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Ol’ Man River

Paul Robeson
Language: English


Paul Robeson

List of versions


Related Songs

That Lucky Old Sun
(Frankie Laine)
Bérmunkás-ballada
(Attila József)
The Little Dead Girl
(Paul Robeson)


[1927]
Parole di Oscar Hammerstein II (1895-1960), librettista, produttore e direttore teatrale.
Musica di Jerome Kern (1885-1945), uno dei più grandi compositori americani della prima metà del 900.

Show Boat, 1927


Scritta per il musical “Show Boat” – tratto dall’omonimo romanzo di Edna Feder, melodramma a sfondo razziale - interpretata dall’orchestra di Paul Whiteman (grandissimo bandleader, detto “The King of Jazz”, 1890-1967) con il mitico Bix Beiderbecke (1903-1931) alla cornetta, fu cantata inizialmente da Bing Crosby, Jules Bledsoe e Irving Kaufman, ma l’interpretazione più famosa, per cui il brano è passato alla storia, è senz’altro quella resa da Paul Robeson nella riduzione cinematografica dello spettacolo “Show Boat”, datata 1936.
Il grande basso nero, e comunista, fu all’inizio fedele al testo originale ma poi, a partire dal 1938, inserì alcune sue modifiche ai versi.



In seguito la canzone fu poi interpretata da moltissimi altri artisti, come Frank Sinatra, Judy Garland, Sam Cooke, Sammy Davis Jr., Screaming Jay Hawkins, Cilla Black, Django Reinhardt, Ray Charles, Cher, Jim Croce, The Beach Boys, Aretha Franklin e altri.



Mississippi, 17 giugno 1965. Il piccolo Anthony Quinn, nero di 5 anni, lotta contro un poliziotto che vuole strappargli dalle mani la bandiera americana.
Mississippi, 17 giugno 1965. Il piccolo Anthony Quinn, nero di 5 anni, lotta contro un poliziotto che vuole strappargli dalle mani la bandiera americana.


Il lento e perenne scorrere del grande fiume diventa allegoria della vita degli schiavi neri che sul Mississippi lavorano tutto il giorno mentre i padroni bianchi se la godono… Temi – quelli del fiume, del lavoro dell’uomo, del razzismo e del riscatto – presenti in molti spiritual e gospel neri, poi ereditati anche dalla musica pop(olare). Sulle CCG si vedano, per esempio, That Lucky Old Sun di Frankie Lane e A Change Is Gonna Come di Sam Cooke.
Dere's an ol' man called de Mississippi
Dat's de ol' man dat I'd like to be
What does he care if de world's got troubles
What does he care if de land ain't free

Ol' Man River, dat Ol' Man River
He mus' know sumpin', but don't say nuthin'
He jes' keeps rollin'
He keeps on rollin' along

He don' plant taters, he don't plant cotton
An' dem dat plants' em is soon forgotten
But Ol' Man River
He jes' keeps rollin' along

You an' me, we sweat an' strain
Body all achin' an' wracked wid pain,
Tote dat barge! Lif' dat bale!
Git a little drunk an' you lands in jail

Ah gits weary an' sick of tryin'
Ah'm tired of livin' an' skeered of dyin'
But Ol' Man River
He jes' keeps rolling' along

Niggers all work on de Mississippi
Niggers all work while de white folks play
Pullin' dose boats from de dawn to sunset
Gittin' no rest till de judgement day

Don't look up an' don't look down
You don' dar'st make de white boss frown
Bend your knees an' bow your head
An' pull dat rope until you're dead)

Let me go 'way from the Mississippi
Let me go 'way from de white man boss
Show me dat stream called de river Jordan
Dat's de ol' stream dat I long to cross

(Ol' Man River, dat Ol' Man River
He mus' know sumpin', but don't say nothin'
He just keeps rollin'
He keeps on rollin' along)

Long, low river
Forever keeps rollin'

(Don' plant taters, he don' plant cotton
And dem dat plants' em is soon forgotten
But Ol' Man River
He jes' keeps rollin' along)

Long low river
Keeps singin' dis song

You an' me, we sweat an' strain
Body all achin' and wracked wid pain
Tote dat barge! Lift dat bale!
Git a little drunk and ya lands in jail

Ah gits weary an' sick o' tryin'
Ah'm tired o livin' an' skeered o' dyin'
But Ol' Man River
He jes' keeps rollin' along!

