Diouzh ar mintin pa zav ar glizh
E sav an ed hag ar gwinizh
E sav an ed diouzh an douar
Na pa vez c'hoazh an heol klouar
Ouzhpenn an heol a zav abred
Ouzhpenn ar gwinizh hag an ed
Keleier fall dre ar c'hontre
A zav abretoc'h vit an de
Ha tud Plogoff a lavare
E traoñ an tour an eil d'egile
Livirit din e gwirionez
Petra zo nevez er barrez
Petra zo nevez e Plogoff
Har ar parrezioù tro-war-dro
Na pa welan war ar blasenn
Jañ-Mari Kerloc'h teñval e benn
Ar pezh a glevan a zo spontus
Ouzhpenn m'eo trist ha glac'harus
Gwerzhet eo Plogoff da Baris
Ur sañtral vras 'plas ar gwinizh
Plas an ed ur mekanik foll
A vije gouest da lac'han an holl
Peotramant c'hoazh a-nebeudoù
D'hor c'has er-maez eus hon douaroù
'Vit hor c'has 'maez ne raio ket
Warlec'h an had e teuio an ed
Hag en ed ranker da zormañ
Araok ma chomje da vreinañ
Hag amañ e parrez Plogoff
An aotrou bras hag e gof teo
Pa deuio gant e roched gwenn
A zesko bale er vouilhenn
Bez e tesko gant e ardoù
Piv eo ar mestr war an douaroù
Na pa ranko mont war e giz
Don er vouilhenn betek Paris
Ha bremañ p'eo echu va son
M'ho peus ket soñj vat deus an ton
Kanit anezhi war un ton all
Ha kanit, kanit, 'vel gwechall
E sav an ed hag ar gwinizh
E sav an ed diouzh an douar
Na pa vez c'hoazh an heol klouar
Ouzhpenn an heol a zav abred
Ouzhpenn ar gwinizh hag an ed
Keleier fall dre ar c'hontre
A zav abretoc'h vit an de
Ha tud Plogoff a lavare
E traoñ an tour an eil d'egile
Livirit din e gwirionez
Petra zo nevez er barrez
Petra zo nevez e Plogoff
Har ar parrezioù tro-war-dro
Na pa welan war ar blasenn
Jañ-Mari Kerloc'h teñval e benn
Ar pezh a glevan a zo spontus
Ouzhpenn m'eo trist ha glac'harus
Gwerzhet eo Plogoff da Baris
Ur sañtral vras 'plas ar gwinizh
Plas an ed ur mekanik foll
A vije gouest da lac'han an holl
Peotramant c'hoazh a-nebeudoù
D'hor c'has er-maez eus hon douaroù
'Vit hor c'has 'maez ne raio ket
Warlec'h an had e teuio an ed
Hag en ed ranker da zormañ
Araok ma chomje da vreinañ
Hag amañ e parrez Plogoff
An aotrou bras hag e gof teo
Pa deuio gant e roched gwenn
A zesko bale er vouilhenn
Bez e tesko gant e ardoù
Piv eo ar mestr war an douaroù
Na pa ranko mont war e giz
Don er vouilhenn betek Paris
Ha bremañ p'eo echu va son
M'ho peus ket soñj vat deus an ton
Kanit anezhi war un ton all
Ha kanit, kanit, 'vel gwechall
Contributed by Riccardo Venturi - 2015/12/23 - 01:31
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
23 dicembre 2015
23 dicembre 2015
NOTIZIE DA PLOGOFF
Al mattino quando si posa la rugiada
Sorgono il grano e il frumento
Sorge il grano dalla terra
Quando il sole è ancora tiepido
Non solo il sole sorge presto
Non solo il grano e il frumento
Cattive notizie dal paese
Sorgono prima del giorno
E la gente di Plogoff si diceva
Ai piedi del campanile:
Ditemi per davvero
Che c'è di nuovo qua in parrocchia [1]
Che c'è di nuovo qua a Plogoff
E nelle parrocchie qua nei dintorni
Ora che vedo qua sul posto
Jean-Marie Kerloc'h [2] con la faccia scura
Quello che sento è spaventoso
E pure triste,
Plogoff è venduta a Parigi
Una grande centrale al posto del grano
Al posto del grano una macchina folle
Capace di uccidere tutti quanti
Oppure, poco a poco,
Di cacciarci via dalle nostre terre
Cacciarci via, no, non lo farà
Dopo il seme verrà il grano
E si dovrà mieterlo
Prima che resti a marcire
E qui nella parrocchia di Plogoff
Il gran signore col suo buzzone
Quando verrà in camicia bianca
Imparerà a camminare nel fango
Imparerà, con i suoi bei modi,
Chi è il padrone delle terre
Quando se ne dovrà tornare
A Parigi nel fango fino al collo
E ora che la mia canzone è finita
Se non vi ricordate più la musica
Cantatela su un'altra musica
E cantate, cantate come una volta.
