"C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è cosi forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta".
Walter Benjamin, Angelus novus, Einaudi, 1962, pp. 76-77
L'opera fu esposta il 4 agosto 1924 in una delle finestre della libreria in cui Heartfield lavorava con l'intento di commemorare lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. Un nutrito gruppo di adolescenti in assetto da parata militare sono sovrastati dagli scheletri dei padri morti nel conflitto; è evidente la volontà dell'autore di allarmare i propri connazionali di fronte all'instabilità del governo e al primo delinearsi di quelle forze che avrebbero portato ad una guerra di rivincita. Dieci anni dopo, l'opera verrà rivista con l'aggiunta di queste parole: "Anche ai bambini di tre anni che giocano alla guerra deve essere insegnato come maneggiare le armi e bisogna infondere loro l'idea che la guerra sia amabile e ben accetta", prese da un giornale giapponese
(commento tratto da John Heartfield e l'ascesa del nazionalsocialismo)
“The building of war planes provided income for countless American families, but I couldn’t understand why the government wasn’t building hospitals and schools instead of warplanes that would immediately become obsolete.”
–James Rosenquist
L'artista Colombiano Fernando Botero ha prodotto una brillante collezione di dipinti in grandezza naturale che raffigurano gli orrori di Abu Ghraib. I lavori mostrano prigionieri legati e imbavagliati, ammassati l'uno sull'altro, e che vengono bastonati da soldati americani.
(...continua su Peacelink)
inviata da Lo STAFF delle CCG / AWS STAFF - 26/1/2007 - 22:51
Bella la 5000! E pure la 4999, anche se non c'entra nulla (viva i gatti e l'anarchia!)
(Alessandro)
(Alessandro)
Un'occasione in più, Alessandro, per ringraziarti per tutto quel che hai fatto e continui a fare per questo sito. Tanto è vero che il tuo nome è stato doverosamente associato allo Staff. Quanto ai gatti e all'anarchia...non puoi che trovarmi d'accordo, con buona pace degli amici e compagni cinofili. Un'ultima annotazione: la CCG n° 5000 viene inserita da una parrocchia, quella di Mercatale val di Pesa, dove mi trovo in questi giorni. Tanto per sottolineare quanto poco siamo ortodossi, in tutto quel che facciamo! E con un saluto a Don Fulvio, il parroco, una persona meravigliosa.[RV]
...e c'è chi è stato sveglio fino a adesso per vedere cosa stavate preparando per la canzone n. 5000...e la sorpresa è ancora più grande! Bravissimi!
Maria Paola Costantini - 26/1/2007 - 23:19
L'IMMAGINE DEDICATA ALLA CANZONE N. 5000
Il banner della canzone numero 5000. Si tratta di un'elaborazione grafica realizzata a partire da alcune delle immagini che illustrano il nostro sito.
Il banner della canzone numero 5000. Si tratta di un'elaborazione grafica realizzata a partire da alcune delle immagini che illustrano il nostro sito.
Lorenzo - 13/2/2007 - 16:48
Ciao, siamo una art-zine tutta italiana, la Chiamata alle Arti, che ogni due mesi raccoglie opere da tutto il mondo, che rispondano ad uno stesso tema.
Potete saperne di piu' direttamente qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Il tema della prossima uscita, con scadenza il 15 Gennaio, E' War! e ci piacerebbe usare il materiale di questa pagina, per scrivere un redazionale di apertura.
Ovviamente l'articolo ti sara' attribuito in pieno, aggiungendo il vostro nome o il nickname, con link all' email e/o al vostro sito.
Contattatatec per maggiori dettagli. Potete vedere tutte le passate edizioni della artzine, qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Potete saperne di piu' direttamente qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Il tema della prossima uscita, con scadenza il 15 Gennaio, E' War! e ci piacerebbe usare il materiale di questa pagina, per scrivere un redazionale di apertura.
Ovviamente l'articolo ti sara' attribuito in pieno, aggiungendo il vostro nome o il nickname, con link all' email e/o al vostro sito.
Contattatatec per maggiori dettagli. Potete vedere tutte le passate edizioni della artzine, qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Sauro Pasquini - 8/1/2009 - 22:27
Zaangażowany street art: cios między oczy
Street art impegnato: un colpo mezza gli occhi
La foto illustra un articolo su Charlie Edwards - detto Pure Evil, apparso sulla pagina della radio Trójka", ma non si capisce se è un'opera sua.
