Giocavamo ai sogni come tutti
nelle case strette attorno al molo
cinque madri, più di un figlio e un crocifisso tra l’odore di vicoli e di
calce
e col tempo tra lenzuola d’alga, soli, imparammo ad aspettare
carezze che sapevano di sole
carezze che tornavano di sale
Ma nelle città un po’ più distanti
i giochi eran diversi e li facevano i grandi
Solo un padre, mille figli, e un crocifisso
tra l’odor di grigio e di segreto
Finché un giorno tra lenzuola d’alba, soli, non potemmo più aspettare
carezze che sapevano di sole
carezze che non seppero tornare
il mare si puo’ chiudere e aprire ma non puo’ seppellire
piu’ del fondo il mistero e’ la guerra di chi sta sulla terra
piu’ che l’onda ci tolse la voce un segreto di stato
il rimpianto del trovarsi morto per essere N.A.T.O.
Persi nel silenzio della storia il volto livido e muto della memoria
Nell’inganno che non seppi più tacere
Mi accorsi di sapere
che una barca si può allontanare
ma l’amore non può naufragare’
che il ricordo tende a galleggiare
che il pensiero non lo puoi affondare
il mare si puo’ chiudere e aprire ma non puo’ seppellire
piu’ del fondo il mistero e’ la guerra di chi sta sulla terra
piu’ che l’onda ci tolse la voce un segreto di stato
il rimpianto del trovarsi morto per essere NATO
e ho pescato anche io come te come tu m’hai insegnato
calando le reti nel fondo del nostro passato
per un soffio ho persino pensato di ridarti la vita
e ho capito che infondo nel fondo non m’hai mai abbandonata
nelle case strette attorno al molo
cinque madri, più di un figlio e un crocifisso tra l’odore di vicoli e di
calce
e col tempo tra lenzuola d’alga, soli, imparammo ad aspettare
carezze che sapevano di sole
carezze che tornavano di sale
Ma nelle città un po’ più distanti
i giochi eran diversi e li facevano i grandi
Solo un padre, mille figli, e un crocifisso
tra l’odor di grigio e di segreto
Finché un giorno tra lenzuola d’alba, soli, non potemmo più aspettare
carezze che sapevano di sole
carezze che non seppero tornare
il mare si puo’ chiudere e aprire ma non puo’ seppellire
piu’ del fondo il mistero e’ la guerra di chi sta sulla terra
piu’ che l’onda ci tolse la voce un segreto di stato
il rimpianto del trovarsi morto per essere N.A.T.O.
Persi nel silenzio della storia il volto livido e muto della memoria
Nell’inganno che non seppi più tacere
Mi accorsi di sapere
che una barca si può allontanare
ma l’amore non può naufragare’
che il ricordo tende a galleggiare
che il pensiero non lo puoi affondare
il mare si puo’ chiudere e aprire ma non puo’ seppellire
piu’ del fondo il mistero e’ la guerra di chi sta sulla terra
piu’ che l’onda ci tolse la voce un segreto di stato
il rimpianto del trovarsi morto per essere NATO
e ho pescato anche io come te come tu m’hai insegnato
calando le reti nel fondo del nostro passato
per un soffio ho persino pensato di ridarti la vita
e ho capito che infondo nel fondo non m’hai mai abbandonata
envoyé par adriana - 27/6/2016 - 08:36
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Album :Samba delle Streghe
Francesco Padre , è un omaggio ai cinque uomini di equipaggio e al loro cane “Leone”, morti incolpevolmente per un attacco esterno da navi militari nella notte tra il 3 e 4 novembre 1994. I loro corpi non furono deliberatamente recuperati.