Reicht mir in der Todesstunde
Nicht in Gnaden den Pokal!
Von des Weibes heißem Munde
Laßt mich trinken noch einmal!
Mögt ihr sinnlos euch berauschen,
Wenn mein Blut zerrinnt im Sand.
Meinen Kuß mag sie nicht tauschen.
Nicht für Brot aus Henkershand.
Einen Sohn wird sie gebären,
Dem mein Kreuz im Herzen steht,
Der für seiner Mutter Zähren
Eurer Kinder Häupter math.
Nicht in Gnaden den Pokal!
Von des Weibes heißem Munde
Laßt mich trinken noch einmal!
Mögt ihr sinnlos euch berauschen,
Wenn mein Blut zerrinnt im Sand.
Meinen Kuß mag sie nicht tauschen.
Nicht für Brot aus Henkershand.
Einen Sohn wird sie gebären,
Dem mein Kreuz im Herzen steht,
Der für seiner Mutter Zähren
Eurer Kinder Häupter math.
Contributed by Bernart Bartleby - 2016/10/9 - 16:45
Language: Italian
Traduzione italiana di Alessandro Fambrini e Nino Muzzi dalla loro ricerca intitolata “A mezzanotte dormono i borghesi. Anarchia e cabaret nella Germania del primo Novecento” pubblicata sulla rivista Labirinti dell'Università di Trento, 2006.
L’ANARCHICO
Quando vien di morte l’ora
via le ostie e la Madonna!
Caldi baci voglio ancora
bere in bocca alla mia donna!
Ubbriacatevi a piacere
allo schizzo delle vene.
Tanto mai vorrà lei avere
pane che dal boia viene.
Porterà nel seno un figlio
che, la croce mia nel cuore,
ne vendicherà il dolore
mieterà le teste a voi.
Quando vien di morte l’ora
via le ostie e la Madonna!
Caldi baci voglio ancora
bere in bocca alla mia donna!
Ubbriacatevi a piacere
allo schizzo delle vene.
Tanto mai vorrà lei avere
pane che dal boia viene.
Porterà nel seno un figlio
che, la croce mia nel cuore,
ne vendicherà il dolore
mieterà le teste a voi.
Contributed by Bernart Bartleby - 2016/10/9 - 17:18
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Parole (e musica?) di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.
Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.
Canzone di morte di un anarchico condannato al patibolo...