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/3 - 12:07




Language: Italian

Traduzione italiana di Gaspard de la Nuit
4 febbraio 2016

Due parole del traduttore. "Ol' Man River" è il modo in cui viene chiamato il Mississippi e sarebbe, a rigore, un nome proprio (difatti nel testo originale l'ho messo con le iniziali maiuscole). La tentazione di lasciarlo così com'è è stata forte, anche perché "Vecchio Fiume" non rende benissimo la metafora del fiume non semplicemente vecchio, ma paragonato proprio a un uomo vecchio. Negli anni '70 mi ricordo bene di aver visto su un giornale una traduzione di questo canto, in cui si traduceva "Vecchio Fiume Uomo"; pagherei per ritrovarla. E' andata comunque a finire che ci ho messo il "Vecchio Fiume", va bene lo stesso. Naturalmente, prima di mettermi a tradurre sono andato a cercare una traduzione già esistente del canto originale del 1927 di Hammerstein e Kern interpretato da Robeson, del tutto certo di trovarla; naturalmente, non ve n'era traccia (ce ne sono solo di alcune versioni parziali, più brevi). Quindi mi sono messo alla tastiera. Non si tratta comunque di una sinecura: il testo in "negro-inglese" del Vecchio Sud non è di comprensione immediata in alcuni punti. Si deve comunque mettere in risalto che tale testo in "negro-inglese" fu scritto da Oscar Hammerstein II, vale a dire da un ebreo di origine tedesca (anche se Paul Robeson, sembra, ci abbia messo un po' le mani). Jerome Kern, l'autore della musica, proveniva invece da un'agiatissima famiglia newyorkese e aveva studiato in uno dei più rinomati conservatori della sua città. Una parola sul sumpin' della prima strofa: così si trova scritta questa parola nella maggior parte dei testi presenti in Rete, ma si tratta chiaramente di una qualche variante di sumthin' (qualcosa). Come sumthin' è riportata comunque da alcune pagine. [GdN]
VECCHIO FIUME

C'è un vecchio chamato Mississippi,
e quel vecchio vorrei essere io,
che gliene importa se il mondo è nei guai,
che gliene importa se il paese non è libero

Vecchio Fiume, Vecchio Fiume,
deve sapere qualcosa, però non dice niente
continua solo a scorrere
continua solo a scorrer via

Non pianta patate, non pianta cotone
e quel che si pianta sarà presto dimenticato
ma il Vecchio Fiume,
lui continua solo a scorrere

Tu ed io, sudiamo e fatichiamo
tutto il corpo fa male e è tormentato dal dolore,
tira la chiatta! tira su quella balla! [1]
Ti ubriachi un po' e finisci in galera

Ah, mi sono davvero rotto di provarci, [2]
sono stanco di vivere e ho paura di morire
ma il Vecchio Fiume,
lui continua solo a scorrere

Tutti i negri lavorano sul Mississippi,
tutti i negri lavorano mentre i bianchi giocano
tiriamo quelle barche dall'alba al tramonto
senza riposarci fino al giorno del giudizio

(Non guardiamo su, non guardiamo giù,
non oseresti mai far arrabbiare il boss bianco,
giù in ginocchio e china la testa
e tira quella fune finché non sei morto)

Fammi andare via dal Mississippi
fammi andare via dal boss bianco,
mostrami quel fiume chiamato il Giordano,
quello è il vecchio fiume che vorrei passare)

(Vecchio Fiume, Vecchio Fiume,
deve sapere qualcosa, però non dice niente
continua solo a scorrere,
continua solo a scorrer via)

