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Milonga del moro judío

Jorge Drexler
Lingua: Spagnolo


Jorge Drexler

Lista delle versioni e commenti


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Album: Eco (2004)
Eco

Música y interpretación: Jorge Drexler
Letra: Jorge Drexler y Chicho Sánchez Ferlosio (estribillo)

Musica e interpretazione: Jorge Drexler
Testo: Jorge Drexler e Chicho Sánchez Ferlosio (ritornello)

Jorge Drexler.
Jorge Drexler.
Chicho Sánchez Ferlosio.
Chicho Sánchez Ferlosio.




MILONGA DE LA ANARQUISTA LACUAL, DEL OSO BUENO, DEL TROBADOR URUGUAYO Y DEL CHICHO FERLOSIO
di Riccardo Venturi

In un'antica cittadina presso le rive d'un lago dell'Italia settentrionale, di cui non dirò il nome, vive una persona, della quale per ora non farò il nome, che tiene, in una stanza della sua casa dalla quale si vedon passare treni di frontiera, un vecchio computer. La persona in questione ha un compagno con la barba scura, i capelli arruffati e due occhi da orso buono; entrambi hanno quella naturale ritrosia delle genti di quelle plaghe, che forse si va perdendo nel marasma dell'omologazione di questi brutti tempi, per non dir bruttissimi. A queste persone garba di vivere dietro; difficilmente appaiono; è arduo smuoverle dalla loro discrezione. Ma è un viver dietro soltanto apparente, perché dentro hanno la vita in alto, e non solo perché stanno ai piedi di altissime montagne. E' quella ritrosia gonfia di partecipazione, di slanci e di lotte che era una delle caratteristiche degli abitatori di quelle terre e dei loro quaranta, cinquanta, millanta giorni di libertà. E' la vita in alto di chi è, quietamente, ovunque vi sia da piantarsi davanti al sopruso e all'ingiustizia, ovunque vi siano da assestare calci nel culo alla rassegnazione, da Venaus all'ultimo degli squat torinesi. Questi sono, e questi siamo, gli anarchici. Vi fa paura questa parola, lorsignori? Che la vi faccia. Che vi cachiate pure addosso. Qui per questo si sta.

Voglion le leggende che, un giorno, questa persona sia sbucata da una storia lunga, ben più lunga della sua vita, e sia comparsa –tra le altre cose- in questo sito fatto da un altro bel paio di persone qualsiasi. Stando dietro, sempre. E stando in alto. In casa ha un vecchio "computer" (sapete, una di quelle diavolerie moderne che fanno bip e ci hanno tutte le lucine colorate); e da quella macchinetta astrusa, ad ogni giramento di quella celeste palla su cui tutti viviamo, ella ricerca canzoni, testi, immagini, musiche, scovandone di sotterra a decine, a centinaia. Così, oggi, ha trovato questa canzone di tal uruguagio Jorge Drexler, con le parole d'uno spagnolo dal nome bellissimo, Chicho Sánchez Ferlosio, che mi son messo dapprima distrattamente a leggere. Dopo due o tre righe, però, sono sobbalzato, accorgendomi d'essere di fronte ad uno dei più bei testi contenuti in questa raccolta. Una canzone che, probabilmente, nessuno conoscerà in questo paese, e che mi sto avviando a tradurre almeno in italiano, in inglese e in francese, per farla conoscere. Per metterla in circolo. Per mettere a disposizione di tutti parole importanti che sono state rivestite da una musica. "Tolle et lege", dicevano gli antichi; prendi e leggi. Soffermatevi sulle parole di questa canzone. Mi piace pensare che lo farete. Che ve le ricorderete. Che le imparerete.

