Se tu sapessi mamma
quanti compagni che lasciai lassù
lassù sulla montagna
l’è presidiata dalla gioventù
O compagnia compatta
la più bella sei tu
di tutto Dicomano
la meglio gioventù
E sempre in testa il nostro comandante
eppur bevendo si fa il nostro dover
canta Cirillo la rumba della morte
di Dicomano la meglio gioventù
O compagnia compatta
la più bella sei tu
di tutto Dicomano
la meglio gioventù
quanti compagni che lasciai lassù
lassù sulla montagna
l’è presidiata dalla gioventù
O compagnia compatta
la più bella sei tu
di tutto Dicomano
la meglio gioventù
E sempre in testa il nostro comandante
eppur bevendo si fa il nostro dover
canta Cirillo la rumba della morte
di Dicomano la meglio gioventù
O compagnia compatta
la più bella sei tu
di tutto Dicomano
la meglio gioventù
inviata da Bernart Bartleby - 10/1/2016 - 13:21
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Giuseppina dopo il bombardamento del 27 Maggio del 1944 sfollò con tutta la famiglia nella località denominata Monte vicino a Santa Lucia dove vi rimase fino a ottobre. Nella casa in cui erano ospitati passavano spesso i partigiani tra cui alcuni erano di Dicomano e intimi di Giuseppina, ad esempio il fratello Valerio, il nipote Elio Vaggioli e l’amico Lazio Cosseri. Spesso cantavano, così tra i canti canti narrativi e da osteria che già conosceva Giuseppina ha appreso i due seguenti. “Cirillo” era il soprannome del partigiano Artemio Genivi [della Divisione "Potente" - Brigata "Lanciotto", ndr]
Io cantando questa ho rivisto tutto quello che può rievocare sta canzone, lo sfollamento, questi ragazzi che son morti, la paura, lo scappare, perché noi siemo trovati morti lì, eh! Li ho rivisti tutti. E insomma!