Erano tempi di contrabbandieri e bricolle e attorno il profumo
dei granai, tra carte barbera e bestemmie la sera l'osteria si
riempiva di operai
E le ragazze portavano gonne al ginocchio nel rumore assordante dei
telai e si faceva l'amore sdraiati nel fieno mentre il sole scaldava i solai.
Il Capitano guardava da lontano una donna con il fucile in mano:
Gianna il suo nome, rosso il suo cuore, due occhi scuri pieni d'amore.
"Balla con me, dolce signorina, in questa notte di vento la voglio vicina,
voglio sentirla appoggiata al mio cuore fino a che salirà il sole!
Balla con me, dolce signorina, in questa notte di fuoco la voglio vicina,
voglio che senta il rumore del cuore perchè da domani si muore!"
Vennero tempi in cui anche la luna era
nera ed ogni sguardo faceva paura...
partigiano o traditore, eroe o disertore...
la forca non ha occhi ne' cuore.
Il Capitano e il suo angelo stavano all'ombra di un mondo che non
li voleva più, gli lasciarono soltanto quattro scarpe di cemento
ed un lago dove non parlare più.
Il Capitano guardava dentro al lago
la sua Gianna senza il fucile in mano,
ma ancora dolce il suo nome,
ancora rosso il suo cuore, due occhi chiusi ancora pieni d'amore.
dei granai, tra carte barbera e bestemmie la sera l'osteria si
riempiva di operai
E le ragazze portavano gonne al ginocchio nel rumore assordante dei
telai e si faceva l'amore sdraiati nel fieno mentre il sole scaldava i solai.
Il Capitano guardava da lontano una donna con il fucile in mano:
Gianna il suo nome, rosso il suo cuore, due occhi scuri pieni d'amore.
"Balla con me, dolce signorina, in questa notte di vento la voglio vicina,
voglio sentirla appoggiata al mio cuore fino a che salirà il sole!
Balla con me, dolce signorina, in questa notte di fuoco la voglio vicina,
voglio che senta il rumore del cuore perchè da domani si muore!"
Vennero tempi in cui anche la luna era
nera ed ogni sguardo faceva paura...
partigiano o traditore, eroe o disertore...
la forca non ha occhi ne' cuore.
Il Capitano e il suo angelo stavano all'ombra di un mondo che non
li voleva più, gli lasciarono soltanto quattro scarpe di cemento
ed un lago dove non parlare più.
Il Capitano guardava dentro al lago
la sua Gianna senza il fucile in mano,
ma ancora dolce il suo nome,
ancora rosso il suo cuore, due occhi chiusi ancora pieni d'amore.
inviata da Riccardo Venturi - 26/1/2007 - 20:07
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"Il Capitano Neri e la Gianna, si incontrarono, si innamoraronoe lottarono insieme sui monti del comasco durante la Resistenza.
La loro scomparsa è tuttora un mistero...
C'è chi dice che siano ancora in fondo al lago..."