Preti e borghesi guarda a voi
Preti e borghesi guarda a voi
Che l’ora santa sta per suonare
Le smorte plebi a vendicar
Sì a vendicar
Compagni andiamo alla riscossa
Senza temer né di qua né di là
Affrettiam la nostra propaganda
Cantiam cantiam all’armi stiam
Cantiam cantiam cantiam
La libertà
Prodi fratelli dal piano al monte
All’erta stiam all’erta con le armi pronte
Siam fedeli a nostra fede
Corriam compagni
A distrugger l’onta
Morrà il capitalismo
Che ci tiene schiavi ognor
Evviva il socialismo
Che è gioia e lavor
Morrà il capitalismo
Che ci tiene schiavi ognor
cantiam
Evviva il socialismo
Che è gioia e lavor
Preti e borghesi guarda a voi
Che l’ora santa sta per suonare
Le smorte plebi a vendicar
Sì a vendicar
Compagni andiamo alla riscossa
Senza temer né di qua né di là
Affrettiam la nostra propaganda
Cantiam cantiam all’armi stiam
Cantiam cantiam cantiam
La libertà
Prodi fratelli dal piano al monte
All’erta stiam all’erta con le armi pronte
Siam fedeli a nostra fede
Corriam compagni
A distrugger l’onta
Morrà il capitalismo
Che ci tiene schiavi ognor
Evviva il socialismo
Che è gioia e lavor
Morrà il capitalismo
Che ci tiene schiavi ognor
cantiam
Evviva il socialismo
Che è gioia e lavor
inviata da Bernart Bartleby - 18/10/2016 - 08:16
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Canzone di autore anonimo riferita nel 1959 a Emilio Jona e Sergio Liberovici dal torinese Felice Carando, classe 1902, antifascista, militante del circolo socialista Oltre Po e Ardito del Popolo contro i fascisti nei primi anni 20.
Cantata in parte sull’aria di “Funiculì funiculà”.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Jona, Liberovici, Castelli e Lovatto, Donzelli 2008.
Non proprio una Canzone contro la Guerra, ma contro il capitalismo e i suoi sgherri.