Vecchio, piatto fiume
che sempre continua a scorrere

(Non pianta patate, non pianta cotone
e quel che si pianta sarà presto dimenticato
ma il Vecchio Fiume,
lui continua solo a scorrere)

Vecchio, piatto fiume
che canta sempre questa canzone

(Tu ed io, sudiamo e fatichiamo
tutto il corpo fa male e è tormentato dal dolore,
tira la chiatta! tira su quella balla!
Ti ubriachi un po' e finisci in galera)

Ah, mi sono davvero rotto di provarci,
sono stanco di vivere e ho paura di morire
ma il Vecchio Fiume,
lui continua solo a scorrere!
[1] Questo verso riporta non solo al durissimo lavoro degli stivatori di cotone (Lif' dat bale!), ma anche a quello, possibilmente ancor più duro e tremendo, degli alatori (Tote dat barge!). Difficile immaginare cos'era il lavoro dell'alatore: tirare controcorrente, per mezzo di lunghissime e grosse funi, le chiatte stracariche di balle di cotone e altra roba, trascinandole dalle alzaie del fiume ("alzaia", in italiano, viene chiamata sia la fune di alaggio, sia l'apposito camminamento lungofiume che in francese si chiama proprio "chemin d'alage"). In Europa l'alaggio veniva effettuato perlopiù con animali (specialmente robusti buoi), ma sul Mississippi veniva ovviamente affidato a bestie considerate ben più inferiori di un bove, i negri.

[2] Il senso dell'espressione inglese (weary an' sick) è forte, e altrettanto forte e esplicito deve essere secondo me reso in italiano.

2016/2/4 - 01:02




Language: English

Una delle versioni offerte da Paul Robeson. Questa (condensata) risale al secondo dopoguerra e l’ho trovata sull’archivio dell’Abraham Lincoln Brigade, la brigata dei volontari statunitensi nella guerra di Spagna.
OL’ MAN RIVER

There's an ol' man called de Mississippi;
That's the ol' man I don't like to be!
What does he care if the world's got troubles?
What does he care if the land ain't free.

Ol' Man River, that Ol' Man River
He mus' know sumpin', but don't say nuthin',
He jes' keeps rollin',
He keeps on rollin' along.

He don't plant taters, he don't plant cotton,
An' dem dat plants 'em is soon forgotten,
But Ol' Man River,
He jes' keeps rollin' along

You an' me, we sweat an' strain,
Body all achin' an' racked wid pain -
Tote that barge and lift that bale,
You show a little grit and you lands in jail.

But I keeps laffin' instead of cryin'
I must keep fightin' until I'm dyin'
And Ol' Man River,
He just keeps rollin' along.

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/3 - 14:48




Language: French

Tra le versioni in altre lingue vorrei prima di tutto segnalare quella francese scritta da Lucien Boyer (1876-1942), chansonnier montmartrois, per il fatto che fu interpretata da John William, nome d’arte di Ernest Armand Huss (1922-2011), cantante baritono francese ma di colore, di origine ivoriana, che durante la guerra, costretto al lavoro obbligatorio, aiutò la Resistenza nel sabotaggio della produzione bellica dell’occupante nazista. Per questo nella primavera del 1944 fu arrestato dalla Gestapo, torturato a lungo e poi internato nel campo di concentramento di Neuengamme.



La sua storia è raccontata nel documentario “Noirs dans les camps nazis” diretto nel 1995 dal regista ivoriano Serge Bilé.

Noirs dans les camps nazis
MISSISSIPPI

Tout le long, le long du Mississippi
Nous travaillons le jour et la nuit
Sous les yeux sévères de l'homme blanc
Nous faisons un labeur accablant

Nous traînons, coltinons
De lourds fardeaux sur notre dos
Pauvre noir fais ton devoir
Subis ton sort jusqu'à la mort

Tout le long, le long du Mississippi
Nous travaillons le jour et la nuit
Et il nous faudra toujours travailler
Jusqu'au jour du jugement dernier

Je voudrais quitter le Mississippi
M'évader de ce travail maudit
M'endormir sans soucis du lendemain
Sur les bords embaumés du Jourdain

Fleuve éternel roulant sous le ciel
Si tu nous disais tout ce que tu sais
Nous en saurions trop,
Tu roules sans dire un mot!

