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Langue: serbe


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Đorđe Balašević.
Đorđe Balašević.


Non è propriamente una canzone, ma un'invettiva-recitativo di Đorđe Balašević contro la JNA, ovvero l' "Esercito Nazionale Jugoslavo" (Jugoslovenska Nacionalna Armija). Il punto di vista di un ragazzo di diciannove anni cui è stato rubato un anno di vita ma che, almeno, può vivere il suo ventesimo, il suo ventunesimo e anche il suo trentesimo anno e oltre, quando invece ad altri ragazzi come lui non è stata data questa fondamentale possibilità. Ringraziamo Sanja per averci aiutato ad inquadrare meglio questo testo-invettiva del grande Đorđe Balašević. [CCG/AWS Staff]
Dao sam ti jednu dobru godinu života, najbolju možda.
Veliki vračevi medicine rascepe grudi kao naranču i spuste novo srce u njih, pažljivo, rastvorenih šaka kao da vraćaju vrapčića u gnezdo, razdvoje skalpelom; svetlo od tame u mutnom jezgru zenice; bajaju, pokrenu nepokretno, čudotvore nad ljudima; pa opet....Ni oni nemogu da mi vrate moju otrgnutu devetnaestu godinu.

Nikad više.

Ali, proklet da sam, ja sam barem imao dvadesetu i dvadesetprvu, i još neke dvadesete i tridesete, za razliku od dečaka na čije crno uokvirene fotografije svakog dana nailazim na poslednjim stranicama štampe. Oni ostadoše u devetnaestoj, zaljubljeni, zaigrani, zbunjeni, ne dospevši da svoje olovne vojnike odvoje od olovnih zrna, podmetnutih im u džepove tako bezbožnički.

Ne brate Kaine, ne zovi me u polje;ne mami me da zalud prošetamo minskim poljem moj grešni sivomaslinasti brate; poturi nekog drugog dobrovoljca na branike svoje neprilagođenosti i nesposobnosti, okači neku drugu metu na svoje kartonske bedeme.

Nema mojih u ovom ratu naših. Znam ne može to tek tako...čičak izdaje, kači se ove jeseni na sve strane, i meni će ga već neki mangup prilepiti na leđa, onako u prolazu, sve tapšući me po ramenu prijateljski.

Razmišljao sam o tome koga izdati kad mi ostane da biram samo između nas dvoje: žalim, ali prestar sam da bih izdao sebe još jednom.

Odjebi JNA. Dosta je bilo!

envoyé par Riccardo Venturi - 6/3/2007 - 18:45




Langue: serbe

Il testo in ћирилица (l'alfabeto cirillico serbo).

Sebbene sia un cantante serbo (ma nato nell'attuale Croazia, e dalla madre di origine ungherese), Đorđe Balašević usa presentare i suoi testi nell'alfabeto latino (latinica). Ciononostante preferiamo sempre, per la lingua serba, dare i testi in entrambi gli alfabeti (latino e cirillico). [CCG/AWS Staff]
ОДЈЕБИ ЈНА

Дао сам ти једну добру годину живота, најбољу можда.
Велики врачеви медицине расцепе груди као нарапчу и спусте ново срце у њих, пажљиво, растворених шака као да враћају врапчића у гнездо, раздвоје скалпелом; светло од таме у мутном језгру зенице; бајају, покрену непокретно, чудотворе над људима; па опет...Ни они немогу да ми врате моју отгрнуту дебетнаесту годину.

Никад више.

Али, проклет да сам, ја сам барем имао двадесету и двадесетпрву, и још неке двадесете и тридесете, за разлику од дечака ха чије црно уоквирене фотографије сваког дана наилазим ха последњим страницама штампе. Они остадоше у деветнаестој, заљубљени, заиграни, збуњени, не доспебши да своје оловне војнике одвоје од оловних зрна, подметнутих им у џепове тако безбожнички.

Не брате Каине, не зови ме у поље; не мами ме да залуд прошетамо минским пољем мој грешни сивомаслинасти брате; потури неког другог добровољца на бранике своје неприлагођености и неспособности, окачи неку другу мету на своје картонске бедеме.

Нема мојих у овом рату наших. Знам не може то тек тако...чичак издаје, качи се ове јесени на све стране, и мени ће га бећ неки мангуп прилепити на леђа, онако у пролазу, све тапшући ме по рамену пријатељски.