Street art impegnato: un colpo mezza gli occhi
La foto illustra un articolo su Charlie Edwards - detto Pure Evil, apparso sulla pagina della radio Trójka", ma non si capisce se è un'opera sua.
krzyś - 26/3/2014 - 03:32
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IL SONNO DELLA RAGIONE PRODUCE MOSTRI
Con questa pagina, le CCG/AWS raggiungono i cinquemila titoli. Abbiamo pensato, come di consueto per i traguardi delle migliaia (e questo ne è uno particolarmente importante), di preparare una "pagina speciale": questa volta, su idea del webmaster Lorenzo Masetti, abbiamo scelto di chiamare a testimonianza una forma d'arte diversa dalla musica, la pittura. Molti artisti, in ogni epoca, hanno scelto di opporsi alla guerra, al militarismo, ai totalitarismi e alla violenza degli stati e delle caste finanziare raffigurando questa loro opposizione in forma di immagini, sia dirette che astratte; ne presentiamo alcuni. I collaboratori, i frequentatori abituali o saltuari ed i fruitori del nostro sito potranno, se vorranno, lasciare un commento.
Tra gli artisti presenti in questa "pagina speciale", Francisco Goya. Colui che, in un suo celebre disegno, iscrisse una frase che riassume interamente anche la natura della guerra. "El sueño de la razón produce monstruos", il sonno della ragione produce mostri. Mostri e morti. Migliaia di morti. Centinaia di migliaia di morti. Milioni di morti. Milioni di vite spente dalla follia, dall'avidità di potere e di denaro, dalla stupidità travestita con mille parole tanto roboanti quanto prive di senso. "Patria", "onore", "virtù" e quant'altre. Diffidate sempre da chi le usa. Opponetegli quella che, in definitiva, è l'arma migliore: una risata in faccia. "Non scampa, tra chi veste da parata, chi veste una risata" (Francesco Guccini).
Cinquemila volte no attraverso questo poveraccio di sito, creato prima mediante una raccolta collettiva di pochi luoghi telematici della periferia dell'Impero, e poi proseguito e mandato avanti da un pugno di "signor nessuno". Cinquemila canzoni, che diventeranno cinquemila e una a partire immediatamente dalla prossima, e così avanti. Ogni giorno. Non servirà a niente. Che nessuna canzone abbia mai fermato una guerra lo si legge persino in alcune canzoni contro la guerra. Ma dietro ogni canzone c'è qualcuno che la ha scritta, e che ha voluto dire qualcosa. Dall'autore più famoso fino all'ultimo degli sconosciuti. Continueremo a raccogliere tutte le voci che hanno detto no, in tutti i paesi, in tutte le epoche, in tutte le lingue.
Per questa volta, senza nessuna vuota "celebrazione" (una cosa che non ci appartiene), lasciamo parlare delle immagini dipinte. Perché ogni opera, in musica o figurativa, parla, lascia un messaggio ben preciso e inequivocabile. Si tratta ovviamente di una scelta limitata, ma ci piacerebbe che potesse fare da stimolo a cercarne altre e, perché no, ad aprire un sito "Arte Contro la Guerra". Con un ringraziamento dal profondo del cuore a tutti coloro che ci hanno voluto aiutare e che, speriamo, continueranno a farlo.
26 gennaio 2007
Lo Staff delle CCG/AWS
Adriana, Alessandro, Lorenzo, Nicola, Riccardo.
THE SLEEP OF REASON PRODUCES MONSTERS
With this page, CCG/AWS reach number five thousand. As usual for thousands (and this is a very special thousand indeed), we've thought to prepare a "special page": this time, as conceived by our webmaster Lorenzo Masetti, we've chosen to call for witness a form of art other than music, painting. Many artists of all times have shown their opposition to war, to militarism, to totalitarisms, to the violence of states and financial castes, by painting or drawing images, both concrete and abstract; we propose you some. If they want, collaborators and users of our website may leave a message.
Among the artists forming this "special page", there's Francisco Goya. Just the one who inscribed in one of his most famous drawings a phrase expriming in the very best way also the nature of war. "El sueño de la razón produce monstruos", the sleep of reason produces monsters. Monsters and victims. Thousands of victims. Hundred thousands of victims. Millions of victims. Millions of lives lost in the name of madness, of longing for power and money, of foolishness disguised in bombastic, yet stupid words. "Fatherland", "Honor", "Virtue" and so on. Always distrust those who say them. You should use what is probably the best weapon in this case: laugh. "Among those dressed for parade, those dressed for laugh are lost" (Francesco Guccini).