E quindi ce ne torniamo tutti dietro. Dimenticavo: quella persona cui accennavo prima si chiama Adriana. E l'arruffato scuro orsobuono suo compagno si chiama Walter, nome che nell'antica epica germanica significa "dio scelto" (valtýr). Io non la conoscevo, 'sta canzone. Da stasera la conosco. Questa cosa è solo la prima idiozia che mi è venuta in mente per dir loro grazie; la stessa cosa che, ne sono certo, con la loro mente ed il loro cuore farà chiunque la avrà a leggere, e speriamo anche a cantare se si riuscirà a trovare l'mp3 da qualche parte.* [RV]


*Cosa che un'altra "persona dietro", Alessandro, ha ovviamente trovato in dieci decimi di secondo. Che dire? Occhio, Alessandro, quando meno te lo aspetterai ti beccherai anche tu una milonga dal sottoscritto... :-) [RV]
Por cada muro un lamento
en Jerusalén la dorada.
Y mil vidas malgastadas
por cada mandamiento.
Yo soy polvo de tu viento,
y aunque sangro de tu herida,
y cada piedra querida
guarda mi amor más profundo,
no hay una piedra en el mundo
que valga lo que una vida.

Yo soy un moro judío
que vive con los cristianos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.

No hay muerto que no me duela.
No hay un bando ganador.
No hay nada más que dolor
y otra vida que se vuela.
La guerra es muy mala escuela,
no importa el disfraz que viste.
Perdonen que no me aliste
bajo ninguna bandera:
vale más cualquier quimera
que un trozo de tela triste.

Yo soy un moro judío
que vive con los cristianos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.

Y a nadie le di permiso
para matar en mi nombre.
Un hombre no es más que un hombre,
y si hay dios, así lo quiso.
El mismo suelo que piso
seguirá, yo me habré ido.
Rumbo también del olvido
no hay doctrina que no vaya.
Y no hay pueblo que no se haya
creído el pueblo elegido.

Yo soy un moro judío
que vive con los cristianos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.
No sé qué dios es el mío,
ni cuáles son mis hermanos.

Yo soy un moro judío
que vive con los cristianos.

inviata da Riccardo Venturi - 8/1/2007 - 22:31




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
9 gennaio 2007
(Accoglie le integrazioni/precisazioni di Leo)
MILONGA DEL MUSULMANO EBREO

Per ogni muro, un lamento
a Gerusalemme dorata.
E mille vite sprecate
da ogni comandamento.
Sono polvere del tuo vento
e anche se sanguino dalla tua ferita,
anche se ogni pietra che amo
serba il mio amore più profondo
non esiste una pietra al mondo
che valga quanto una vita.

Sono un musulmano ebreo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.

Non c'è morto che non mi dia pena.
Non c'è una fazione che vinca.
Altro non c'è che dolore
e un'altra vita che vola via.
La guerra è una pessima scuola,
comunque essa si travesta.
Mi scusino se non mi arruolo
sotto nessuna bandiera:
val di più qualunque chimera
che un pezzo di stoffa triste.

Sono un musulmano ebreo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.

E a nessuno ho dato il permesso
di ammazzare in mio nome.
Un uomo non è che un uomo
e se c'è un dio, così volle.
Lo stesso suolo che calpesto
ci sarà ancora quando io sarò andato.
Non c'è dottrina che non vada
a perdersi nell'oblio.
E non c'è popolo che non si sia
creduto il popolo eletto da Dio.

Sono un musulmano ebreo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.
Non so qual è il mio dio,
né chi siano i miei fratelli.

Sono un musulmano ebreo
che vive con i cristiani.

8/1/2007 - 23:32




Lingua: Italiano

Traducanzone di Andrea Buriani

MILONGA DEL MORO GIUDEO

Per ogni muro un lamento
a Gerusalemme “la dorata”.
E quante vite poi sprecate,
per un comandamento?
Io sono polvere nel vento
e sangue d’ogni mia ferita.
Per ogni pietra che amo
è amore, il più profondo,
ma non c’è pietra al mondo
che valga una vita.

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, mussulmani.

Di ogni morte mi do pena.
Non c'è mai un vincitore.
Non c’è altro che dolore
in una vita che vola via.
La guerra è pessima scuola,
comunque la si travesta.
Scusate se non mi arruolo
sotto alcuna bandiera:
Credo piuttosto a una chimera,
che a un pezzo di stoffa mesta

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, mussulmani.

