(Signor K.)
Sono un reietto, signor giudice,
vengo al suo cospetto dalle bettole più sudice del ghetto,
non mi curo del verdetto,
ne dell'ordine che invoca il martelletto,
l'ordine perfetto segue il battito del petto,
aspetto,
il giorno che verrà sarà migliore,
un santo malfattore piange lacrime e sudore sopra un sogno lastricato,
eterno congiurato con un piano complicato, io, nemico dello stato,
braccato da madama,
la fama che mi infama mi accompagna sulla forca,
la mia fedina è sporca,
la tua dottrina è sporca, ma tu hai la scorta,
fanculo la tua legge e la crociata che la esporta.
(Kino Ferri)
La giustizia va
dove i potenti la fanno andare,
la giustizia fa
quello che le pare,
la giustizia sa
chi ha il permesso di rubare,
la giustizia da licenza di ammazzare.
(Signor K.)
Per i miei occhi tu eri luce,
musa ispiratrice,
la mano che accarezza la purezza di Beatrice,
la mano che accarezza le coscienze,
scienza delle scienze,
il verbo dalle splendide movenze,
ero schiavo e contemplavo le apparenze,
schiavo di un'immagine perfetta senza sbavo,
amavo l'equilibrio dei tuo gesti,
il fato degli onesti,
credevo fosse pace sulle terre che calpesti,
codesti
erano i giorni del passato,
hai ingannato la lealtà che ho dimostrato, hai tradito me e quanti altri,
con altri umani
che si lavano le mani,
che ti sporcano le ali,
ideali
inchiodati ad una croce,
la giustizia è solo un sibilo mendace, la soverchia un'altra voce,
audace tentazione,
la nuova mia ragione,
tu mi chiedi del suo nome?
cospirazione.
(Kino Ferri)
La giustizia da
uno schiaffo e una carezza
stai pur certo che ha
due pesi e due misure
la giustizia fa
paura anche ai più giusti
è evidente e già lo sai
è una questione di gusti.
(Signor K.)
La guerra di Zapata,
la fabbrica occupata, la spaccata milionaria, la diaria degli schiavi non ci basta, siamo travi che sorreggono la casta,
hasta la victoria,
siamo il sale della storia,
da Spartaco a Guevara,
dall'Artico al Sahara, alba chiara di speranza, la costanza dei principi, le radici dell'istanza che avvelena i miei nemici,
abbiamo sogni infranti che si fanno cicatrici,
il sub-comandante, la saggezza del viandante, la volante partigiana, la sommossa dopo il crack in Argentina,
Vietmin dall'Indocina, Ho Chi Min dal Vietnam,
la giustizia è niente senza libertà.
(Kino Ferri)
Sono selvatico,
perennemente infastidito dal mediatico,
è sintomatico,
mi muovo di qua e di là, ricerco la verità
e se qualcosa non va
non sto fermo a rosicà
la neutralità
è prevista dal sistema
o sei la soluzione o sei parte del problema
la neutralità è prevista dal sistema,
o sei la soluzione oppure parte del problema.
(Kino Ferri)
La giustizia è
aver tempo per pensare,
poter crescere i bambini,
dignità nel lavorare,
la giustizia vera
supera i confini,
la giustizia vera
supera i confini.
Sono un reietto, signor giudice,
vengo al suo cospetto dalle bettole più sudice del ghetto,
non mi curo del verdetto,
ne dell'ordine che invoca il martelletto,
l'ordine perfetto segue il battito del petto,
aspetto,
il giorno che verrà sarà migliore,
un santo malfattore piange lacrime e sudore sopra un sogno lastricato,
eterno congiurato con un piano complicato, io, nemico dello stato,
braccato da madama,
la fama che mi infama mi accompagna sulla forca,
la mia fedina è sporca,
la tua dottrina è sporca, ma tu hai la scorta,
fanculo la tua legge e la crociata che la esporta.
(Kino Ferri)
La giustizia va
dove i potenti la fanno andare,
la giustizia fa
quello che le pare,
la giustizia sa
chi ha il permesso di rubare,
la giustizia da licenza di ammazzare.
(Signor K.)
Per i miei occhi tu eri luce,
musa ispiratrice,
la mano che accarezza la purezza di Beatrice,
la mano che accarezza le coscienze,
scienza delle scienze,
il verbo dalle splendide movenze,
ero schiavo e contemplavo le apparenze,
schiavo di un'immagine perfetta senza sbavo,
amavo l'equilibrio dei tuo gesti,
il fato degli onesti,
credevo fosse pace sulle terre che calpesti,
codesti
erano i giorni del passato,
hai ingannato la lealtà che ho dimostrato, hai tradito me e quanti altri,
con altri umani
che si lavano le mani,
che ti sporcano le ali,
ideali
inchiodati ad una croce,
la giustizia è solo un sibilo mendace, la soverchia un'altra voce,
audace tentazione,
la nuova mia ragione,
tu mi chiedi del suo nome?
cospirazione.
(Kino Ferri)
La giustizia da
uno schiaffo e una carezza
stai pur certo che ha
due pesi e due misure
la giustizia fa
paura anche ai più giusti
è evidente e già lo sai
è una questione di gusti.
(Signor K.)
La guerra di Zapata,
la fabbrica occupata, la spaccata milionaria, la diaria degli schiavi non ci basta, siamo travi che sorreggono la casta,
hasta la victoria,
siamo il sale della storia,
da Spartaco a Guevara,
dall'Artico al Sahara, alba chiara di speranza, la costanza dei principi, le radici dell'istanza che avvelena i miei nemici,
abbiamo sogni infranti che si fanno cicatrici,
il sub-comandante, la saggezza del viandante, la volante partigiana, la sommossa dopo il crack in Argentina,
Vietmin dall'Indocina, Ho Chi Min dal Vietnam,
la giustizia è niente senza libertà.
(Kino Ferri)
Sono selvatico,
perennemente infastidito dal mediatico,
è sintomatico,
mi muovo di qua e di là, ricerco la verità
e se qualcosa non va
non sto fermo a rosicà
la neutralità
è prevista dal sistema
o sei la soluzione o sei parte del problema
la neutralità è prevista dal sistema,
o sei la soluzione oppure parte del problema.
(Kino Ferri)
La giustizia è
aver tempo per pensare,
poter crescere i bambini,
dignità nel lavorare,
la giustizia vera
supera i confini,
la giustizia vera
supera i confini.
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Nuova canzone rap con citazione nel ritornello dell'omonima canzone degli Arpioni (cantata proprio dal cantante degli Arpioni, Kino Ferri).