Five thousand times no through this poor site, that originated with a free and collective contribution of antiwar songs to a couple of newsgroups and mailing lists in the outskirts of the Empire, and then continued and developed by a bunch of unknown people. Five thousand songs going to become five thousand and one with next song, and so forth. Every day. That's no use. No song ever stopped a war, that's what even some antiwar songs say. But behind any song, there's someone who wrote it, anyway, and who wanted to tell us something. From the best known author up to the unkown man in the street. We'll keep on collecting all the voices saying no, from all countries, in all languages, from all times.
Refusing as we are any form of "celebration", we let this time painted images speak. That's because any work speaks, be it in music or figurative. It speaks and leaves a clear and unmistakable message. The works we've selected for this page aren't and can't be that many, for obvious reasons; but we'd like they could stimulate you to search for other works of this kind and, why not, to build an "Antiwar Art" website. With a deep and grateful thank from all our heart to everyone who helped us, and who will hopefully help us on.
January 26, 2007
AWS/CCG Staff
Adriana, Alessandro, Lorenzo, Nicola, Riccardo.
LE SOMMEIL DE LA RAISON PRODUIT DES MONSTRES
Avec cette page, les CCG/AWS atteignent le numéro cinq mille. Comme d'habitude lorsque de l'atteinte d'un millier (et c'est maintenant un millier fort important), nous avons pensé de préparer une "page spéciale": cette fois-ci, sur proposition de notre webmestre Lorenzo Masetti, nous avons choisi d'appeler au témoignage une forme d'art autre que la musique, c'est-à-dire la peinture. Un bon nombre d'artistes de tous les temps ont voulu s'opposer à la guerre, au militarisme, aux totalitarismes et à la violence des états et des castes financières en manifestant leur opposition par des images, concrètes ou abstraites; nous allons vous en présenter quelques-uns. Les collaborateurs/trices, les habituéEs et les usuaires de notre web pourront laisser des messages s'ils/elles le désirent.
Parmi les artistes présents dans cette "page spéciale", il y a Francisco Goya. Celui qui a marqué un dessin très célèbre par une phrase résumant parfaitement aussi la nature de la guerre. "El sueño de la razón produce monstruos", le sommeil de la raison produit des monstres. Des monstres et des morts. Des morts par milliers. Des morts par centaines de milliers. Des morts par millions. Des millions de vies perdues grâce à la folie, à la convoitise du pouvoir et de l'argent, à la stupidité déguisée en mots pompeux et vides, comme "patrie", "honneur", "vertu". Méfiez-vous toujours de ceux qui les prononcent. Opposez-leur l'arme du rire, sans doute la meilleure en ce cas. "Il est perdu qui est habillé en rire parmi ceux qui sont habillés en parade" (Francesco Guccini).
Cinq mille fois non par l'intérmediaire de ce pauvre site, à l'origine un recueil collectif de chansons par les membres de deux ou trois forums et listes de discussion à la périphérie de l'Empire, et ensuite continué et adninistré par une poignée de parfaits inconnus. Cinq mille chansons, qui deviendront cinq mille et une à partir de la prochaine, et ainsi de suite. Chaque jour. Ça ne va servir à rien. Aucune chanson n'a jamais arrêté une guerre, c'est bien ce que disent même quelques chansons contre la guerre. Pourtant, derrière toute chanson il y a quelqu'un qui l'a écrite et qui a voulu nous dire quelque chose. De l'auteur le plus célèbre jusqu'au dernier des inconnus. Nous allons donc continuer à recueillir toutes les voix qui ont dit non, dans tous les pays, dans toutes les langues, en tous les temps.
Cette fois-ci, et sans la moindre trace de "célébration", nous laissons parles des images peintes. Car toutes les œuvres, soient-elles en musique ou figuratives, parlent et laissent un message très clair en net. Notre sélection, pour de raisons évidentes, n'a pu qu'être assez limitée, mais nous aimerions bien qu'elle puisse stimuler à rechercher d'autres œuvres de ce genre et, pourquoi pas, à construir un site dédié spécialement à l'art contre la guerre. Avec un très grand merci, de tout notre cœur, à tous ceux qui ont voulu nous aider et continueront à le faire.
27 janvier 2007
Le webmestre et les administrateurs de CCG/AWS
Adriana, Alessandro, Lorenzo, Nicola, Riccardo.
The iconographic material included in this page is reproduced from the following websites:
Les reproductions iconographiques de cette page proviennent des sites suivants:
Arte contro la guerra
Dmhart
Art For A Change
Dada Against The War
Henri De Groux
Otto Dix