Et les pauvres gens, les bons, les méchants
Les arbres, les fleurs, les rires, les pleurs
Tout meurt tour à tour
Mais toi tu roules toujours

Vous et moi je sais pourquoi
Nous peinons, nous luttons, nous souffrons
Sans espoir et sans savoir
Si ce labeur cruel nous vaudra le ciel

Mississippi, vieux Mississippi
Toi tu le sais bien
Mais tu n'en dis rien
Sous le firmament, tu roules éternellement

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/3 - 15:03




Languages: Hindi, Assamese

La versione in assamese e hindi. La strofa iniziale in assamese è di Bhupen Hazarika (1926-2011), importante poeta e musicista indiano; la parte in hindi è di Narendra Sharma. Credo che il testo sia risalente agli anni 50.

Bhupen Hazarika


Il testo in caratteri devanagari (usati anche per la lingua assamese) proviene da Lyrics in Hindi. Segue la trascrizione in caratteri latini generalmente presente in Rete. [RV]
गंगा बहती हो क्यों
Hindi lyrics By: नरेन्द्र शर्मा (हिन्दी)[Narendra Sharma - Hindi]
Performed By: भूपेन हज़ारिका, कविता कृष्णमूर्ति, हरिहरन, शान
[Bhupen Hazarika, Kavita Krishnamurthy, Hariharan, Shaan]


औशोमिया (Assamese)

बिस्तिर्नो पारोरे, ओखोंक्यो जोनोरे
हाहाकार क्सुनिऊ निशोब्दे निरोबे
बुरहा लुइत तुमि, बुरहा लुइत बुआ कियो?

हिन्दी (Hindi)

विस्तार है अपार, प्रजा दोनों पार
करे हाहाकार निःशब्द सदा
ओ गंगा तुम
ओ गंगा बहती हो क्यूँ?

नैतिकता नष्ट हुई, मानवता भ्रष्ट हुई
निर्लज्ज भाव से बहती हो क्यूँ?
इतिहास की पुकार, करे हुंकार
ओ गंगा की धार
निर्बल जन को
सबल-संग्रामी, समग्रोगामी
बनाती नहीं हो क्यूँ?

अनपढ़ जन अक्षरहिन
अनगीन जन खाद्यविहीन
नेत्रविहीन दिक्षमौन हो क्यूँ?
इतिहास की पुकार...

व्यक्ति रहे व्यक्ति केंद्रित
सकल समाज व्यक्तित्व रहित
निष्प्राण समाज को छोड़ती ना क्यूँ?
इतिहास की पुकार...

रुदस्विनी क्यूँ न रहीं?
तुम निश्चय चितन नहीं
प्राणों में प्रेरणा देती ना क्यूँ?
उनमद अवमी कुरुक्षेत्रग्रमी
गंगे जननी, नव भारत में
भीष्मरूपी सुतसमरजयी जनती नहीं हो क्यूँ?
विस्तार है अपार...

GANGA BEHTI HO KYON

Assamese

Bistirno parore oxonkhya jonore,
Hahakar xunio nixobde nirobe,
Burha luit tumi, Burha luit buwa kiyo?

Hindi

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Naitikata nasht hui;
Maanavta bhrasht hui -
Nirlajj bhav-se behti ho kyun?

Itihaas ki pukaar, karey hoonkaar,
O Ganga ki dhaar, nirbal jan ko,
Sabal sangrami, samagragaami,
Banati nahi ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Anpadh jan aksharhin;
Angin jan kajyabihin,
Nidrabihin, dekh maun ho kyun?

Itihaas ki pukaar, karey hoonkaar,
O Ganga ki dhar, nirbal jan ko
Sabal sangrami, samagragaami,
Banati nahi ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Vyakti rahe vyakti-kendrik,
Sakal samaaj vyaktitva-rahit,
Nishpraan samaj ko tor ti na kyun?

