Hey, hey
Non pago affito
Non pago affito
Non paghiamo l'affito
Dai cazzo, siamo negri noi!
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Tutti i miei amici son venuti con la
Barca, swag barca
Appena arrivati in Italia, abbiamo:
Casa, macchine, fighe
Yeeh
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Yeeh
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non mi sporco le mani
Perché sono già nero
Sono un profugo no bono, no bono
Profugo!
È stato Mattarella a dirci
Che noi possiamo venire in Italia
Quindi io ho portato tutti i miei
I miei amici con la barcao
Anche Matte, Matteo Renziò
Ha detto che è casa nostrao
Quindi tutti i miei amì
Tutti i miei amici votiamo tutti PD-o, PD-o
Dai cao, votiaml!
Noi vogliamo le fighe bianche, scoparle in bocca
Poi vogliamo WiFFi, WiFFi
Anche stipendio
Io dormo in albergo a quattro stelle
Perché sono bello, ricco, famoso, nero
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Nel mio paiese c'è guera
Quindi son scappato in, in Italia
Ma alle sette di, di mattinao
Non portano mai la lasagnao
Portano sempre el latteo
Latte con ce, con cerealio
Ma a me, a me, non pi-acé
Perché io preferisco la pasta con tonno, tonno
Dai cao, peschiaml!
Poi ho bisogno di una figa bianca
Perché alla mattina mi sveglio sempre con il cazzo duro (duro)
Duro (duro)
Dai cao, seghiaml!
Io faccio sempre il mio ballo
Si chiama "la pesca della sega, della swagga, del"
Conce, conce, figo sono troppo cé
Un sacco di fighe bianche saranno scopate
Lei mi siede sulla faccia come si siede sulla sedia
Apri la bocca che ti lascio un po' di piogia
E figa bianca ti piace la mia collana?
E maschio bianco non sei per niente swagga
Smetti di lamentartio e unisciti
Andiamo in stazione a rubare biciclé
Non mi sporco le mani no bono
Perché sono già nero no bono
Sono un profugo no bono, no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono, no bono, no bono
Non pago affito
Non pago affito
Non paghiamo l'affito
Dai cazzo, siamo negri noi!
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Tutti i miei amici son venuti con la
Barca, swag barca
Appena arrivati in Italia, abbiamo:
Casa, macchine, fighe
Yeeh
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Yeeh
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non mi sporco le mani
Perché sono già nero
Sono un profugo no bono, no bono
Profugo!
È stato Mattarella a dirci
Che noi possiamo venire in Italia
Quindi io ho portato tutti i miei
I miei amici con la barcao
Anche Matte, Matteo Renziò
Ha detto che è casa nostrao
Quindi tutti i miei amì
Tutti i miei amici votiamo tutti PD-o, PD-o
Dai cao, votiaml!
Noi vogliamo le fighe bianche, scoparle in bocca
Poi vogliamo WiFFi, WiFFi
Anche stipendio
Io dormo in albergo a quattro stelle
Perché sono bello, ricco, famoso, nero
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Yeeh
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Nel mio paiese c'è guera
Quindi son scappato in, in Italia
Ma alle sette di, di mattinao
Non portano mai la lasagnao
Portano sempre el latteo
Latte con ce, con cerealio
Ma a me, a me, non pi-acé
Perché io preferisco la pasta con tonno, tonno
Dai cao, peschiaml!
Poi ho bisogno di una figa bianca
Perché alla mattina mi sveglio sempre con il cazzo duro (duro)
Duro (duro)
Dai cao, seghiaml!
Io faccio sempre il mio ballo
Si chiama "la pesca della sega, della swagga, del"
Conce, conce, figo sono troppo cé
Un sacco di fighe bianche saranno scopate
Lei mi siede sulla faccia come si siede sulla sedia
Apri la bocca che ti lascio un po' di piogia
E figa bianca ti piace la mia collana?
