Ho trovato questo canto partigiano (credo anonimo, ma non lo posso giurare) nel sito www.luzzaranondimentica.it/i_canti_dei_partigiani. Penso che possa entrare nelle CCG
Son proletari i partigiani
sono del popolo lavorator.
Un dì sfruttati incatenati
oggi son essi i liberator
La plebe si scuote, la plebe si desta
e la gran marcia segue con ardor.
Contro il fascismo contro il tiranno
combattono uniti i lavorator!
Povera Italia venduta ed oppressa
il tuo bel nome il fascismo giocò
il grande popolo del sole e del canto
tallone tedesco nel sangue affogò
Son oggi in piedi, son partigiani
che non dan sosta all'oppressor.
Son tutti consci del gran domani
sarà la patria del lavor!
Nella risaia e nell'officina,
nella campagna e nel gran mar
regna il lavoro, già regna la pace
non più l'incertezza, dobbiam tutti amar.
Sventola al sole la nostra bandiera
il grande simbolo del lavor
Non mai più guerre, morte ai tiranni
vigili sempre i lavorator!
sono del popolo lavorator.
Un dì sfruttati incatenati
oggi son essi i liberator
La plebe si scuote, la plebe si desta
e la gran marcia segue con ardor.
Contro il fascismo contro il tiranno
combattono uniti i lavorator!
Povera Italia venduta ed oppressa
il tuo bel nome il fascismo giocò
il grande popolo del sole e del canto
tallone tedesco nel sangue affogò
Son oggi in piedi, son partigiani
che non dan sosta all'oppressor.
Son tutti consci del gran domani
sarà la patria del lavor!
Nella risaia e nell'officina,
nella campagna e nel gran mar
regna il lavoro, già regna la pace
non più l'incertezza, dobbiam tutti amar.
Sventola al sole la nostra bandiera
il grande simbolo del lavor
Non mai più guerre, morte ai tiranni
vigili sempre i lavorator!
inviata da Renato Stecca - 15/3/2007 - 18:47
Trovo questo canto sia su Il Deposito che su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”. In entrambe le fonti viene citato un nome, quello di Ernesto Venzi, che di questo canto potrebbe essere se non l’autore sicuramente l’informatore. Risulterebbe infatti raccolto nel bolognese nel corso degli anni 60 dai giovani (tra i quali Janna Carioli e Gianfranco Ginestri) che poi nel 1967 fondarono il gruppo de Canzoniere delle Lame.
Ernesto “Nino” Venzi è invece sicuramente l’autore della canzone Primavera giovanile già presente sulle CCG.
E visto questo precedente, azzarderei di attribuirgli in pieno anche la paternità di “Son proletari i partigiani”, canzone di sapore sicuramente comunista, quale l’autore era.
Suggerisco quindi di inserire la biografia del Venzi ed il testo della canzone meglio formattato.
Ernesto “Nino” Venzi è invece sicuramente l’autore della canzone Primavera giovanile già presente sulle CCG.
E visto questo precedente, azzarderei di attribuirgli in pieno anche la paternità di “Son proletari i partigiani”, canzone di sapore sicuramente comunista, quale l’autore era.
Suggerisco quindi di inserire la biografia del Venzi ed il testo della canzone meglio formattato.
Bernart Bartleby - 10/1/2014 - 09:29
Un errore nella biografia del Venzi...
I fratelli Moscardini erano bolognesi e sono quattro martiri della Resistenza, ma non morirono insieme nell'eccidio di San Ruffillo, ciascuno di loro perse la vita in circostanze diverse...
I fratelli Moscardini erano bolognesi e sono quattro martiri della Resistenza, ma non morirono insieme nell'eccidio di San Ruffillo, ciascuno di loro perse la vita in circostanze diverse...
Bernart Bartleby - 10/1/2014 - 09:50
Ulteriore conferma della paternità della canzone:
"Son proletari i partigiani: Le parole sono state scritte nel luglio 1944 da Ernesto Venzi, vicecomandante della 36ª Brigata Bianconcini operante sull’Appennino tosco-romagnolo, nella sede del comando di Cà di Vestro, adattandole sull’aria di un canto militare sovietico spesso zufolato dai partigiani russi che combattevano nelle formazioni partigiane italiane. La melodia viene utilizzata anche per la canzone Armata Rossa, assai diffusa tra i partigiani del Nord Italia."
dalla Rivista Choraliter, n.36, 2011
"Son proletari i partigiani: Le parole sono state scritte nel luglio 1944 da Ernesto Venzi, vicecomandante della 36ª Brigata Bianconcini operante sull’Appennino tosco-romagnolo, nella sede del comando di Cà di Vestro, adattandole sull’aria di un canto militare sovietico spesso zufolato dai partigiani russi che combattevano nelle formazioni partigiane italiane. La melodia viene utilizzata anche per la canzone Armata Rossa, assai diffusa tra i partigiani del Nord Italia."
dalla Rivista Choraliter, n.36, 2011
Bernart Bartleby - 10/1/2014 - 10:20
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