Ho trovato qui anche il testo di questa canzone [Silva]
Scorrevano lente le ore d'un mite settembre
D'un gran pomeriggio di storia, ignaro di tanto
Tra i sogni d'infanzia lasciata soggiunsero ombre
Si sente dal grande gigante levarsi un pianto
E nell'orizzonte vicine le nubi autunnali
Mentre il tv color mandava l'orrenda sciagura
Terrore e cemento che cade per quei viali
Il grido pietoso d'un fiume d'umana paura
Il mondo guardava trafitto incredulo e scosso
Qualcosa d'inimmaginato o d'incubo almeno
Chi dice ridendo "era l'ora qualcuno s'è mosso"
Chi grida vendetta spargendo al futuro veleno
Ed io vergognoso monarca di questa mia vita
Ed io assieme agli altri guardavo pensando a che cosa
Che cosa sarebbe successo, girando le dita
Sentendomi petalo morto tra spine di rosa
Il mostro d'un'ultima guerra, di vite bruciate
L'orgoglio di sentirsi vivi davanti alla fine
E poi quell'angoscia di non ritrovare un estate
Le cui ore beate adesso son clandestine
L'odore di morte ci arriva, s'espande silente
Fin la dalla terra promessa, braciere del mondo
L'enorme arroganza di stirpe che non ha più niente
Si morde con l'aspra follia in un gioco infecondo
E fiumi di sabra che inondano gole mai sazie
La polvere il sangue il piombo, sorrisi spezzati
La pista di lancio di morte, di nuove disgrazie
Fin oltre L'atlantide il gesto dei non battezzati
Adesso che cosa ci resta a noi sottomessi
Noi figli d'un falso sistema di democrazia
Artefici della vendetta; questa è la prassi
Inizia l'orrenda spirale che non va più via
Non c'è la vergogna d'un uomo, ma la festa atroce
È quello che infiamma la rabbia di chi è restato
Ed ecco la nuova guerra: sotto la croce
Crociata cieca di rabbia, di gran boato
Fermatevi ancor c'è tempo, non penserete
Che lacrime calde si possano presto fermare
Con delle altre lacrime tristi di cui avete sete
Ho forse ora servono quelle per dissetare
Servisse scrivere canzoni per fermar la scure
Bastassero le misere corde della mia chitarra
Per spegnere il fuoco che spinge a crude misure
Inonderei con il mio inchiostro tutta la terra
D'un gran pomeriggio di storia, ignaro di tanto
Tra i sogni d'infanzia lasciata soggiunsero ombre
Si sente dal grande gigante levarsi un pianto
E nell'orizzonte vicine le nubi autunnali
Mentre il tv color mandava l'orrenda sciagura
Terrore e cemento che cade per quei viali
Il grido pietoso d'un fiume d'umana paura
Il mondo guardava trafitto incredulo e scosso
Qualcosa d'inimmaginato o d'incubo almeno
Chi dice ridendo "era l'ora qualcuno s'è mosso"
Chi grida vendetta spargendo al futuro veleno
Ed io vergognoso monarca di questa mia vita
Ed io assieme agli altri guardavo pensando a che cosa
Che cosa sarebbe successo, girando le dita
Sentendomi petalo morto tra spine di rosa
Il mostro d'un'ultima guerra, di vite bruciate
L'orgoglio di sentirsi vivi davanti alla fine
E poi quell'angoscia di non ritrovare un estate
Le cui ore beate adesso son clandestine
L'odore di morte ci arriva, s'espande silente
Fin la dalla terra promessa, braciere del mondo
L'enorme arroganza di stirpe che non ha più niente
Si morde con l'aspra follia in un gioco infecondo
E fiumi di sabra che inondano gole mai sazie
La polvere il sangue il piombo, sorrisi spezzati
La pista di lancio di morte, di nuove disgrazie
Fin oltre L'atlantide il gesto dei non battezzati
Adesso che cosa ci resta a noi sottomessi
Noi figli d'un falso sistema di democrazia
Artefici della vendetta; questa è la prassi
Inizia l'orrenda spirale che non va più via
Non c'è la vergogna d'un uomo, ma la festa atroce
È quello che infiamma la rabbia di chi è restato
Ed ecco la nuova guerra: sotto la croce
Crociata cieca di rabbia, di gran boato
Fermatevi ancor c'è tempo, non penserete
Che lacrime calde si possano presto fermare
Con delle altre lacrime tristi di cui avete sete
Ho forse ora servono quelle per dissetare
Servisse scrivere canzoni per fermar la scure
Bastassero le misere corde della mia chitarra
Per spegnere il fuoco che spinge a crude misure
Inonderei con il mio inchiostro tutta la terra
envoyé par Silva - 27/2/2007 - 09:46
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