Id Wisi, id yki.
Id kana sakie.
Yela ka nérie.
Yela-yele, nisala, nisala
songtaba bonse sougri
sougre laboumfan.
Yam komba ya ton komba
ton komba ya yam komba
Rein wa yingé, basi!
[Gridiamo, alziamoci. Non accetteremo, la cosa non è bella.
Un problema è un problema. Un essere umano è un essere umano.
Uniamoci per chiedere perdono. Perdonare è tutto.
I vostri figli sono i nostri e i nostri sono i vostri.
Quondi, smettiamola!]
Figli tremano nel nome di dio
freddo prima dello scoppio bang bang
mille anni di inganni e di affanni Inshallah
la pace si macchia di rosso ka boom
Ninna nanna tra Colombia e Baghdad
Baby fa’ la brava fai centro bum bum
hayya ala l-falah canta il muezzin
poi tutto è silenzio si salvi chi può.
Bimba esplode la cintura
Che share delirio tv
Bomba sangue sulle mura
You can share diretta you tube
Baby sei nel paradiso
one way c’è posto per te
Allah, ridammi il mio sorriso
My god, ma dimmi perché?
Figli in trappola è l’idiocracy show
l’autunno della terra rimbomba bang bang
Fumano roba, la droga di Marx,
baby soldato, baby kamikaze ka boom
Figli della fame dal Mali al Darfur
dinero per le fabbriche di mitra bum bum
ride di gusto il sicario a Wall Street
se l’uomo è solo questo si salvi chi può
Id kana sakie.
Yela ka nérie.
Yela-yele, nisala, nisala
songtaba bonse sougri
sougre laboumfan.
Yam komba ya ton komba
ton komba ya yam komba
Rein wa yingé, basi!
[Gridiamo, alziamoci. Non accetteremo, la cosa non è bella.
Un problema è un problema. Un essere umano è un essere umano.
Uniamoci per chiedere perdono. Perdonare è tutto.
I vostri figli sono i nostri e i nostri sono i vostri.
Quondi, smettiamola!]
Figli tremano nel nome di dio
freddo prima dello scoppio bang bang
mille anni di inganni e di affanni Inshallah
la pace si macchia di rosso ka boom
Ninna nanna tra Colombia e Baghdad
Baby fa’ la brava fai centro bum bum
hayya ala l-falah canta il muezzin
poi tutto è silenzio si salvi chi può.
Bimba esplode la cintura
Che share delirio tv
Bomba sangue sulle mura
You can share diretta you tube
Baby sei nel paradiso
one way c’è posto per te
Allah, ridammi il mio sorriso
My god, ma dimmi perché?
Figli in trappola è l’idiocracy show
l’autunno della terra rimbomba bang bang
Fumano roba, la droga di Marx,
baby soldato, baby kamikaze ka boom
Figli della fame dal Mali al Darfur
dinero per le fabbriche di mitra bum bum
ride di gusto il sicario a Wall Street
se l’uomo è solo questo si salvi chi può
envoyé par DonQuijote82 - 30/12/2015 - 14:43
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Babilonia
Nel disco realizzato con la professionalità di Marco Capaccioni (recording, mix) e Alberto Brizzi del Sound Studio di Città di Castello (PG), e la produzione artistica a cura di Francesco Bruni, già musicista e programmatore di Frankie Hi-Nrg, la Riserva Moac, supportata dalla forza degli ottoni della Bukurosh Balkan Orkestra, intreccia la tradizione balkan-mediterranea, l’intensità del beat movement, la raffinatezza dell’elettronica, la spavalderia e la giovinezza del rap. Se incrociate a suon di hip-pop e rock le coordinate dei Dub Fx con la Fanfara Ciocarlia o quelle dei Gogol Bordello con Dj Shantel sui binari delle robuste basi electro vi troverete nella Babilonia “glocal” della Riserva Moac. Un posto dove la globalizzazione è quella delle diverse bellezze culturali e sociali, non quella triste dei mercati; dove la vera ricchezza è l’umanità, quella cosa bellissima che il genere umano deve recuperare. Babilonia è un album corale, in cui i featuring di numerosi artisti contribuiscono a creare quella Festa global che è il sound e il messaggio della Riserva Moac. Da Erriquez della Bandabardò (presente in Jackpot) ai rapper Master App e Big Roma, fino ad arrivare a Salia, cantante africano di speranza ed alla White Widow, singer statunitense dall’anima suadentemente e caparbiamente rock. Voci che cantano la “città del sole” che la Riserva vorrebbe, uscendo insieme, anche attraverso la musica, dal cattivo stato in cui ci troviamo (Mayday Midai). Voci che cantano un mondo in cui l’unica razza sia quella “umana” (Babilonia), dove i bambini non siano più strumento di morte al servizio del capitale (Komba Bomba), dove l’amore venga vissuto anche nella sua essenziale tristezza (La verità) ed irrazionale “ebrezza” (Alcolizzato Sentimentale), dove la comunicazione e la socialità escano dai social e tornino ad essere vita vissuta, tatto e realtà (Festa Social Global Underground) e dove le uniche esperienze tattili non siano solo premere il bottone di una slot machine (Jackpot) o il sesso con qualche bambina affittata in qualche favela sudamericana (Regina del Samba). Parafrasando Chuck Palahniuk, sperando di non dover arrivare a tanto: “Occorre davvero distruggere la civiltà per poter cavare qualcosa di meglio dal mondo?” (Fight Club)