Al mattino quando si posa la rugiada
Sorgono il grano e il frumento
Sorge il grano dalla terra
Quando il sole è ancora tiepido
Non solo il sole sorge presto
Non solo il grano e il frumento
Cattive notizie dal paese
Sorgono prima del giorno
E la gente di Plogoff si diceva
Ai piedi del campanile:
Ditemi per davvero
Che c'è di nuovo qua in parrocchia [1]
Che c'è di nuovo qua a Plogoff
E nelle parrocchie qua nei dintorni
Ora che vedo qua sul posto
Jean-Marie Kerloc'h [2] con la faccia scura
Quello che sento è spaventoso
E pure triste,
Plogoff è venduta a Parigi
Una grande centrale al posto del grano
Al posto del grano una macchina folle
Capace di uccidere tutti quanti
Oppure, poco a poco,
Di cacciarci via dalle nostre terre
Cacciarci via, no, non lo farà
Dopo il seme verrà il grano
E si dovrà mieterlo
Prima che resti a marcire
E qui nella parrocchia di Plogoff
Il gran signore col suo buzzone
Quando verrà in camicia bianca
Imparerà a camminare nel fango
Imparerà, con i suoi bei modi,
Chi è il padrone delle terre
Quando se ne dovrà tornare
A Parigi nel fango fino al collo
E ora che la mia canzone è finita
Se non vi ricordate più la musica
Cantatela su un'altra musica
E cantate, cantate come una volta.
[1] La "parrocchia" (parrez) non deve essere presa interamente nel suo valore ecclesiastico in Bretagna: storicamente era una suddivisione territoriale di base, e aveva valore anche amministrativo. Tuttora i bretoni ragionano parecchio a parrezioù parlando della loro provenienza, e se ne vede qui un esempio perfetto.
[2] Come menzionato anche nell'introduzione, Jean-Marie Kerloc'h era all'epoca il sindaco di Plogoff, che ebbe parte attiva in tutta la vicenda. La foto in cui lo si vede affrontare i celerini con la fascia tricolore è diventata simbolica di tutti gli avvenimenti.
[2] Come menzionato anche nell'introduzione, Jean-Marie Kerloc'h era all'epoca il sindaco di Plogoff, che ebbe parte attiva in tutta la vicenda. La foto in cui lo si vede affrontare i celerini con la fascia tricolore è diventata simbolica di tutti gli avvenimenti.
E' stato questo un avvenimento di grossa portata e che molti hanno cantato in Bretagna, questo per esempio nel '82 fu il contributo acustico di Dan Ar Braz
INCHIESTA PUBBLICA
c'era una piccola città nel promontorio
rivolta verso l'oceano Atlantico
abitata da pescatori e gente appartata
che viveva là pacificamente prima che venissero loro
la loro Ricchezza e la loro angoscia erano nell'oceano
le loro speranze non infastidivano gli altri uomini
potete sentire attraverso i loro corpi tenaci
la traccia del passato e i segni della vita
quello che era cominciato come una semplice richiesta
attraverso la menzogna diventò una lotta
questo pezzo di terra non sarà vostra conquista
finche essi saranno nutriti dalla luce
ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale dell'avvenimento:
Beg ar Van (La pointe du Van)
Goursaw-heol gouañv gant gouloù loar 'dreus red ar c'houmoul loued
D'an New'amser warlec'h kreisteiz en aour al lanneg
E Beg ar Van goude kuzh-heol 'raog nos, er misioù Du
Pa ba' bourc'h Plogoñv da vitin araog dihun an dud
"Ar chass a glewan o harzhal, setu ar soudarded c'hall"*.
Prest eo ar bobl e penn ar Bed, prest eo hi' wid ar gad diwezañ
'Vo ket 'wid c'hoari 'vel boas, ga'r voger bar c'hein 'vo dic'hrass
Dirag plegmor an Anaon epad nos Kalanna
E chomen mud, torret ma naon, o wel penn Eurasia
Leun oa ma fenn gant hunvreoù Morgan, Isold, Ahes
Gant kleier ilisoù Kêr-Ys ha manati drouizesed
Mallozh, mallozh d'an heñi a gred disakro douar hol lorc'h
Prest eo....