Размишљао цсам о томе кога издати кад ми остане да бирам само између нас двоје: жалим, али престар сам да бих издао себе још једном.

Одјеби ЈНА. Доста је било!

envoyé par CCG/AWS Staff - 14/2/2009 - 20:25




Langue: italien

Versione italiana di Sanja (Serbia)

L'autrice della traduzione, che ovviamente ringraziamo di cuore, ci perdonerà se abbiamo eseguito qualche "aggiustamento" al suo italiano, in alcuni punti. Il che, naturalmente, non diminuisce nemmeno un po' il valore di quel che ha fatto (e pensando agli "arrosti" ben maggiori che faremmo noi se ci mettessimo a scrivere in serbo...) [CCG/AWS Staff]
VAFFANCULO ALL'ESERCITO NAZIONALE JUGOSLAVO

Ti ho dato un anno buono della mia vita, forse il migliore.
I grandi stregoni della medicina spaccano il petto come un'arancia e mettono loro un nuovo cuore, attentamente, con mani sciolte come se restituissero un passerotto al suo nido, dividono con il bisturi la luce dal buio nel nucleo torbido della pupilla; ammaliano, mobilizzano l'immobile, agiscono da taumaturghi sulla gente; e ancora... Neanche questi senzadio possono rendermi i diciannove anni che mi hanno strappato.

Mai più.

Ma, che sia io maledetto, almeno io ho avuto un ventesimo e un ventunesimo anno, e ancora altri ventesimi e trentesimi, a differenza dei ragazzi le cui fotografie incorniciate in nero trovo ogni giorno sulle ultime pagine dei giornali. Loro sono rimasti a diciannove anni, innamorati, persi nel gioco, confusi, non essendo riusciti a distinguere i loro soldatini di piombo dai granelli di piombo che con tanta crudeltà qualcuno ha affibbiato loro nelle tasche.

No, fratello Caino, non chiamarmi sul campo; non adescarmi invano a passeggiare attraverso il campo minato, fratello mio peccaminoso grigio-olivastro; sottometti qualche altro volontario alla difesa della tua inadattabilità e incapacità, appendi qualche altra medaglia ai tuoi muri di cartone.

Non ci sono miei nella questa guerra di nostri. Lo so che non si può così... la bardana del tradimento questo autunno si appiccica dappertutto, qualche ragazzaccio l'appiccicherà sulla schiena anche a me, così, passando e dandomi una pacca sulle spalle con affetto amichevole.

Ho riflettuto su chi tradire quando mi tocca scegliere 'sta cosa tra noi due: sono spiacente, ma sono troppo vecchio per tradire me stesso ancora una volta.

Vaffanculo, Esercito Nazionale Jugoslavo. Ora basta.

envoyé par Sanja Serbia - 14/2/2009 - 15:25




Langue: anglais

English Version by Riccardo Venturi
(based on Sanja's Italian Version)
February 14, 2009
FUCK THE YUGOSLAV NATIONAL ARMY

I gave you a whole year of my life, maybe the best one.
The great medicine men split the breast like an orange and put them a new heart with keen hands as if they would put back a sparrow in his nest; with their scalpels, they divide light from darkness in the cloudy core of the eyeapple; they make enchantments, move the unmoving, perform miracles on the people, and yet...these godless people can't give me back my nineteen years they tore from my life.

Nevermore.

But, may I be cursed, I had at least a twentieth and a twenty first year, and still other twenty first and thirtieth years, unlike the boys whose black-framed photographs I can find every day on the last pages of newspapers. They stopped at nineteen, in love, lost in games, troubled. They were not able to tell their tin soldiers from the lead grains someone so cruelly put in their pockets.

No, brother Cain, don't call me to the battlefield; don't entice me to walk through the minefield, my olive-grey, sinful brother; assign some other volunteer to the defence of your inadaptablity and incapacity, stick some other medal to your paperboard walls.

None is mine in this war of ours. I know it's impossible this way...the burdock of betrayal is sticking everywhere in this fall, some scoundrel will stick it on my back too, just slapping me on the shoulder as he passes, with friendly fondness.

I reflected upon whom to betray when I have to choose between us two: I'm sorry, but I am too old to betray myself again.

Fuck off, Yugoslav National Army. That's enough, now.

