Spuntando il nuovo sole
con il suo manto d’oro
illumina la festa del lavoro
o del lavoro
Con la palma e l’alloro
ritorna il nuovo maggio
portando sulla terra il suo messaggio
Il suo messaggio
Recandoci in omaggio
la bella primavera
per far la gente più gaia e sincera
Gaia e sincera
Ogni fanciulla spera
in un mondo d’amore
pien di letizia come il prato in fiore
il prato in fiore
Del magico splendore
che veste la natura
si veste ogni vivente creatura
o creatura
Dal monte alla pianura
ogni cosa disserra
un invito di pace su la terra
o su la terra
Prima di far la guerra
voi del lavoro ladri
chiedetelo il permesso ai buoni padri
ai buoni padri
Chiedetelo a le madri
agli occhi dei bambini
chiedetelo alle rose e ai gelsomini
ai gelsomini
Al posto dei confini
con siepi di veleno
stendiamo un velo di cèlo sereno
di cèl sereno
Con sentimento pieno
pien di riconoscenza
vi salutiam prima di fa’ partenza
di fa’ partenza
Del maggio la semenza
germogli dentro voi
quest’è l’augurio che vi diamo noi
vi diamo noi
con il suo manto d’oro
illumina la festa del lavoro
o del lavoro
Con la palma e l’alloro
ritorna il nuovo maggio
portando sulla terra il suo messaggio
Il suo messaggio
Recandoci in omaggio
la bella primavera
per far la gente più gaia e sincera
Gaia e sincera
Ogni fanciulla spera
in un mondo d’amore
pien di letizia come il prato in fiore
il prato in fiore
Del magico splendore
che veste la natura
si veste ogni vivente creatura
o creatura
Dal monte alla pianura
ogni cosa disserra
un invito di pace su la terra
o su la terra
Prima di far la guerra
voi del lavoro ladri
chiedetelo il permesso ai buoni padri
ai buoni padri
Chiedetelo a le madri
agli occhi dei bambini
chiedetelo alle rose e ai gelsomini
ai gelsomini
Al posto dei confini
con siepi di veleno
stendiamo un velo di cèlo sereno
di cèl sereno
Con sentimento pieno
pien di riconoscenza
vi salutiam prima di fa’ partenza
di fa’ partenza
Del maggio la semenza
germogli dentro voi
quest’è l’augurio che vi diamo noi
vi diamo noi
Contributed by Bernart Bartleby - 2016/1/8 - 14:58
Scusate... ho ascoltato adesso un frammento del brano. Quand'anche ci fosse la Caterina Bueno a cantare, non mi pare che la sua voce emerga... Pertanto attribuirei il canto direttamente al suo autore, Morbello Vergari.
B.B. - 2016/1/8 - 21:12
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Parole e musica di Morbello Vergari (1920-1989), poeta e scrittore originario della Maremma grossetana, fondatore nei primi anni 70 del Coro degli Etruschi.
Interpretata da Morbello Vergari con il Coro degli Etruschi e Caterina Bueno in uno spettacolo tenutosi il 25 novembre 1975 all’Auditorium del Centro FLOG di Firenze.
Testo trovato sul sito del Coro.