Ba' daoulagad an dud'so krog ba' kerreg du Kernew
Dimezo 'ra a neñv ga'r mor, an eñvor o skedo
E peb sellad pell ar c'hornog 'ma oll furnezh ar Bed
Brasset war ar chadenn-buhez diboa geneliezh mab-den
Mallozh, mallozh d'an heñi a gred disakro douar hol lorc'h
Prest eo....
Ba' daoulagad an dud dre'man e chom ur vadelezh don
Dont'ra deus an tri mil kantved, o beaj hir war an hent
E ped lagad e c'haller lenn ur gounar gozh ha leun
Sevel gorreg 'vel un arme divent 'wid 'r gad diwezañ
"Ar chass a glewan o harzhal, setu ar soudarded c'hall!"
Prest eo....
LA PUNTA DI VAN
Solstizio d'inverno, luce di luna attraverso la corsa grigia delle nubi, in primavera, pomeriggio nell'oro della landa, alla Punta di Van subito dopo il crepuscolo nei mesi bui o nel borgo di Plogoff, il mattino prima del risveglio della gente
"Sento i cani abbaiare, ecco i soldati francesi!"*
Il popolo dell'estremità del mondo è pronto, è pronto per l'ultimo combattimento, questo non sarà un gioco come al solito, la schiena al muro, sarà senza pietà
In faccia alla Baia dei Trepassati, durante la notte di San Silvestro, io restavo muto, senza fame, guardando la punta eurasiatica, la mia testa era piena di sogni di Morgana, Isotta, Ahes, dei carillon della città di Ys, del monastero delle sacerdotesse druide
Maledizione, maledizione a colui che osa profanare la terra del nostro orgoglio
Il popolo.....pietà
Negli occhi del popolo che si aggrappa alle rocce nere di Cornovaglia si sposano il cielo e il mare, il ricordo vi risplende, in ogni sguardo all'estremo-occidente si trova tutta la saggezza del mondo che è cresciuta sulla catena della vita dopo l'apparizione dell'Uomo
Maledizione....pietà
Negli occhi della gente di qui abita una bontà profonda, tremila secoli, il loro lungo viaggio, l'hanno elevata, in ogni occhio si può leggere una collera antica e piena levarsi lentamente come un esercito immenso per l'ultimo combattimento
"Sento....
*citazione di un canto dal "Barzaz Breiz": Ar re c'hlas (Les Bleus)
INCHIESTA PUBBLICA
c'era una piccola città nel promontorio
rivolta verso l'oceano Atlantico
abitata da pescatori e gente appartata
che viveva là pacificamente prima che venissero loro
la loro Ricchezza e la loro angoscia erano nell'oceano
le loro speranze non infastidivano gli altri uomini
potete sentire attraverso i loro corpi tenaci
la traccia del passato e i segni della vita
quello che era cominciato come una semplice richiesta
attraverso la menzogna diventò una lotta
questo pezzo di terra non sarà vostra conquista
finche essi saranno nutriti dalla luce
ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale dell'avvenimento:
Beg ar Van (La pointe du Van)
Goursaw-heol gouañv gant gouloù loar 'dreus red ar c'houmoul loued
D'an New'amser warlec'h kreisteiz en aour al lanneg
E Beg ar Van goude kuzh-heol 'raog nos, er misioù Du
Pa ba' bourc'h Plogoñv da vitin araog dihun an dud
"Ar chass a glewan o harzhal, setu ar soudarded c'hall"*.
Prest eo ar bobl e penn ar Bed, prest eo hi' wid ar gad diwezañ
'Vo ket 'wid c'hoari 'vel boas, ga'r voger bar c'hein 'vo dic'hrass
Dirag plegmor an Anaon epad nos Kalanna
E chomen mud, torret ma naon, o wel penn Eurasia
Leun oa ma fenn gant hunvreoù Morgan, Isold, Ahes
Gant kleier ilisoù Kêr-Ys ha manati drouizesed
Mallozh, mallozh d'an heñi a gred disakro douar hol lorc'h
Prest eo....
Ba' daoulagad an dud'so krog ba' kerreg du Kernew
Dimezo 'ra a neñv ga'r mor, an eñvor o skedo
E peb sellad pell ar c'hornog 'ma oll furnezh ar Bed
Brasset war ar chadenn-buhez diboa geneliezh mab-den
Mallozh, mallozh d'an heñi a gred disakro douar hol lorc'h
Prest eo....