Nessuno ha avuto il mio permesso
d’ammazzare in nome mio.
Un uomo è solo un uomo:
così mi dicon, che vuole Dio.
E questo suolo che pesto
sarà lo stesso con me partito.
E ogni dottrina sai si perde,
prima o poi, nell'oblio.
Ciascuno, che sappia io,
si crede il “Popolo di Dio”

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, mussulmani.

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani

25/8/2023 - 13:58




Lingua: Italiano

Traduzione in rima di Lorenzo Masetti

Ho sempre amato molto questa canzone dalla prima volta che l'ho ascoltata, ho cercato di fare una versione in rima più o meno cantabile basandomi in parte (interamente nel ritornello) sulla traducanzone di Andrea Buriani in cui però lo schema delle rime (che per questa canzone è fondamentale) non è sempre rispettato. Giudicate voi il risultato.
MILONGA DEL MORO GIUDEO

Per ogni muro un lamento
a Gerusalemme “la dorata”.
E mille vite sprecate
per ogni comandamento
Io sono polvere nel vento
e sanguino dalla tua ferita
ed ogni pietra è riempita
del mio amore profondo,
ma non c’è pietra nel mondo
che valga una sola vita.

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, sia mussulmani.

E ogni morto mi addolora
Non c'è mai un vincitore
Non c’è altro che dolore
e una vita che se ne vola.
La guerra è pessima scuola,
comunque la si travesta.
Scusate, non chino la testa
sotto nessuna bandiera:
Vale più una chimera,
che un pezzo di stoffa mesta

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, sia mussulmani.

E non ho dato il permesso
d’ammazzare in nome mio.
Un uomo è un uomo per Dio
il colore del sangue è lo stesso
La terra dove sto adesso
resterà quando sarò andato
E presto sarà dimenticato
quello che oggi è dottrina
ed ogni popolo s'ostina
a credersi il predestinato.

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.
Non so qual è il mio dio,
né qual dei fratelli più ami.
Quanti fratelli ho io:
sia ebrei, sia mussulmani.

Io sono un moro giudeo
che vive con i cristiani.

18/9/2023 - 00:22




Lingua: Inglese

Versione inglese reperita in questo blog
English Version available at this blog
SAD SONG OF THE JEWISH MUSLIM

A lament for each wall
in Jerusalem, the golden city
and a thousand lives ruined
for every commandment.
I’m dust of your wind
and, though I bleed of your wound
and every loved stone
keeps my deepest love:
There is no stone in the world
that is worth a life.

I’m a Jewish Muslim
that lives among the Christians
I don’t know which is my God
or which are my brothers.
I don’t know which is my God
or which are my brothers.

There is no deceased I don’t grieve for,
there is no winning faction,
there is only pain
and another live that disappears.
War is a bad school,
it doesn’t matter if it is in disguise,
excuse me for not enlisting
under any flag:
Any pipe dream is worther
than a sad piece of fabric.

I’m a Jewish Muslim
that lives among the Christians
I don’t know which is my God
or which are my brothers.
I don’t know which is my God
or which are my brothers.

I didn’t permit anyone
to kill in my name,
a man is only a man
and if there is a God, He wanted it like that.
The same ground I’m treading on
will stay, I will be gone;
there is no doctrine that is not
heading also for the oblivion,
and there is no nation that have not
believed themselves the choosen people.

I’m a Jewish Muslim
that lives among the Christians
I don’t know which is my God
or which are my brothers.
I don’t know which is my God
or which are my brothers.

I’m a Jewish Moor
that lives among the Christians.

inviata da adriana - 9/1/2007 - 10:11




Lingua: Portoghese

Traduzione portoghese di O.A. Ramos
Lyrics Translate
MILONGA DO MOURO JUDEU

Por todo muro um lamento
em Jerusalém a dourada
e mil vidas desperdiçadas
por cada mandamento.
Eu sou pó do seu vento
e embora eu sangre da sua ferida,
e cada pedra querida
guarda o meu amor mais profundo,
não há uma pedra no mundo
que valha tanto quanto uma vida.

Eu sou um mouro judeu
que vive com os cristãos,
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.

