial.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 28/10/2017 - 09:33




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