A voi loschi Barabbi e ciarlatani
col ciondolo sul petto e un rospo in cor,
e col sangue aggrumato in su le mani,
che importa se di fame il popol muor?
Noi stracci siamo, o italici Caini,
gli schiavi antichi de la nuova Età,
voi siete i malfattori sopraffini,
i malfattori de la Libertà.
col ciondolo sul petto e un rospo in cor,
e col sangue aggrumato in su le mani,
che importa se di fame il popol muor?
Noi stracci siamo, o italici Caini,
gli schiavi antichi de la nuova Età,
voi siete i malfattori sopraffini,
i malfattori de la Libertà.
Contributed by Bernart Bartleby - 2016/10/13 - 21:46
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Versi di tal Romolo Prati, oggi sconosciuto poeta e scrittore della Valsesia, Vercelli, nord Piemonte.
Pubblicati il 1° Maggio 1904, Festa dei Lavoratori, sul giornale socialista valsesiano “La Campana”.
Testo trovato nel volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)