Não há morto que não me doa,
não há um partido vencedor,
não há nada mais que dor
e outra vida que se voa.
A guerra é muito má escola
não importa o disfarce que você viu,
me perdoem que não me aliste
sob nenhuma bandeira,
vale mais qualquer quimera
que um pedaço de tecido triste.

Eu sou um mouro judeu
que vive com os cristãos,
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.

E a ninguém dei-lhe permissão
para matar no meu nome,
um homem não é mais que um homem
e se Deus existe, é assim que Ele o quis.
O mesmo chão em que eu piso
seguirá, eu me terei ido;
rumo também do esquecimento
não há doutrina que não vá,
e não há um povo que não se tenha
crido o povo escolhido.

Eu sou um mouro judeu
que vive com os cristãos,
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.
não sei qual Deus é o meu
nem quais são os meus irmãos.

Eu sou um mouro judeu
que vive com os cristãos,

29/3/2020 - 17:44


Davvero bellissima... ora mi metto in caccia dell'mp3, hai visto mai che lo trovo...

Alessandro - 8/1/2007 - 23:51


Sono stata curiosa e mi siete piaciuti TANTO. Verrò. a trovarvi a leggervi. Sono proprio contenta.

fulvia - 27/2/2007 - 18:32


Vivo in Argentina e qui, per fortuna, Drexler è abbastanza conosciuto! Non a tutti piace però (anche se non so spiegarmi perché), c'è chi lo trova "noioso". Ma d'altronde c'è pure gente che trova che Giorgio Gaber o Fabrizio de André siano noiosi.

Bando alle ciance, alcuni suggerimenti per fare una traduzione più corretta.

Va detto che il testo originale è scritto rispettando una struttura conosciuta come "décima" che se la stessimo a rispettare la traduzione semi-letterale sarebbe pressoché impossibile. D'altronde come dice mio padre la poesia è ciò che svanisce con la traduzione dunque, preso atto di ciò, bisogna scegliere se mantenere le parole o la struttura e credo che siano più importanti le prime.
Ma per i curiosi, e per coloro che vorranno apprezzare di più il testo originale, sintetizzando molto, dirò che la decima si compone nel seguente modo:

Sono 10 ottonari (da cui il nome) gestiti in 3 gruppi:
2 quartine, una all'inizio e l'altra alla fine ed in mezzo un "ponte" fatto da due versi.

La struttura delle rime di ogni quartina è ABBA ed il ponte, in quanto ponte, rima con l'ultimo verso della prima quartina e con il primo della seconda.
Di modo che la struttura di tutta la decima è ABBA AC CDDC.

Il ponte non è solo un "ponte strutturale" ma lo è pure dal punto di vista semantico dato che in generale si cerca di far si che le due quartine siano indipendenti, nel senso che hanno significato anche da sole, ed il ponte le unisce.

Dico questo per farvi apprezzare ancora di più il lavoro intellettuale fatto prima di scrivere queste meravigliose parole.

Detto ciò passiamo ad alcuni suggerimenti puntuali:

"Y mil vidas malgastadas",
credo che "malgastadas" sarebbe meglio tradurlo con la parola "sprecate":
rientra nella metrica ed ha un significato più vicino alla parola originale

"Sangro de tu herida"
sarei propenso a tradurlo "sanguino dAlla tua ferita". (dettaglio insignificante)

"vale más cualquier quimera".
La traduzione che è stata fatta è "metricamente corretta" ma è molto più forte dire "val di più qualsiasi chimera" com'è scritto nel testo originale.

più in la di questi dettaglietti, la traduzione è molto buona! ;)

Saludos!


Leo

http://Justleoo.blogspot.com - 10/4/2009 - 01:57


Carissimo Leo,

Grazie per le tue precisazioni/correzioni, che sono state ovviamente e immediatamente accolte (però al posto del pesante "qualsiasi", ho messo un più scorrevole "qualunque"). Ovviamente, se ne hai la voglia e il tempo, puoi mettere mano ad altre traduzioni oppure a rivederne di già fatte. Questo sito è un lavoro di squadra, ed ogni cosa che serve a migliorarne la qualità è bene accetta.

