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Πέφτει ἡ Μαδρίτη

Vicky Moscholiou / Βίκυ Μοσχολιού
Langue: grec moderne


Vicky Moscholiou / Βίκυ Μοσχολιού

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Péftei i Madríti
[1978]
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Διασκευή του Νίκου Λαβρανού
από Jeux Interdits του Narciso Yepes (1952)
'Αλμπουμ: Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο

Testo greco di Lefteris Papadopoulos
Musica: Elaborazione di Nikos Lavranos
da Giochi Proibiti di Narciso Yepes (1952)
Album: Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο
("Canzoni popolari da tutto il mondo")

laikatragudia


Nel 1978, il poeta Lefteris Papadopoulos ha già elaborato in lingua greca una serie di dodici canzoni popolari per un album che deve contenere, appunto, “canzoni popolari da tutto il mondo”. Per la musica, si avvale delle rielaborazioni e degli arrangiamenti del musicista Nikos Lavranos; l'album che ne risulta, Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο, viene affidato alla voce di Vicky Moscholiou. Si tratta di un album che non ottiene un grande successo di vendite; ma se una sua canzone viene ricordata fino ai giorni nostri (non di rado con notizie scarse o frammentarie sull'album di provenienza) è questa ”Cade Madrid”, probabilmente derivata da una canzone popolare francese e sicuramente musicata da Lavranos elaborando il celeberrimo motivo del film di René Clement Jeux Interdits ("Giochi Proibiti" in italiano), forse scritto dal chitarrista spagnolo Narciso Yepes (in realtà se lo era attribuito dicendo di averlo scritto all'età di sette anni, ma sussistono tuttora molti dubbi al riguardo e potrebbe trattarsi di un motivo di origine popolare).

Si tratta di una canzone contro l'indifferenza. Cade Madrid, falangisti ovunque, Franco, la dittatura, e tu ti senti del tutto indifferente: che m'importa degli spagnoli? E che m'importa se Hitler sta preparando già Dachau e i forni? Nel tuo piccolo orticello di casa te ne stai bello tranquillo e satollo. Però non ti sentirai più tanto indifferente quando la tempesta coglierà anche il tuo orticello, la tua casetta, la tua famigliuola; sarebbe quindi meglio che tu ti svegliassi, che lottassi, e che tu pensassi che, se tutto questo avviene, è colpa anche tua. E' colpa anche tua se, nel 1973, Santiago è morta, e se Allende e Pablo Neruda sono stati inghiottiti dall'ombra. E' colpa anche tua se, proprio in questo momento, in Argentina Videla produce desaparecidos rincitrullendo e addormentando la gente coi mondiali di calcio (il parallelo col ”fútbol que se lo comió todo” di León Gieco è straordinario quanto naturale, se non che La memoria è stata scritta nel 2001, ventitré anni dopo questa canzone greca). Ma che t'importa, a te, dei cileni e degli argentini? Che t'importa del sangue e della fame?

Una canzone straordinariamente bella, certo, e si capisce come mai sia “sopravvissuta” da un album francamente semidimenticato (anche, naturalmente, tenendo conto del motivo, tra i più famosi e utilizzati della storia). Una canzone che aveva ed ha un valore generale e sempre attuale, ma che nella Grecia del 1978 aveva senz'altro un valore particolare. La dittatura era finita da soli quattro anni, e l'indifferenza tornava a regnare sovrana; la stessa indifferenza, del resto, che regnava al momento del colpo di stato del 21 aprile 1967, il giorno in cui “i nemici entrarono in città”. Sembra, questa canzone, una perfetta continuazione di Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί, la famosissima e agghiacciante canzone di Yorgos Skourtis cantata da Nikos Xylouris. E non c'è dubbio che questa canzone “da tutto il mondo” sia anche del tutto greca, e rivolta ai greci del 1978 che avevano fatto in fretta a dimenticarsi della “nera ora”. Che gl'importava, a loro? Poi sarebbero arrivate altre “nere ore”, altri nemici, altre indifferenze. Per i greci e per tutti noi. [RV]

Nota testuale. La canzone, basandosi anche sull'uso evidente dalla copertina dell'album, è interamente riportata con il sistema di accentuazione ditonico ancora in uso ufficiale in Grecia nel 1978. Si trattava del primo passo tra l'abolizione del classico sistema tritonico (coi tre accenti acuto, grave e circonflesso) e l'istituzione, nel 1982, dell'attuale sistema monotonico. Il sistema ditonico aboliva l'accento grave e manteneva in uso soltanto quello acuto e il circonflesso. Nel sistema ditonico erano comunque ancora presenti gli "spiriti" (dolce e aspro) del greco classico, dal valore puramente grafico.
Πέφτ’ἡ Μαδρίτη, παντοῦ φαλαγγίτες
Ριβέρα καί Φράνκο, χαφιέδες κι ἀλήτες
κι ἐσύ νιώθεις ξένος, γελᾶς μεθυσμένος
και λές "τί με νοιάζει γιά τούς Ἰσπανούς"
Πέφτ’ ἡ Μαδρίτη κι ὁ κόσμος λουφάζει
κι ὁ Χίτλερ Νταχάου καί φούρνους `τοιμάζει
κι ἐσύ νιώθεις ξένος, γελᾶς βολεμένος
καί λές "τί με νοιάζει γιά τούς Γερμανούς"

