Noong isilang ka sa mundong ito
Laking tuwa ng magulang mo
At ang kamay nila ang iyong ilaw
At ang nanay at tatay mo’y
Di malaman ang gagawin
Minamasdan pati pagtulog mo
At sa gabi’y napupuyat ang iyong nanay
Sa pagtimpla ng gatas mo
At sa umaga nama’y kalong ka
Ng iyong amang tuwang-tuwa sa iyo
Ngayon nga ay malaki ka na
Nais mo’y maging malaya
Di man sila payag, Walang magagawa
Ikaw nga ay biglang nagbago
Naging matigas ang iyong ulo
At ang payo nila’y sinuway mo
Di mo man lang inisip na
Ang kanilang ginagawa’y para sa iyo
Pagkat ang nais mo’y, Masunod ang layaw mo
Di mo sila pinapansin
Nagdaan pa ang mga araw
At ang landas mo’y naligaw
Ikaw ay nalulong sa masamang bisyo
At ang una mong nilapitan
Ang iyong inang lumuluha
At ang tanong,”anak, ba’t ka nagkaganyan”
At ang iyong mata’y biglang lumuha
ng di mo napapansin
Nagsisisi at sa isip mo’y
Nalaman mong ika’y nagkamali
Laking tuwa ng magulang mo
At ang kamay nila ang iyong ilaw
At ang nanay at tatay mo’y
Di malaman ang gagawin
Minamasdan pati pagtulog mo
At sa gabi’y napupuyat ang iyong nanay
Sa pagtimpla ng gatas mo
At sa umaga nama’y kalong ka
Ng iyong amang tuwang-tuwa sa iyo
Ngayon nga ay malaki ka na
Nais mo’y maging malaya
Di man sila payag, Walang magagawa
Ikaw nga ay biglang nagbago
Naging matigas ang iyong ulo
At ang payo nila’y sinuway mo
Di mo man lang inisip na
Ang kanilang ginagawa’y para sa iyo
Pagkat ang nais mo’y, Masunod ang layaw mo
Di mo sila pinapansin
Nagdaan pa ang mga araw
At ang landas mo’y naligaw
Ikaw ay nalulong sa masamang bisyo
At ang una mong nilapitan
Ang iyong inang lumuluha
At ang tanong,”anak, ba’t ka nagkaganyan”
At ang iyong mata’y biglang lumuha
ng di mo napapansin
Nagsisisi at sa isip mo’y
Nalaman mong ika’y nagkamali
inviata da Dq82 - 25/11/2016 - 18:07
Lingua: Inglese
Traduzione inglese da lyricstranslate.com
When you were born into this world
Your mom and dad saw a dream fulfilled
Dream come true
The answer to their prayers
You were to them a special child
Gave 'em joy every time you smiled
Each time you cried
They're at your side to care
Child, you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
How many seasons came and went
So many years have now been spent
For time ran fast
And now at last you're strong
Now what has gotten over you
You seem to hate your parents too
Do speak out your mind
Why do you find them wrong
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you near
And now your path has gone astray
Child you ain't sure what to do or say
You're so alone
No friends are on your side
And child you now break down in tears
Let them drive away your fears
Where must you go
Their arms stay open wide
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through
And God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
Your mom and dad saw a dream fulfilled
Dream come true
The answer to their prayers
You were to them a special child
Gave 'em joy every time you smiled
Each time you cried
They're at your side to care
Child, you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
How many seasons came and went
So many years have now been spent
For time ran fast
And now at last you're strong
Now what has gotten over you
You seem to hate your parents too
Do speak out your mind
Why do you find them wrong
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you near
And now your path has gone astray
Child you ain't sure what to do or say
You're so alone
No friends are on your side
And child you now break down in tears
Let them drive away your fears
Where must you go
Their arms stay open wide
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through
And God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
Child you don't know
You'll never know how far they'd go
To give you all their love can give
To see you through and God it's true
They'd die for you, if they must, to see you here
inviata da Dq82 - 25/11/2016 - 18:09
Lingua: Tagalog
La versione di Camilo Cosmecio
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)
Quando arrivai a Porto San Giorgio per una conferenza, e mi fermai a poggiare il bagaglio in albergo, Camilo stava lavando il pavimento della hall, e cantava. “Canta sempre mentre lavora”, mi dissero gli addetti della reception. Gli chiesi se potevo registrare le sue canzoni e lui mi diede appuntamento a un paio d’ore più tardi, a fine lavoro. Ci sedemmo nella sala ristorante, in quel momento vuota; i colleghi italiani di Camilo erano molto partecipi dell’evento e si davano molto da fare per chiudere le porte in modo che non venissero a disturbarci rumori dall’esterno. Tutto era pronto – ma Camilo non riuscì a cantare. A metà canzone, la voce gli si spezzava in pianto e non riusciva ad andare avanti. La canzone che cercava di cantare, e che poi cantò con più calma, insieme ad altre, la mattina dopo, era quella che segue.