E maschio bianco non sei per niente swagga
Smetti di lamentartio e unisciti
Andiamo in stazione a rubare biciclé
Non mi sporco le mani no bono
Perché sono già nero no bono
Sono un profugo no bono, no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono
Profugor! no bono, no bono, no bono
inviata da Bernart Bartleby - 29/12/2016 - 10:56
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Parole e musica di Paul Yeboah, in arte Bello Figo (e molti altri AKA), rapper italiano di origine ghanese. In collaborazione con un suo amico, il rapper The GynoZz.
Testo trovato su Genius
Il suo scontro con Alessandra Mussolini è diventato un meme nel giro di poche ore, Bello Figo è uscito dalla sua nicchia trash sull’internet italiano e si è ritrovato ad essere una sorta di eroe, almeno per tutti coloro che hanno saputo apprezzare la sua magistrale opera di détournement — la sua presenza in tv è stata un capolavoro di situazionismo in prima serata.
Se però nell’ottica professionale di Bello Figo la virata “politica” degli ultimi anni è essenzialmente una buona trovata per rinnovare la propria popolarità in un genere di per sé effimero, agli occhi della destra italiana il nuovo personaggio interpretato dal rapper (che fa arte con la propria stessa presenza, anche fuori dal palco e da YouTube) incarna i peggiori incubi dei razzisti di ogni epoca, dalla recente retorica salviniana dei profughi che vivono alle spalle degli italiani fino all’orrore ancestrale — che faceva parte già della propaganda razziale nazista — della prolificità sessuale dell’uomo nero, rivolta verso le fighe bianche.
Non importa quanto sia difficile razionalmente prendere sul serio Bello Figo: le reazioni degli altri ospiti della trasmissione bastavano già a dimostrare che l’assurdità palese del personaggio è irrilevante, perché non elimina il dato della sua persona: Bello Figo non è un profugo, ma è davvero un immigrato ghanese, la sua pelle è davvero scura, il suo accento non è mimato. Per questo, quella che sarebbe una scenetta da avanspettacolo razzista se fosse interpretata da un attore bianco con la faccia annerita (come si usava fare negli anni Trenta), può trasformarsi in una potente arma satirica.
Che però non ha “distrutto la retorica ventennale sul tema dell’immigrazione,” come ha scritto qualcuno. Difficilmente lo stridore evidente delle contraddizioni di quella prima serata avrà fatto cambiare idea a qualcuno dei telespettatori di Belpietro, a cui è stato servito esattamente il piatto che volevano. Al contrario, la popolarizzazione di Bello Figo ha prodotto come primo effetto quello di scatenare i razzisti — che sono altrettanto veri — contro un bersaglio facile proprio perché visibile e caricaturale. Da settimane il rapper riceve minacce e insulti quotidiani, spesso pesanti.
Non ci sono soltanto i concerti annullati a Brescia e a Borgo Virgilio: su Twitter Bello Figo ritwitta in continuazione il campionario di troll razzisti che lo insultano — e lo fa con la stessa tranquillità sorniona che contrapponeva alle grida scomposte di Alessandra Mussolini.
Così, le stesse manifestazioni d’odio vengono riassorbite dal personaggio-Bello-Figo, in una finta dinamica naturale tra haters e guliebers — come il rapper definisce i propri fan, ricalcando i belieber di Justin Bieber. Ma sarebbe un grave errore sottovalutarle, perché purtroppo, va ripetuto, il personaggio è costruito, i razzisti sono veri. Di fronte a una simile escalation di violenza, finora per fortuna soltanto verbale, occorre una solidarietà attiva e seria, non soltanto da parte di chi ha esaltato la sua performance televisiva, ma di chiunque possa definirsi antifascista.”
(Tratto da Bello Figo è bersaglio dei razzisti da settimane, di Sebastian Bendinelli su The Submarine, 28 dicembre 2016)