From far away the planters came
In rugged clippers ’cross the sea
Those pale undaunted strangers
With pictures of their foreign queen
They came here from a sunless place
As overlords to live
To wrench from Mother India
What she would freely give
They brought the seeds from China
The seeds of slavery
From Assam Valley to Ceylon
To sow the land with tea
They marched us by the thousands
Across the land of dust and heat
With promises of better times
And prosperity
CHORUS
Om Namah Shivayah
Break the spell of this bad dream
For all the tea in India
We could not be free
And many died along the road
And many died along the road
In building up their empire
An empire built on weary bones
We worked for sixteen hours a day
To pluck and prune and hoe
This half-lit world of leafy grey
The only home we’ll ever know
CHORUS
These stains that darken all our hands
These stains, born of poverty
Are only with us this one life
Unlike the stains of cruelty
These Christian men looked on
As the disease and hunger claimed our lives
"That’s one less hungry mouth to feed"
And they called us uncivilized
In rugged clippers ’cross the sea
Those pale undaunted strangers
With pictures of their foreign queen
They came here from a sunless place
As overlords to live
To wrench from Mother India
What she would freely give
They brought the seeds from China
The seeds of slavery
From Assam Valley to Ceylon
To sow the land with tea
They marched us by the thousands
Across the land of dust and heat
With promises of better times
And prosperity
CHORUS
Om Namah Shivayah
Break the spell of this bad dream
For all the tea in India
We could not be free
And many died along the road
And many died along the road
In building up their empire
An empire built on weary bones
We worked for sixteen hours a day
To pluck and prune and hoe
This half-lit world of leafy grey
The only home we’ll ever know
CHORUS
These stains that darken all our hands
These stains, born of poverty
Are only with us this one life
Unlike the stains of cruelty
These Christian men looked on
As the disease and hunger claimed our lives
"That’s one less hungry mouth to feed"
And they called us uncivilized
Contributed by Riccardo Venturi - 2007/1/23 - 17:47
Language: Italian
Versione italiana di Moira Giusti
TUTTO IL TÈ DELL'INDIA
Da lontano vennero i coloni
dal mare su rozzi velieri
Quei pallidi, intrepidi stranieri
coi ritratti della loro regina straniera
Venivano da un posto senza sole
per vivere come signori
per strappare alla Madre India
tutto ciò che lei donava generosamente
Portarono i semi dalla Cina
i semi della schiavitù
dalla valle di Assam a Ceylon
per seminare campi di tè
Marciarono a migliaia
attraverso campi polverosi e aridi
con promesse di tempi migliori
e di prosperità
Om Namah Shivayah
Spezza per un momento questo brutto sogno
per tutto il tè dell'India
non potremo mai essere liberi
E molti morirono lungo le strade
e molti morirono lungo le strade
costruendo il loro impero
un impero costruito su ossa stanche
Lavoravamo per 16 ore al giorno
a raccogliere, potare e zappare
in questo mondo di fronde grigie illuminato a metà
l'unica casa che avremmo mai conosciuto
Queste macchie che sporcano le nostre mani
queste macchie nate dalla povertà
ci appartengono solo in questa vita
diversamente dalle macchie della crudeltà
Questi cristiani stavano a guardare
come la malattia e la fame reclamassero le nostre vite
"C'è una bocca in meno da sfamare"
e chiamavano noi incivili
Da lontano vennero i coloni
dal mare su rozzi velieri
Quei pallidi, intrepidi stranieri
coi ritratti della loro regina straniera
Venivano da un posto senza sole
per vivere come signori
per strappare alla Madre India
tutto ciò che lei donava generosamente
Portarono i semi dalla Cina
i semi della schiavitù
dalla valle di Assam a Ceylon
per seminare campi di tè
Marciarono a migliaia
attraverso campi polverosi e aridi
con promesse di tempi migliori
e di prosperità
Om Namah Shivayah
Spezza per un momento questo brutto sogno
per tutto il tè dell'India
non potremo mai essere liberi
E molti morirono lungo le strade
e molti morirono lungo le strade
costruendo il loro impero
un impero costruito su ossa stanche
Lavoravamo per 16 ore al giorno
a raccogliere, potare e zappare
in questo mondo di fronde grigie illuminato a metà
l'unica casa che avremmo mai conosciuto
Queste macchie che sporcano le nostre mani
queste macchie nate dalla povertà
ci appartengono solo in questa vita
diversamente dalle macchie della crudeltà
Questi cristiani stavano a guardare
come la malattia e la fame reclamassero le nostre vite
"C'è una bocca in meno da sfamare"
e chiamavano noi incivili
Contributed by Moira Giusti - 2008/9/20 - 19:18
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Words and music by Jennifer Cutting
Album: "High Tea"