Dopo due giorni, fecero l'ingresso
del Casentin le truppe del Valdarno
colle Aretine e presero possesso
della cità che signoreggia l'Arno;
ed erano di queste le brigate
guidate da una donna insieme a un frate
E militava sotto San Francesco
ol padre condottiero riverito;
e si vedea che stava bene a desco,
e gli reggeva forte l'appetito,
perchè manifestava una collottola,
che pareva di ciccia una pallottola.
Ad onta della costituzione
ei come un Saracino cavalcava;
al popolo facea l'allocuzione,
e un bianco fazzoletto sventolava,
e alzando spesso la sua voce pia,
lacrimando dicea: "Viva Maria!"
Non men di lui, la donna ardita e lesta
si mostrava fra gli altri cavalieri
cangiata avea nell'elmo la sua cresta,
avea gli atti e portamenti fieri;
e le reliquie in essa si vedea
della distrutta patria di Enea.
del Casentin le truppe del Valdarno
colle Aretine e presero possesso
della cità che signoreggia l'Arno;
ed erano di queste le brigate
guidate da una donna insieme a un frate
E militava sotto San Francesco
ol padre condottiero riverito;
e si vedea che stava bene a desco,
e gli reggeva forte l'appetito,
perchè manifestava una collottola,
che pareva di ciccia una pallottola.
Ad onta della costituzione
ei come un Saracino cavalcava;
al popolo facea l'allocuzione,
e un bianco fazzoletto sventolava,
e alzando spesso la sua voce pia,
lacrimando dicea: "Viva Maria!"
Non men di lui, la donna ardita e lesta
si mostrava fra gli altri cavalieri
cangiata avea nell'elmo la sua cresta,
avea gli atti e portamenti fieri;
e le reliquie in essa si vedea
della distrutta patria di Enea.
envoyé par Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi - 7/1/2007 - 20:02
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Fatto è che la nostra Armata ne commise di cotte e di crude e al pomeriggio del 7 Luglio 1799 arrivò a Firenze, entrando da porta S, Nicolò e da porta alla Croce. e nelle sestine c'è appunto la descrizione del fatto. Le milizie brigantesche, circa cinquemila uomini, erano capeggiate da una donna e un frate, oltre al marito e all'amante di lei, e si trattava di Cassandra Cini Mari, detta la Sandrina, figlia del macellaio di Montevarchi Lorenzo Mari, suo marito, vecchio ufficiale dei dispesri dragoni granducali, Lord Willdham. ambasciatore d'Inghilterra presso la corte Borbonica di Ferdinando III poi passato a Firenze per distinguersi negli stravizi e nei bagordi, e un frate zoccolante di Monte S. Savino che veniva descritto così: Frate zoccololante, giovane atticciato, allombato, grosso, Nerboruto ed era il cappellano dell'inclita Armata delle Fede e il confessose dell'Alessandrina
Per ulteriori ragguagli trovare il libro di Marasco Chi cerca Trova e andare alle pagine 134. 135. 136