Dal più profondo buio della notte
Due occhi vuoti sfuggono le stelle.
La fabbricante d'angeli è già scesa
Ma incespica coi ferri arrugginiti.
Sul ventre già fiorito di una ingenua ragazzina
La luna si ferisce passando i vetri rotti.
E d'improvviso l'aria si raffredda
Sui tetti scuri argenta la rugiada.
Più non respira il seno è ormai di pietra
che un dolce inganno un giorno aveva sciolto.
Stanca è ormai la vecchia che si perde nella nebbia
mentre le campane annunciano la festa.
Due occhi vuoti sfuggono le stelle.
La fabbricante d'angeli è già scesa
Ma incespica coi ferri arrugginiti.
Sul ventre già fiorito di una ingenua ragazzina
La luna si ferisce passando i vetri rotti.
E d'improvviso l'aria si raffredda
Sui tetti scuri argenta la rugiada.
Più non respira il seno è ormai di pietra
che un dolce inganno un giorno aveva sciolto.
Stanca è ormai la vecchia che si perde nella nebbia
mentre le campane annunciano la festa.
envoyé par Bernart Bartleby - 2/4/2017 - 22:13
×
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...