La canzone si intitola “Anak”, “figlio”, ed è un successo di Freddie Aguilar, una star internazionale filippina. La scelta di Camilo Cosmecio e la sua commozione erano facili da interpretare: è in Italia da otto anni (sua moglie anche da prima) e da allora non hanno più visto il figlio che hanno dovuto lasciare nelle Filippine e con cui non riescono a ottenere il ricongiungimento familiare. L’originale lo rintracciai facilmente su YouTube, e mi accorsi che nel passaggio da Freddie Aguilar a Camilo Cosmecio era successo qualcosa di invisibile, ma cruciale. Così come l’ha scritta Fred Aguilar, la canzone infatti ha due parti. L’accento sull’amore dei genitori per il figlio, descritto nella prima parte, serve a rendere più bruciante la ferita descritta nella seconda: “sono passate le stagioni e gli anni, il tempo è passato veloce, adesso sei forte, e non capiamo che cosa ti è successo, sembri odiare i tuoi genitori, parla, dicci che cosa abbiamo sbagliato”. Ma “dimenticando” questa seconda strofa e ricordando solo la prima, Camilo trasforma una canzone sul conflitto generazionale, sull’ingratitudine filiale e l’incomprensione parentale, in una canzone sulla nostalgia di un emigrante per il figlio lontano. È la funzione creativa dell’oblio: semplicemente tagliando il finale, la stessa canzone è diventata un’altra.
La trasformazione di “Anak” è un esempio del processo di cambiamento dei materiali culturali che i migranti portano con sé: i testi restano apparentemente gli stessi ma cambiano di senso per il solo fatto di cambiare di luogo (o di fonte: quando un chitarrista di strada romeno su un tram a Roma canta “Vagabondo”, la canzone di Nicola Di Bari sulle labbra di un “vagabondo” vero diventa infinitamente più seria). È relativamente meno frequente il caso in cui l’esperienza della migrazione sia narrata esplicitamente in nuove composizioni.
asei.eu
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)
Quando arrivai a Porto San Giorgio per una conferenza, e mi fermai a poggiare il bagaglio in albergo, Camilo stava lavando il pavimento della hall, e cantava. “Canta sempre mentre lavora”, mi dissero gli addetti della reception. Gli chiesi se potevo registrare le sue canzoni e lui mi diede appuntamento a un paio d’ore più tardi, a fine lavoro. Ci sedemmo nella sala ristorante, in quel momento vuota; i colleghi italiani di Camilo erano molto partecipi dell’evento e si davano molto da fare per chiudere le porte in modo che non venissero a disturbarci rumori dall’esterno. Tutto era pronto – ma Camilo non riuscì a cantare. A metà canzone, la voce gli si spezzava in pianto e non riusciva ad andare avanti. La canzone che cercava di cantare, e che poi cantò con più calma, insieme ad altre, la mattina dopo, era quella che segue.