Ba' daoulagad an dud dre'man e chom ur vadelezh don
Dont'ra deus an tri mil kantved, o beaj hir war an hent
E ped lagad e c'haller lenn ur gounar gozh ha leun
Sevel gorreg 'vel un arme divent 'wid 'r gad diwezañ
"Ar chass a glewan o harzhal, setu ar soudarded c'hall!"
Prest eo....
LA PUNTA DI VAN
Solstizio d'inverno, luce di luna attraverso la corsa grigia delle nubi, in primavera, pomeriggio nell'oro della landa, alla Punta di Van subito dopo il crepuscolo nei mesi bui o nel borgo di Plogoff, il mattino prima del risveglio della gente
"Sento i cani abbaiare, ecco i soldati francesi!"*
Il popolo dell'estremità del mondo è pronto, è pronto per l'ultimo combattimento, questo non sarà un gioco come al solito, la schiena al muro, sarà senza pietà
In faccia alla Baia dei Trepassati, durante la notte di San Silvestro, io restavo muto, senza fame, guardando la punta eurasiatica, la mia testa era piena di sogni di Morgana, Isotta, Ahes, dei carillon della città di Ys, del monastero delle sacerdotesse druide
Maledizione, maledizione a colui che osa profanare la terra del nostro orgoglio
Il popolo.....pietà
Negli occhi del popolo che si aggrappa alle rocce nere di Cornovaglia si sposano il cielo e il mare, il ricordo vi risplende, in ogni sguardo all'estremo-occidente si trova tutta la saggezza del mondo che è cresciuta sulla catena della vita dopo l'apparizione dell'Uomo
Maledizione....pietà
Negli occhi della gente di qui abita una bontà profonda, tremila secoli, il loro lungo viaggio, l'hanno elevata, in ogni occhio si può leggere una collera antica e piena levarsi lentamente come un esercito immenso per l'ultimo combattimento
"Sento....
*citazione di un canto dal "Barzaz Breiz": Ar re c'hlas (Les Bleus)
Flavio Poltronieri - 2015/12/23 - 20:12
D'accordo al massimo grado Flavio, però queste qua andrebbero messe come canzoni con pagine autonome. Vabbè, ci penserò io appena finita l'introduzione a questa canzone :-) E comunque sempre grazie!
Riccardo Venturi - 2015/12/23 - 22:53
Per cortesia, Riccardo, se possibile, non sgridarmi ancora per questo mio disordinato intervento. Grazie.
A riguardo gli avvenimenti di Plogoff, significativa fu anche la suite che componeva la seconda facciata dell'ellepì An Heol A Zo Glaz - Il Sole è Verde dei Tri Yann a questo avvenimento interamente dedicata. Essa incorpora Lug che è un estratto da Ar Men Du di Pierre Jakez Hélias seguito da Kan Ar Kann che riprende alcune strofe e il ritornello di Gwin ar c'hallaoued tratto dal Barzaz Breiz per concludersi col tradizionale bretone Kan An Heol (Canto del Sole):
Kant mil'zo enemgavet
Kant mil kounnaret
Kant mil oll war Veg ar Van
Kan ha klemm ha kann
Kan trec'h ha korroll
d'id heol
Kan goanag ha kann
Kan ha kann
Kaneveden gen
War o fenn
Centomila sono radunati
Centomila in collera
Centomila, tutti sulla Punta di Van
Canto e pianto e combattimento
Canto di vittoria e danza
A te sole
Canto di speranza e di cobattimento
Canto e combattimento
Che l'arcobaleno brilli
Sulla loro fronte
La copertina recita: Alla Pentecoste del 1980, 100.000 persone si sono radunate vicino alla Punta di Van, all'appello degli abitanti di Plogoff. Il 30 gennaio 1980 la popolazione issa le barricate. I primi scontri con le guardie mobili hanno luogo la notte seguente, alle quattro del mattino e proseguiranno per un mese e mezzo. Combattere è in sè una vittoria e Plogoff è diventato per la sua determinazione il primo comune di Bretagna pervenuto di fatto all'autonomia e la lotta di questi abitanti il più importante avvenimento bretone del ventesimo secolo.