Itihaas ki pukaar, karey hoonkaar,
O Ganga ki dhar, nirbal jan ko
Sabal sangrami, samagragaami,
Banati nahi ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Dhrupadvini kyun na rahi?
Tum nischay chitan nahi,
Prano mein prerna deti na kyun?
Tum madhyavami, kurushetragami,
Gangey janani, navbharat mein,
Bhismarupi sutsamrajey,
Janati nahi ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
O Ganga tum, Ganga behti ho kyun?

Vistaar hai apaar, praja dono par,
Kare hahakaar, nishshabd sada -
Oh Ganga tum, Ganga tum, Ganga tum,
Oh Ganga tum, Ganga tum, Ganga behti ho kyun?
Ganga behti ho kyun?

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/3 - 23:08




Language: English

Cercando una traduzione quanto meno in inglese della versione di Bhupen Hazarika, ho letto qui che il maestro scrisse originariamente il testo in assamese, la sua lingua madre parlata ancora oggi da quasi 17 milioni di abitanti di India e Bangladesh; poi lo tradusse in bangla, la lingua ufficiale bengalese, molto più diffusa della precedente (olre 200 milioni di persone!); infine in hindi (quasi 500 milioni la parlano!), per la colonna sonora del film “Gangaajal” diretto nel 2003 dal regista indiano Prakash Jha.
La prima strofa è sempre rimasta in lingua assamese.
THE HOLY WATER FROM RIVER GANGE

On your wide/mighty banks
That are home to countless people
In spite of hearing their anguished cries
so silently and unmindfully
Oh you Old Luit (1)
why do you or how can you flow?

The people who live in the vast stretches on your both side
are screaming in grief, yet meekly, as always,
O Ganga, you! O Ganga, why do you flow [without a protest]?

Morality is destroyed and humanity is corrupted,
yet shamelessly why do you flow [without a protest]?
With a loud voice of anger, the history beacons,
O stream of Ganga, yet why do you not turn weak into strong warriors and complete doers?

There are uncountable numbers of uneducated, illiterate, and unfed people,
yet like a blind that cannot see, O Ganga, why do you keep silent ?
With a loud voice of anger, the history is beaconing,
O stream of Ganga, yet why do you not turn weak into strong warriors and complete doers?

[Female Voice]
The people who live in the vast stretches on your both side
are screaming in grief, yet meekly, as always,
O Ganga, you! O Ganga, why do you flow [without a protest]?

People are self-centered and society is bereft of a character.
O Ganga, why do you not dissolve the lifeless society?
With a loud voice of anger, the history beacons,
O stream of Ganga, yet why do you not turn weak into strong warriors and complete doers?

[Female Voice]
The people who live in the vast stretches on your both side
are screaming in grief, yet meekly, as always,
O Ganga, you! O Ganga, why do you flow [without a protest]?

Why did you stop being a source of action and energy?
Why did you become inanimate? Why you stopped giving inspirations to lives?
Where are the battle cries of Avani or Kuruskshetra? (2)
O mother Ganga, in the new India, why do you not beget a victorious son like Bhishma, the great warrior?

[Female Voice]
The people who live in the vast stretches on your both side
are screaming in grief, yet meekly, as always,
O Ganga, you! O Ganga, why do you flow [without a protest]?

(1) Il traduttore afferma che “Luit” è il nome in assamese del fiume Brahmaputra... Non so se sia corretto o meno... Resta il fatto che nelle strofe successive si fa riferimento al Ganga, cioè al grande fiume Gange.
(2) Avani e Kurukshetra: credo si tratti di nomi di luoghi dove si tennero alcune delle tante battaglie descritte nel poema epico “Mahābhārata”.

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/3 - 23:10


Qualche fonte afferma che la versione indiana più nota, quella in hindi, sia stata scritta dallo scrittore e poeta Pandit Narendra Sharma (1913-1989) e non dall'interprete Bhupen Hazarika...