La canzone si intitola “Anak”, “figlio”, ed è un successo di Freddie Aguilar, una star internazionale filippina. La scelta di Camilo Cosmecio e la sua commozione erano facili da interpretare: è in Italia da otto anni (sua moglie anche da prima) e da allora non hanno più visto il figlio che hanno dovuto lasciare nelle Filippine e con cui non riescono a ottenere il ricongiungimento familiare. L’originale lo rintracciai facilmente su YouTube, e mi accorsi che nel passaggio da Freddie Aguilar a Camilo Cosmecio era successo qualcosa di invisibile, ma cruciale. Così come l’ha scritta Fred Aguilar, la canzone infatti ha due parti. L’accento sull’amore dei genitori per il figlio, descritto nella prima parte, serve a rendere più bruciante la ferita descritta nella seconda: “sono passate le stagioni e gli anni, il tempo è passato veloce, adesso sei forte, e non capiamo che cosa ti è successo, sembri odiare i tuoi genitori, parla, dicci che cosa abbiamo sbagliato”. Ma “dimenticando” questa seconda strofa e ricordando solo la prima, Camilo trasforma una canzone sul conflitto generazionale, sull’ingratitudine filiale e l’incomprensione parentale, in una canzone sulla nostalgia di un emigrante per il figlio lontano. È la funzione creativa dell’oblio: semplicemente tagliando il finale, la stessa canzone è diventata un’altra.
La trasformazione di “Anak” è un esempio del processo di cambiamento dei materiali culturali che i migranti portano con sé: i testi restano apparentemente gli stessi ma cambiano di senso per il solo fatto di cambiare di luogo (o di fonte: quando un chitarrista di strada romeno su un tram a Roma canta “Vagabondo”, la canzone di Nicola Di Bari sulle labbra di un “vagabondo” vero diventa infinitamente più seria). È relativamente meno frequente il caso in cui l’esperienza della migrazione sia narrata esplicitamente in nuove composizioni.
asei.eu
Noong isilang ka sa mundong ito,
Laking tuwa ng magulang mo.
At ang kamay nila ang iyong ilaw.
At ang nanay at tatay mo,
‘Di malaman ang gagawin.
Minamasdan pati pagtulog mo.
Sa gabi napupuyat ang iyong nanay
Sa pagtimpla ng gatas mo.
At sa umaga nama’y kalong
Ka ng iyong amang tuwang-tuwa sa iyo.
Quando nascesti in questo mondo
Tua madre e tua madre videro un sogno realizzato
Un sogno avverato, la risposta alle loro preghiere.
Per loro eri un bambino speciale
Gli davi gioia con ogni sorriso
Ogni volta che piangevi ti erano accanto.
Figlio, non sai di che cosa erano capaci
Per darti tutto quello che l’amore può dare
per aprirti la strada, come è vero Dio,
sarebbero pronti a morire, se serve, per averti qui
Laking tuwa ng magulang mo.
At ang kamay nila ang iyong ilaw.
At ang nanay at tatay mo,
‘Di malaman ang gagawin.
Minamasdan pati pagtulog mo.
Sa gabi napupuyat ang iyong nanay
Sa pagtimpla ng gatas mo.
At sa umaga nama’y kalong
Ka ng iyong amang tuwang-tuwa sa iyo.
Quando nascesti in questo mondo
Tua madre e tua madre videro un sogno realizzato
Un sogno avverato, la risposta alle loro preghiere.
Per loro eri un bambino speciale
Gli davi gioia con ogni sorriso
Ogni volta che piangevi ti erano accanto.
Figlio, non sai di che cosa erano capaci
Per darti tutto quello che l’amore può dare
per aprirti la strada, come è vero Dio,
sarebbero pronti a morire, se serve, per averti qui
inviata da Dq82 - 25/11/2016 - 18:19
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Anak
Freddie Aguilar compose questa canzone sul rapporto conflittuale tra padre e figlio, in seguito alla sua fuga da casa a 18 anni.
Questa canzone è una CCG nella misura in cui compare nell'album We are not going back nell'interpretazione di Camilo Cosmecio.
Anak è una semplice canzone sul rapporto conflittuale padre figlio... sull'album we are not coming back, ne viene data una reinterpretazione che tronca alcune strofe finali, diventando quindi il lamento di un emigrato per la lontananza del figlio, secondo il principio che la musica dei migranti diviene materia terza rispetto sia al paese di provenienza che a quello di arrivo.