Lavoro studio sviluppo
Sulle sponde del mediterraneo i cavalli schizzano fango sul sole i bambini spingendo cerchi ci mangiano ci sognano ma quello che manca per viaggiare sono i passeggeri un bambino aumenterebbe il mondo anche tra le macerie ma non c’è più nessuno dietro la sua distrazione
Vive di corpo in corpo tutta la vita che senza esistere non basta
Di noi farne qualsiasi cosa non potete
Si vive di vasti occhi neri pietre che tagliano l’aria
schiacciando lacrime con la calma d’inverno nel sorriso
Si vive d’incandescenti soluzioni la democrazia è un effetto speciale
un oggetto in generale di foggia occidentale a Bagdad è una stella spenta
tra le braccia di un padre che urla a beneficio dell’intrattenimento
Il mondo sente dal suo letto caldo come una ninnananna
Di braccia tese si vive di vittoria bestiale di classi dirigenti corrotte
Di giorni di festa e folla che si assiepa
Di un punto oscuro da cui tutto si dispiega
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
contro lo spirito della violenza
che c’è nello sfruttamento irridente
dei pochi sui molti
traduzione “Libano 2006” letta in arabo dalla bambina libanese Sara AMMAR:
( Voi, che calpestate col vostro piede più nero gli occhi spezzati della mia bambola bianca mio Dio, mio Dio, mio Dio è tutta colpa dei vostri strani sorrisi Aiuto, aiuto, aiuto ancora adesso sto avendo paura.
Per voi, un pensiero VITA, VITA, VITA di tutti i colori)
Amore amore eri una bandiera senza Stato
oggi sei tra i rifiuti il meno pregiato
è difficile da capire anche per un soldato
Nel dormiveglia ricordo l’infanzia
c’è una penombra in cui tutto torna
Si vive di pace astratta lacchè e signorsì
Della parola che ripiega
Di un punto oscuro da cui tutto si dispiega
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
fino a sentirmi angosciato
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
contro lo spirito della violenza
che c’è nello sfruttamento irridente
dei pochi sui molti
Sulle sponde del mediterraneo i cavalli schizzano fango sul sole i bambini spingendo cerchi ci mangiano ci sognano ma quello che manca per viaggiare sono i passeggeri un bambino aumenterebbe il mondo anche tra le macerie ma non c’è più nessuno dietro la sua distrazione
Vive di corpo in corpo tutta la vita che senza esistere non basta
Di noi farne qualsiasi cosa non potete
Si vive di vasti occhi neri pietre che tagliano l’aria
schiacciando lacrime con la calma d’inverno nel sorriso
Si vive d’incandescenti soluzioni la democrazia è un effetto speciale
un oggetto in generale di foggia occidentale a Bagdad è una stella spenta
tra le braccia di un padre che urla a beneficio dell’intrattenimento
Il mondo sente dal suo letto caldo come una ninnananna
Di braccia tese si vive di vittoria bestiale di classi dirigenti corrotte
Di giorni di festa e folla che si assiepa
Di un punto oscuro da cui tutto si dispiega
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
contro lo spirito della violenza
che c’è nello sfruttamento irridente
dei pochi sui molti
traduzione “Libano 2006” letta in arabo dalla bambina libanese Sara AMMAR:
( Voi, che calpestate col vostro piede più nero gli occhi spezzati della mia bambola bianca mio Dio, mio Dio, mio Dio è tutta colpa dei vostri strani sorrisi Aiuto, aiuto, aiuto ancora adesso sto avendo paura.
Per voi, un pensiero VITA, VITA, VITA di tutti i colori)
Amore amore eri una bandiera senza Stato
oggi sei tra i rifiuti il meno pregiato
è difficile da capire anche per un soldato
Nel dormiveglia ricordo l’infanzia
c’è una penombra in cui tutto torna
Si vive di pace astratta lacchè e signorsì
Della parola che ripiega
Di un punto oscuro da cui tutto si dispiega
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
fino a sentirmi angosciato
Lavoro studio sviluppo al massimo la mia sensibilità
contro lo spirito della violenza
che c’è nello sfruttamento irridente
dei pochi sui molti
envoyé par Lucrezia Venturiello - 8/1/2007 - 21:47
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Il brano è tratto dal disco "LO SCATTO TATTILE" di Ennio Rega
E' una canzone che parla del conflitto in medioriente visto attraverso gli occhi di una bambina libanese e sottolinea l'indifferenza della società civile occidentale
(nel disco ospiti una bambina e una signora libanese)