B.B. - 2016/2/3 - 23:18


Lyrics in Hindi afferma chiaramente che il testo in hindi è di Narendra Sharma, e mi atterrei a questa ipotesi che ho riportato anche nella parte relativa della pagina (per la quale è stata reperita la versione in caratteri devanagari, come si può vedere). Naturalmente è stata lasciata anche la trascrizione in caratteri latini. Salud!

Gaspard de la Nuit - 2016/2/4 - 00:20


Nota sul Brahmaputra. Effetivamente, come risulta ad esempio da qui, il fiume viene chiamato "Luit", o "Burha Luhit", nell'Assam. Ignoro però cosa voglia dire davvero in assamese; il nome indiano e internazionale del fiume è pero classicissimo sanscrito, significa "figlio di Brahma". Leggo che il Brahmaputra è lungo "solo" 2900 km, molti meno del Mississippi (per non parlare del 6800 km del Mississippi-Missouri), ma che raggiunge la profondità di 120 metri. Un fiume profondo 120 metri è difficile immaginarlo, credo.

Gaspard de la Nuit - 2016/2/4 - 02:14


Grazie Gaspard de la Nuit, per la traduzione, per le note e financo per il devanagari... a me usciva solo una sfilza di quadratini!
Ciao!
Bibì du Jour

B.B. - 2016/2/4 - 09:27


Bravo il traduttore,
una delle poche traduzioni fatte come si deve che si possono trovare in rete, io sono un traduttore dilettante, però quando mi trovo davanti ad un testo da tradurre riesco a capire se c'è qualcosa da approfondire, e non traduco le parole come sembrerebbero di primo acchito, in certi casi bisogna avere l'occhio lungo e verificare se c'è un significato nascosto, oppure uno più attinente. Lode anche per la massiccia ricerca su altre traduzioni. Per quanto riguarda il significato allegorico a me pare che il corso incessante del fiume si riferisca non tanto al lavoro pesante degli schiavi ma all'atteggiamento di indifferente superiorità dei ricchi padroni bianchi, infatti nella mia personale traduzione per un altro sito io ho scritto".....
continua a scorrere incurante."

notorius - 2016/7/23 - 13:30


Per tradurre "An' dem dat plants' em is soon forgotten", non sarebbe più corretto "E quelli che le piantano sono presto dimenticati", rispetto a "E quel che si pianta sarà presto dimenticato"?

Giacomo Cocconcelli - 2019/2/1 - 14:36




Language: Finnish

Versione finlandese / Finnish version / Version finnoise / Suomenkielinen versio: Esko Elstelä


the song performed by Jaakko Ryhänen and the Dominante Choir


Cotton
MISSISSIPPI

Mustan miehen työmaa Mississippi,
valkoiset vain siellä karkeloi.
Mustat saavat ikuisesti raataa,
levähtää he eivät koskaan voi.

Katso työhön aina vaan
tai päällikön saat suuttumaan.
Polves' taivuta ja pääs'
ja raada pitkin elämääs'.

Pois mä tahdon luota Mississippin,
kauas luota miehen valkoisen.
Jossakin on toinen virta, Jordan,
kahlata mä tahdon yli sen.

Mississippi, tuo viisas vanhus,
se tuossa virtaa, niin paljon tietää,
mutt' kaiken salaa
ja kulkee vain kulkuaan.

Ei kylvä koskaan tuo virta viljaa,
ja kylväjät viedään hautaan hiljaa,
mutt' vanhus vapaa
se vyöryy eteenpäin vaan.

Raataa orja ainiaan,
vaikka tuska jäytää ruumistaan.
»Nosta tää! Uudestaan!«
Jos se vähän ryyppää, kiinni kahlitaan.

Uupuneeseen lyö ruoska selkään,
en jaksa elää ja kuolla pelkään,
mutt' vanhus vapaa
se vyöryy eteenpäin vaan.

Contributed by Juha Rämö - 2019/2/2 - 13:58


Axomlyrics - 2020/8/4 - 09:19


Axomlyrics - 2020/8/4 - 09:21


2021/1/16 - 18:26




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