14/2/2009 - 17:09


JNA era composta dai ragazzi che evavano neanche 19 anni! E la recitazione di Djordje parla dal punto di vista di un soldato 19eenne che odia la JNA perchè lo ha rubato sui anni giovani. Andare in JNA era un obligo per tutti magiorenni, sequestrati dalle loro famiglie, ma cavolo, veramente pensate che uno che pensava solo alle regazze di sua classe, appena uscito dall' infanzia poteva essere uno feroce???? Trovate i suo colpevoli ad altra parte e lasciate i morti 19enni in pace!!!!

Sanja Serbia - 14/2/2009 - 00:34


Intanto sarà meglio, prima, approntare una traduzione (italiana e inglese) del brano di Djordje per mettere meglio a fuoco quel che davvero significa; poi se ne trarranno le conclusioni in modo più appropriato. All'amica serba che ci ha scritto, per ora, non possiamo dire altro che quanto segue: in questo sito, uno dei princìpi di base è che di morti 19enni non ce ne devono essere, per nessuna "ragione" al mondo, e massimamente per una guerra. E in una guerra, che lo si voglia o meno, una parte di colpa la hanno tutti quanti. Tutto qui. Poi, ovviamente, si può discutere di questo o quel testo, e cambiarne anche l'introduzione alla luce di quanto ne risulta effettivamente; ma sempre a condizione di non fare esercizio di nazionalismo. Saluti.

Riccardo Venturi - 14/2/2009 - 13:38


Non sono d'accordo che una parte di colpa hanno tutti quanti. Uno che è sequestrato per forza dalla sua famiglia come il soldato di questa recitazione che parla in prima persona, non è colpevole, JNA che è odiata da questo soldato giovanissimo è l'instituzione non i sui amici accanto a lui, anche loro poverini erano impauriti nelle prime linee dove gli hanno messo quelli che hanno preso le lode dall' ultima linea o megli dagli uffici e dalle poltrone.19enni non istruitti x guerra da una parte e dall' altra Zenga e Ustascia! Io avevo 11 anni e mia casa si trovava 20 km dal fronte di guerra ed io non potevo dormire ed ero impaurita dall' inferno che urlava con bombe, fucili, aerei... immagino loro nel mezzo di tutto ciò. Intanto ho tradotto tutto (se certe cose non sono chiare, è così xke Djordje è il poeta).


(Sanja Serbia)

La traduzione italiana contenuta in questo messaggio è stata ovviamente espunta, in quanto poi rispedita autonomamente dalla stessa autrice. [CCG/AWS Staff]

14/2/2009 - 15:12


Quella ultima frase "Vaf... ora basta" e ultima frase di poema, di non farvi pensare che l'ho detto io. Saluti.
(Sanja Serbia)

La cosa era chiarissima, nessun problema di incomprensione! Saluti e grazie ancora! [CCG/AWS Staff]

14/2/2009 - 15:14


Come puoi vedere anche dall'introduzione modificata, carissima Sanja, le tue osservazioni e soprattutto la tua traduzione (che ci siamo permessi di "aggiustare" in qualche punto, ricontrollandola sul testo originale con l'ausilio di un buon dizionario serbo)* ci ha indotto a modificare radicalmente la presentazione di questa canzone; segno che non siamo certamente cristallizzati su certe posizioni, quando ci accorgiamo che non erano giustificate. Sempre a disposizione per riprendere qualsiasi tipo di discussione, e grazie ancora per il prezioso contributo. Cogliamo anche l'occasione per ristrutturare un po' questa pagina, con alcune aggiunte. [RV]

*M. Deanović - J. Jernej: Srpsko ili hrvatsko-talijanski r(j)ečnik. Izdavačko Poduzeće "Školska Knjiga", Zagreb 1975.

CCG/AWS Staff - 14/2/2009 - 16:34


Grazie, cari amici. Sono felice di poter aiutare sia voi sia me stessa. Solo che non potevo trovare la traduzione giusta per l parola "bezboznicki". Io lo tradotto come "perfidamente" voi lo avete modificato in "con crudeltà". La traduzione diretta è "ateisticamente" che in italiano non ci sta. Tantisimi saluti.
(Sanja Serbia)

Si potrebbe tradurre alla lettera con un "senzadio", forse ci starebbe bene, facci sapere se sei d'accordo! Grazie ancora...! [CCG/AWS Staff]

14/2/2009 - 17:04


Tipo "...che qualche senzadio ha affibbiato...?" Ci sto.
(Sanja Serbia)

E la cosa è stata prontamente fatta! :-P [CCG/AWS Staff]

14/2/2009 - 17:16




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