A riguardo gli avvenimenti di Plogoff, significativa fu anche la suite che componeva la seconda facciata dell'ellepì An Heol A Zo Glaz - Il Sole è Verde dei Tri Yann a questo avvenimento interamente dedicata. Essa incorpora Lug che è un estratto da Ar Men Du di Pierre Jakez Hélias seguito da Kan Ar Kann che riprende alcune strofe e il ritornello di Gwin ar c'hallaoued tratto dal Barzaz Breiz per concludersi col tradizionale bretone Kan An Heol (Canto del Sole):
Kant mil'zo enemgavet
Kant mil kounnaret
Kant mil oll war Veg ar Van
Kan ha klemm ha kann
Kan trec'h ha korroll
d'id heol
Kan goanag ha kann
Kan ha kann
Kaneveden gen
War o fenn
Centomila sono radunati
Centomila in collera
Centomila, tutti sulla Punta di Van
Canto e pianto e combattimento
Canto di vittoria e danza
A te sole
Canto di speranza e di cobattimento
Canto e combattimento
Che l'arcobaleno brilli
Sulla loro fronte
La copertina recita: Alla Pentecoste del 1980, 100.000 persone si sono radunate vicino alla Punta di Van, all'appello degli abitanti di Plogoff. Il 30 gennaio 1980 la popolazione issa le barricate. I primi scontri con le guardie mobili hanno luogo la notte seguente, alle quattro del mattino e proseguiranno per un mese e mezzo. Combattere è in sè una vittoria e Plogoff è diventato per la sua determinazione il primo comune di Bretagna pervenuto di fatto all'autonomia e la lotta di questi abitanti il più importante avvenimento bretone del ventesimo secolo.
Flavio Poltronieri - 2015/12/28 - 11:40
E perché mai, di grazia, dovrei sgridarti, Flavio? :-) D'accordo, sono e rimango un orso però non trovi che gli orsi siano, in fondo, bestioline deliziose...?
Riccardo "Ursus" Venturi - 2015/12/28 - 11:48
Non a caso a suo tempo ti dedicai Dremong, l'antenato dello Yeti.....
Flavio Poltronieri - 2015/12/28 - 12:53
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Testo e musica: Denez Abernot
Testenn ha sonerezh: Denez Abernot
Lyrics and music: Denez Abernot
Paroles et musique: Denez Abernot
Canto / Kan / Chant / Singing: Mona Jaouen
Album: Stok ha stok
E' il 1975, quando un accordo di progetto viene stilato tra i Conseils Généraux e il Consiglio Economico e Sociale nel quadro della nuclearizzazione del territorio francese: stavolta tocca alla Bretagna. E' l'inizio di una lotta epica della popolazione, che avrà il suo apice tra il 1978 e il 1981 quando, dopo l'elezione a presidente di François Mitterrand, il progetto verrà definitivamente abbandonato. Per la prima volta, gli abitanti di un piccolo comune (Plogoff ha poco più di 1200 abitanti) riescono a bloccare un progetto infrastrutturale “di pubblico interesse” portato avanti dallo Stato; ma la mobilitazione che riescono a mettere in atto è generale e coinvolge l'intera Francia. Un documentario sugli avvenimenti girato dal regista Nicole Le Garrec s'intitola: Plogoff, des pierres contre des fusils. Pietre contro fucili: è quel che avvenne a Plogoff sulla Pointe du Raz, nell'estremo ovest della Bretagna. La centrale nucleare avrebbe dovuto sorgere attorno alla baia di Audierne.
Nel settembre 1978 viene scelta Plogoff per l'installazione della centrale ; il 29 novembre dello stesso anno, il Consiglio Generale del dipartimento del Finistère approva ne approva la costruzione con 28 voti a favore e 17 contrari. La mobilitazione comincia dapprima nel ristretto ambito del comune ; prosegue per tutto il successivo 1979, quando nella zona di Plogoff si tengono manifestazioni e comincia l'invio di truppe antisommossa con sette squadroni della Gendarmeria fatti stazionare a Pont-Croix e a Loctudy. A metà di giugno arrivano in rinforzo anche i paracadutisti, mentre l' « affaire Plogoff » assume rilevanza internazionale. Viene aperta l' « Enquête d'Utilité Publique », vale a dire il procedimento di esproprio dei terreni con le analisi di fattibilità e di impatto ambientale (devastante, in una zona di alto interesse paesaggistico e ambientale come la Pointe du Raz). Comincia quindi il 1980, l'anno dello scontro vero e proprio.
