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The Story of a Soldier [La storia di un soldato]

Ennio Morricone
Language: English


Ennio Morricone

List of versions


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(Max Richter)
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(Hans Leip)


[1966]
Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Tommie Connor
Music / Musica / Musique / Sävel: Ennio Morricone
Esecution / Esecuzione / Exécution / Laulavat: I Cantori Moderni di Alessandroni
Colonna sonora originale / Original Movie Soundtrack:
Bande originale du film / Alkuperäinen elokuvan ääniraita:
Il buono, il brutto e il cattivo
The Good, the Bad and the Ugly
Le Bon, le Brute et le Truand
Hyvät, pahat ja rummat

1966 - Diretto da Sergio Leone
1966 - Directed by Sergio Leone
1966 - Réalisé par Sergio Leone
1966 - On ohjannut Sergio Leone

buobrucat.Il buono il brutto e il cattivo



Giaceva qui, semidimenticata, la Story of a Soldier, la “Storia di un soldato” che, nel Buono, il Brutto e il Cattivo di Sergio Leone, viene fatta cantare a un gruppo di soldati Confederati prigionieri in un lager Nordista per coprire le torture inflitte da “Sentenza” e dal sergente Wallace a Tuco Ramírez. Mi è capitato di rivedermelo l’altra sera per l’ennesima volta, quel film fondamentale di Sergio Leone; e, così, colgo l’occasione per farlo rivedere anche a voialtri, casomai vi pungesse vaghezza, visto che è disponibile interamente (in italiano) sul Tubo, almeno momentaneamente:



Non starò certamente qui, nonostante abbia inserito questa pagina anche nel percorso “FCG” (Film Contro la Guerra), a riassumervi questo film, immenso anche nella durata (quasi tre ore); stento a credere che ci sia qualcuno che non lo ha mai visto (anche se non si sa mai). Il film, come è noto, è ambientato durante la guerra civile americana, o “Guerra di Secessione” (1861-1865); ma, riguardo la vera natura del suo film, Sergio Leone (che si definiva esplicitamente un anarchico, e non lo dichiarò nemmeno una volta sola), fu chiarissimo:

«Ciò che mi interessava era da un lato demistificare gli aggettivi, dall'altra mostrare l'assurdità della guerra... la Guerra Civile nella quale i personaggi si imbattono, dal mio punto di vista, è inutile, stupida: non è portata avanti per una giusta causa. La frase chiave del film è quella di un personaggio (il Biondo) che commenta la battaglia del ponte: "Mai visto morire tanta gente... tanto male". Faccio vedere un campo di concentramento nordista... ma in parte stavo pensando ai campi nazisti, con le loro orchestre di ebrei. [...] Volevo mostrare l'imbecillità umana in un film picaresco insieme alla realtà della guerra. Lessi da qualche parte che 120.000 persone morirono nei campi sudisti come Andersonville, ma da nessuna parte venivano citati gli stermini dei campi di prigionia nordisti. Si sente sempre parlare del comportamento vergognoso dei perdenti, mai dei vincitori. Così decisi di mostrare lo sterminio in un campo nordista. Agli americani questo non piacque... la guerra civile americana è un soggetto quasi tabù, perché la sua realtà è folle e incredibile. Ma la vera storia degli Stati Uniti è stata costruita su una violenza che né la letteratura né il cinema avevano mai mostrato come si deve. Personalmente tendo sempre a contrastare la versione ufficiale degli eventi — senza dubbio questo si deve al fatto che sono cresciuto sotto il fascismo. Ho visto in prima persona come si possa manipolare la storia, per cui metto sempre in dubbio quello che viene divulgato. Per me è diventato un riflesso incondizionato.»


