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Non ci provate

Canzoniere del Proletariato
Lingua: Italiano



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[1972]
Parole e musica del Proletariato

Incisione: Canzoniere del Proletariato, 45 Lotta Continua LC14
Testo ripreso da La Musica dell'altra Italia

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Le "elezioni politiche" del 1972, quelle della "necessità dello scontro fisico" preconizzata dal fascista repubblichino Giorgio Almirante dal balconcino della sede del MSI di Piazza Indipendenza, a Firenze. Fu da allora che tutta l'Italia fu percorsa da un grido: i fascisti non devono parlare.
E così a Almirante e a tutti i bei personaggini nominati in questa canzone fu impedito di andare a tenere i loro comizi (compreso Birindelli, ex segretario per breve tempo del MSI, che per inciso era pure un ammiraglio della marina). La canzone si ferma all'aprile. Quel che successe il 5 maggio a Pisa, quando si volle impedire di parlare al fascista Niccolai, lo si sa, purtroppo, dalle canzoni su Franco Serantini. [RV]
(Parlato: Milano, 11 marzo 1972: i proletari rompono la tregua elettorale e scendono in piazza contro un comizio dei fascisti; per ore resistono alle cariche della polizia e contrattaccano a loro volta.
Genova: protetto da migliaia di celerini, parla Almirante; compagni portuali, giovani proletari scendono duramente in piazza.
Pistoia, 13 aprile: ci prova Birindelli, ma i compagni si sono bene organizzati e l’ammiraglio si prende pure una sassata.
Roma, Centocelle, quartiere proletario, 14 aprile: comizio di Caradonna, De Lorenzo, Turchi e Trombetta; i proletari gli tappano la bocca e non solo la bocca. Agli scontri partecipano donne, bambini, compagni di base del PCI, nonostante che il partito avesse invitato i suoi iscritti a restarsene a casa buoni buoni.
Crotone, San Benedetto, Venezia, Mclii. Cinisello, Siena. Sarno, Piombino, Civitavecchia, Viareggio: i FASCISTI NON PARLANO!)


Non ci provate, camicie nere,
via dalla piazza, via dal quartiere!
Lasciate stare, non ci provate
camicie nere, no, voi non parlate!

Certi discorsi li conosciamo,
li avete fatti già nel ventuno:
prima parole, poi manganello
e per vent’anni tutti al macello.

Oggi credete, sporchi padroni,
che leggi anti-sciopero, provocazioni
potran fermare la nostra lotta,
ma vi sbagliate, oh come vi sbagliate!

Nelle campagne, nell’officina,
mo' che il tempo s’avvicina,
non più sciacalli, non più ruffiani,
non più fascisti, no, non più padroni!

Quelle canaglie, quei mercenari
hanno sparato a Mola di Bari
ed anche a Napoli, Roma e Bologna;
ma state attenti, topi di fogna!

Qui con la falce si taglia il grano,
il grano biondo che sa di buono;
ma con la falce e col martello
porci e fascisti tutti al macello!

inviata da Adriana e Riccardo - 6/1/2007 - 07:54




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