Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor
Ges que savis no fai, al mieu semblan,
Quar de guerra ven tart pro e tost dan,
E guerra fai mal tornar en peior;
En guerra trop, per qu•ieu non la volria,
Viutat del mal e de ben carestia;
E fin•amors, si tot mi fai languir,
A tant de joy que m•pot leu esjauzir.
Ges que savis no fai, al mieu semblan,
Quar de guerra ven tart pro e tost dan,
E guerra fai mal tornar en peior;
En guerra trop, per qu•ieu non la volria,
Viutat del mal e de ben carestia;
E fin•amors, si tot mi fai languir,
A tant de joy que m•pot leu esjauzir.
Contributed by Riccardo Venturi - 2017/8/8 - 00:18
Language: Provençal, Old (to 1500)
Il testo in grafia occitana moderna.
Nota. E' ripreso da questa fonte (Songs d'Oc / Collectif). Il testo è pienamente comprensibile, nella grafia moderna, a chiunque conosca un qualsiasi dialetto occitano odierno.
Nota. E' ripreso da questa fonte (Songs d'Oc / Collectif). Il testo è pienamente comprensibile, nella grafia moderna, a chiunque conosca un qualsiasi dialetto occitano odierno.
Cel que s'irais ni guerreja amb amor,
Ges que savis non fai al mieu semblant
Car de guèrra vei tard pro a tòst dam
E guerra fai mal tornar en pejor.
En guèrra tròp, per qu'ieu non la volria
Viutat de mal a de ben carestia
Mas fina Amors, si tot mi fai languir
A tant de jòi que'm pòt lèu esjausir.
Ges que savis non fai al mieu semblant
Car de guèrra vei tard pro a tòst dam
E guerra fai mal tornar en pejor.
En guèrra tròp, per qu'ieu non la volria
Viutat de mal a de ben carestia
Mas fina Amors, si tot mi fai languir
A tant de jòi que'm pòt lèu esjausir.
Contributed by Riccardo Venturi - 2017/8/8 - 01:04
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
8 agosto 2017 01:16
8 agosto 2017 01:16
CHI SI ADIRA E FA LA GUERRA CON PASSIONE
Chi si adira e fa la guerra con passione
Secondo me non agisce da saggio,
Ché con la guerra vien tardi il pro e presto il danno,
E la guerra trasforma il male in peggio.
Nella guerra, e per questo io non la vorrei,
C'è troppo male, e penuria di bene;
Ma il puro amore, anche se mi fa languire,
Ha in sé tanta gioia che facilmente mi rallegra.
Chi si adira e fa la guerra con passione
Secondo me non agisce da saggio,
Ché con la guerra vien tardi il pro e presto il danno,
E la guerra trasforma il male in peggio.
Nella guerra, e per questo io non la vorrei,
C'è troppo male, e penuria di bene;
Ma il puro amore, anche se mi fa languire,
Ha in sé tanta gioia che facilmente mi rallegra.
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Canso di Aimeric de Peguilhan (ca. 1170 - ca. 1230)
Musica originale
Si tratta in realta delle due strofe iniziali di una delle sei lunghe cansons di Aimeric de Peguilhan di cui ci è pervenuta la musica originale. Il testo completo della canso si può vedere qua, ma generalmente, e specialmente per il suo decisissimo attacco contro la guerra, di questa canso di Aimeric attualmente vengono eseguite esclusivamente proprio queste due strofe.
Di essere contro la guerra, Aimeric ne aveva del resto ben donde. Nato verso il 1170 a Peguilhan, nell'Alta Garonna non lontano da Saint-Gaudens, Aimeric (o Aimery, a volte italianizzato in Emerico di Peguilain) era figlio di un mercante di stoffe ed ebbe come suo primo mecenate Raimondo V di Tolosa. Passato al servizio del figlio Raimondo VI, nel 1212 dovette fuggire dalla regione, minacciata dalla Crociata contro gli Albigesi. La sua (peraltro scarna) biografia narra che era diventato trovatore per amore di una vicina di casa a Tolosa; ancor prima di fuggire a causa della crociata Albigese, era dovuto scappare una prima volta per sfuggire alle ire del marito della suddetta vicina. Visse quindi per un certo periodo in Catalogna, sotto la protezione di Guilhem, visconte del Berguedà e trovatore anch'egli. Durante la seconda fuga, si rifugiò invece in Lombardia per circa dieci anni, sotto la protezione dei conti Estensi e dei Malaspina (per un periodo visse anche nel famoso castello di Fosdinovo, in Lunigiana), finendo poi per tornare a casa per amore della vicina che nel frattempo era rimasta vedova.
Aimeric de Peguilhan è ritenuto autore e musico di almeno una cinquantina di componimenti, di cui, come già specificato, soltanto sei ci sono giunti completi della notazione musicale originale (oltre al presente, si tratta di Atressi•m pren com fai al jogador, En Amor trop alques en que•m refraing, En greu pantais m'a tengut longamen, Per solatz d'autrui chan soven, Qui la vi, en ditz. Alle cansons si aggiungono alcune tensons (tenzoni) composte nell'esilio lombardo assieme a Sordello da Goito e Albertet de Sestaro.
Le cansons di Aimeric de Peguilhan, comprese quelle con la notazione musicale, sono testimoniate da alcuni canzonieri medievali tra i quali si distingue il Manoscritto 854 della Bibliothèque Nationale Française, con miniature. [RV]