Ξένος δέν εἶσαι ὅταν ἔρχεται ἡ μπόρα
ἡ μαύρη ὥρα κι ἐσένα θά βρεῖ
γι’αὐτό ἄγρυπνος στάσου, πολέμα, στοχάσου
πώς φταῖς πού πληθαίνουν τοῦ κόσμου οἱ σταυροί

Πάει τό Σαντιάγο στή νύχτα βουλιάζει
Νερούδα κι Ἀλλιέντε σκιά τούς σκεπάζει
κι ἐσύ νιώθεις ξένος, γελᾶς χορτασμένος
Καί λές "τί με νοιάζει γιά τούς Χιλιανούς"
Πάει το Σαντιάγο καί στήν Ἀργεντίνα
Βιδέλα καί φιέστες καί αἷμα καί πείνα
κι ἐσύ νιώθεις ξένος, στή μπάλα χαμένος
δέ σκέφτεσαι διόλου τούς Ἀργεντινούς

Ξένος δέν εἶσαι ὅταν ἔρχεται ἡ μπόρα
ἡ μαύρη ὥρα κι ἐσένα θά βρεῖ
γι’αὐτό ἄγρυπνος στάσου, πολέμα, στοχάσου
πώς φταῖς πού πληθαίνουν τοῦ κόσμου οἱ σταυροί.

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 19/6/2016 - 18:12




Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
19 giugno 2016 19:15
A Marinella nel giorno del suo compleanno

CADE MADRID

Cade Madrid, falangisti ovunque,
Rivera e Franco, spie e mascalzoni
e tu indifferente, ridi inebriato
e dici “ma che m'importa a me degli spagnoli”
Cade Madrid e la gente tace
e Hitler prepara i forni e Dachau
e tu indifferente, ridi compiacente
e dici “ma che m'importa a me dei tedeschi”

Ma non sei indifferente se arriva tempesta,
la nera ora coglierà anche te
e quindi sveglia, àlzati, lotta, e pensa che anche tu
hai colpa se aumentan le croci del mondo

Muore Santiago, sprofonda nella notte,
Neruda e Allende, l'ombra li inghiotte
e tu indifferente, ridi a pancia piena
e dici “ma che m'importa a me dei cileni”
Muore Santiago, e in Argentina
Videla e feste in strada, e sangue, e fame
e tu indifferente, perso nel pallone,
non ci pensi proprio, tu, agli argentini

Ma non sei indifferente se arriva tempesta,
la nera ora coglierà anche te
e quindi sveglia, àlzati, lotta, e pensa che anche tu
hai colpa se aumentan le croci del mondo.

19/6/2016 - 19:16




Langue: anglais

English translation by Riccardo Venturi
June 19, 2016 20:14
MADRID IS FALLING

Madrid is falling, fascists everywhere,
Rivera and Franco, spies, informers, rogues,
and you laugh inebriated in your indifference
and say “who cares about the Spaniards?”
Madrid is falling, and people keep quiet
while Hitler's preparing Dachau and furnaces
and you laugh satisfied in your indifference
and say “who cares about the Germans?”

But you will care when the storm's approaching,
when you, too, will be caught in the dark hour.
So rise up and fight, and think it's your fault, too,
when the world is filled with crosses more and more.

Santiago is dying, sinking in the night,
Neruda and Allende swallowed by the shadows,
and you laugh full up in your indifference
and say “who cares about the Chileans?”
Santiago is dying, and in Argentina
Videla, street rejoicing, blood and hunger
and you think of football in your indifference
and say “who cares about the Argentinians?”

But you will care when the storm's approaching,
when you, too, will be caught in the dark hour.
So rise up and fight, and think it's your fault, too,
when the world is filled with crosses more and more.

19/6/2016 - 20:14




Langue: finnois

Traduzione finlandese / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
MADRID KAATUU

Madrid kaatuu, kaikkialla fasisteja,
Rivera ja Franco, vakoojia, kätyreitä, pettureita,
ja välinpitämättömyyden huumassa sinä naurat
ja sanot: »Nehän ovat vain espanjalaisia!«
Madrid kaatuu, ja ihmiset vaikenevat,
kun Hitlerillä ovat mielessä Dachau ja polttouunit,
ja omahyväistä piittaamattomuuttasi sinä naurat
ja sanot: »Nehän ovat vain saksalaisia!«

Hymysi on hyytyvä, kun myrsky yltyy
ja kun pimeys laskeutuu sinunkin yllesi.
Nouse ja taistele, sillä on sinunkin syysi,
jos maailma ristien varjoon hämärtyy.

Santiago kuolee, vaipuu yön pimeyteen,
Neruda ja Allende varjojen nieleminä,
ja välinpitämättömyyttä uhkuen sinä naurat
ja sanot: »Nehän ovat vain chileläisiä!«
Santiago kuolee, ja Argentiinassa
Videla, riemuitsevat kadut, verta ja nälkää,
ja piittaamattomuudessasi sinä mietit jalkapalloa
ja sanot: »Nehän ovat vain argentiinalaisia!«

Hymysi on hyytyvä, kun myrsky yltyy
ja kun pimeys laskeutuu sinunkin yllesi.
Nouse ja taistele, sillä on sinunkin syysi,
jos maailma ristien varjoon hämärtyy.

envoyé par Juha Rämö - 21/6/2016 - 09:41




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