Sergio Leone, ancora sbarbato, tenuto sotto tiro da Clint Eastwood
Sergio Leone, ancora sbarbato, tenuto sotto tiro da Clint Eastwood


Sono parole, queste, scritte da chi il film lo ha concepito, scritto e diretto, che dispenserebbero da ogni altra considerazione; ne farò comunque un paio, a conclusione di questa introduzione. Nella colonna sonora del film, interamente composta da Ennio Morricone, si tratta dell’unica canzone con un testo; quest’ultimo fu scritto da Tommie Connor (1904-1993). Il paroliere e compositore britannico, è bene ricordarlo per sapere bene con chi si ha qui a che fare, era stato l’autore di Lilly of the Lamplight, la prima e storica versione in inglese di Lili Marleen.

Tommie Connor (New York, 1980)
Tommie Connor (New York, 1980)


La canzone, in realtà, presenta due versioni. La colonna sonora originale del film presenta una versione di 3’50” ricavata da una versione più lunga dalla durata di ben 7’50”. Tale versione abbreviata (o “compressa”) fu inserita integralmente nella prima versione del film presentata in occasione della Première, avvenuta a Firenze il 23 dicembre 1966 (probabilmente un omaggio alla città appena uscita dalla rovinosa alluvione di meno di due mesi prima). La riedizione del film e la preparazione per il mercato USA (il film uscì negli Stati Uniti circa un anno dopo, il 29 dicembre 1967) imposero un riarrangiamento, e si ebbe quindi la versione di 5’33” che segue l’intera scena, e che è diventata la versione standard. Si tratta di un tipico esempio di musica diegetica.

Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire. Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...

Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr ! [Euskalion, 2016]
Bugles are calling
From prairie to shore,
Sign up and fall in
And march off to war
Drums beating loudly
Hearts beating proudly
March blue and grey
And smile as you go.

Smoke hides the valleys
And fire paints the plains,
Loud roar the cannons
Till ruin remains;
Blue grass and cotton
Burnt and forgotten
All hope seems gone
So, soldier, march on
To die.

Count all the crosses
And count all the tears,
These are the losses
And sad souvenirs;
This devastation
Once was a nation
So fall the dice,
How high is the price.

There in the distance
A flag I can’t see
Scorched and in ribbons
But whose can it be.
How ends the story?
Whose is the glory?
Ask if we dare
Our comrades out there
Who sleep.

Count all the crosses
And count all the tears,
These are the losses
And sad souvenirs;
This devastation
Once was a nation
So fall the dice,
How high is the price,
We pay.

How ends the story,
Whose is the glory,
Ask if we dare
Our comrades out there who sleep.

Contributed by Euskalion - 2016/7/10 - 16:38



Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 21-1-2025 09:27
La storia di un soldato

Chiaman le trombe
Dalla piana al mare,
Si arruolano, si schierano
E vanno alla guerra.
Batton forte i tamburi,
Battono fieri i cuori,
Marcia, grigioblù [1]
E va’, sorridendo.

Il fumo copre le valli
E il fuoco colora le piane,
Rombano i cannoni
Finché non restan rovine;
L’erba blu [2] e il cotone
Bruciati e dimentucati,
Pare finita ogni speranza,
E allora, soldato, continua
A marciare alla morte.

Contate ogni croce,
Contate ogni lacrima,
Queste son le perdite
E i tristi ricordi;
Questa devastazione
Un tempo fu una nazione,
E allora, gettate i dadi:
Quant’è alto il prezzo!

Laggiù, in lontananza
Non vedo bandiere
Stracciate e abbruciate:
Di chi saranno?
La storia, come finisce?
Di chi è la gloria?
Chiedetelo magari
Ai nostri compagni
Che dormon là fuori.

Contate ogni croce,
Contate ogni lacrima,
Queste son le perdite
E i tristi ricordi;
Questa devastazione
Un tempo fu una nazione,
E allora, gettate i dadi:
Quant’è alto il prezzo
Che abbiam da pagare.

Come finisce la storia,
Di chi è la gloria
Chiedetelo magari
Ai nostri compagni che dormon là fuori.

2025/1/21 - 09:27




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