Il 30 gennaio 1980, il Comune di Plogoff riceve i dossier e i questionari per l' « Enquête d'Utilité Publique » ; il pomeriggio stesso, con l'approvazione del sindaco socialista di Plogoff, Jean-Marie Kerloc'h (che è presente), tutta la documentazione viene data alle fiamme davanti al Municipio. Lo Stato francese decide allora di correre ai ripari, e fin dal giorno successivo fa girare dei furgoni nominati « Municipi Aggiunti » (Mairies Annexes) che girano consegnando i questionari. Il 4 febbraio viene aperta a Plogoff una radio libera, Radio Plogoff, che inizia a trasmettere sostenendo la lotta contro la centrale (con uno slogan geniale : « Radio Plogoff, une radio active », giocando tra « radio attiva » e « radioattiva ») : continuerà a trasmettere fino alla vittoria dei socialisti nel 1981.
Secondo la legge, l' « Enquête d'Utilité Publique » deve durare almeno un mese : a Plogoff ne dura due, durante i quali si hanno violente manifestazioni giornaliere dove le forze antisommossa intervegono duramente. Lo spostameno dei furgoni contenenti i « Municipi Aggiunti » viene impedito in ogni modo, anche erigendo barricate ; le manifestazioni (che si svolgono spesso sui terreni da espropriare per la centrale) sono sorvegliate da elicotteri armati, mentre le barricate sono spazzate via dai blindati del Genio Militare fatti arrivare da Angers. Il 14 marzo, due giorni prima della chiusura ufficiale dell' « Enquête », si svolge a Plogoff una manifestazione alla quale prendono parte 50.000 persone arrivate da tutta la Francia : si hanno degli scontri violentissimi con la Polizia (ai quali partecipa anche il sindaco Kerloc'h con tanto di fascia tricolore : è quello che si vede nella foto sopra) e a Plogoff viene decretato lo stato d'assedio. Sono comunque i risultati dell' « Enquête » che gelano i fautori della costruzione della centrale : la quasi totalità delle persone interessate ha respinto decisamente il progetto. Nel frattempo la Francia è in campagna elettorale, e il candidato socialista François Mitterrand ha inserito l'eliminazione del progetto per la centrale nucleare a Plogoff nel suo programma.
Il 10 maggio 1981, François Mitterrand è eletto presidente della Repubblica ; il nuovo governo socialista decide immediatamente di bloccare il progetto della costruzione della centrale nucleare. La vittoria è festeggiata a Plogoff con una manifestazione mai vista : circa 150.000 persone si recano nel paesino bretone sulla Pointe du Raz, e 60.000 di loro restano anche per la gigantesca fest-noz che viene organizzata sul posto. Tutto questo era costato molto : per oltre un anno Plogoff e i suoi dintorni erano stati realmente sotto stato d'assedio. Autoblindo e lacrimogeni alla tolite e al gas CS erano all'ordine del giorno. Soltanto il 14 marzo 1981, durante la manifestazione già menzionata, ne erano stati sparati ottantacinque. Sembra anche che durante gli scontri avvenuti a Quimper siano stati utilizzati lacrimogeni al bromoacetato di etile, sostanza che era stata proibita ma che fu usata dalla polizia urbana per « liquidare » dei vecchi stock che aveva a disposizione.
La lotta di Plogoff è stato il primo caso in Francia in cui un grosso progetto infrastrutturale pubblico è stato bloccato da una mobilitazione generale della popolazione : come se, da quegli anni oramai lontani, Plogoff chiamasse la Valsusa. La mobilitazione di Plogoff innescò tra le altre cose altre iniziative analoghe : nel 1980, ad esempio, una manifestazione a Creys-Malville, dove era prevista la costruzione di un'altra centrale (ricordiamo che, in Europa, la Francia è tuttora il paese con più centrali nucleari) era stata repressa duramente e nel sangue. Si ebbero manifestazioni analoghe anche a Le Pellerin, presso Nantes, sempre per la costruzione di una centrale nucleare. Anche questa fu bloccata, nel 1983, sempre su decisione del governo Mitterrand, e sostituita da un altro progetto, la centrale nucleare di Carnet. Anche tale progetto fu definitivamente abbandonato nel 1997.
La canzone degli Storlok è anteriore alla conclusione della vicenda e si situa piuttosto nel periodo precedente alla grande mobilitazione del 1980 e 1981. Le motivazioni della lotta, comunque, si percepiscono già bene nel testo. Il canto è affidato alla voce femminile del gruppo, la grande Mona Jaouen che poi avrebbe proseguito la carriera come interprete di fama. [RV]