Per quanto riguarda il fatto che alcuni trovino "noioso" Drexler in Argentina, è bene che continuino ad ascoltare le divertentissime Spice Girls (o le loro corrispondenti argentine), la musichetta commerciale tanto vivace, le melensaggini d'amore o quant'altro; è così in tutti i paesi.

Grazie ancora e a presto!

Riccardo Venturi - 10/4/2009 - 08:10


Ciao,

Oramai, è più di quattro anni che seguo e ascolto la musica di Jorge Drexler.

Quest'uomo non solo è un musicista, un poeta e cantautore. Quest'uomo è un filosofo della vita.

Consiglio vivamente di dare un'occhiata su youtube ad uno dei suoi recenti Ted talks sullo stretto legame tra poesia, musica e identità, nel quale Drexler ci mostra l'intricato percorso della Decima espinela.

Qui di seguito:



Drexler inoltre, tiene lezioni e workshop sia in università che sul suo canale youtube insieme a un altro incredibile poeta repentista, Alexis Pimenta, colui che insegnò a Jorge l'arte fine di rimare in Decimas.

Mi sento di aggiungere che in Argentina non si ascolta Drexler perchè ancora permane una generazione legata al rock, capitanata dai vari Luca Prodan, Autenticos decadentes and co. Drexler è conosciuto e apprezzato in Brasile, Spagna e Portogallo, dove spesso viaggia e tiene concerti.

Non è assolutamente un artista noioso. La sua nicchia non viene apprezzata perchè i suoi testi e il suo stile musicale sono intimi. Per chi è un cultore della bossa nova potrà essere d'ispirazione.

Per concludere, consiglierei la lettura di alcuni testi di Eduardo Galeano, Mario Benedetti e Pepe Mujica, grandissimi esponenti del mondo Uruguay. Drexler, insieme a loro incarna esattamente gli ideali di quegli uomini dallo spirito universale che vogliono un pianeta migliore, scevri d'egoismo e rispettosi della vita.

Un saluto da Bologna,

Edoardo

Edoardo - 29/3/2020 - 11:40


Ciao Edoardo, veramente bello il discorso TED di Drexler, che contiene anche un interessante aneddoto di come è nata la canzone, con Joaquín Sabina che gli detta i versi del ritornello di Chicho Sánchez Ferlosio e lo sfida a comporre le strofe sulla struttura delle decime. Molto bella anche la conclusione finale:

è molto importante conoscere le nostre radici, sapere da dove veniamo, conoscere la nostra storia però allo stesso tempo tanto importante quanto conoscere di dove siamo è capire che tutti in fondo siamo di nessuna parte del mondo completamente e di ogni dove un poco

Lorenzo - 29/3/2020 - 13:17


La struttura delle decime è inconfondibile ed è molto utilizzata nella poesia e nella canzone in lingua spagnola, per esempio Volver a los diecisiete segue lo stesso schema ma anche La exiliada del sur e tutto il Canto para una semilla che compariva in una raccolta intitolata appunto "Décimas".

Recentemente ha scritto una bellissima canzone in decimas il mio gruppo preferito del momento, Maria Arnal i Marcel Bagés nella canzone che apre il loro ultimo disco, Clamor. La canzone si intitola Milagro.



Lorenzo - 16/3/2021 - 00:04


Ho migliorato un po' la mia traduzione cantabile, ora cerco solo dei musicisti che la interpretino :)

Una sola nota, anche se probabilmente è ovvio, nel primo verso tutti hanno tradotto in italiano "Per ogni muro un lamento" (anche per far rima con comandamento) ma il riferimento è al Muro del Pianto (in spagnolo Muro de las Lamentaciones o Muro de los Lamentos).

Lorenzo - 19/9/2023 - 08:35


Sul blog dove si trova la traduzione inglese trovo questo interessante commento, anche se nel contesto della canzone credo che tradurre moro con musulmano sia corretto:

Un «moro» no es un musulman sino un «arabe». No todos los moros son musulmanes (de hecho, Jorge es moro judio) y no todos los musulmanes son arabes!!!!! La prueba soy yo. No hagan este tipo de error!

Sev

19/9/2023 - 13:01




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