Il mio cane infedele
abbaia quando non si deve,
dà confidenza agli stranieri
e passa giorni interi disteso al sole.
Il mio cane ha il passo lento
e un'andatura primordiale,
non sarà mai del tutto sveglio
fino a che una cagna non lo farà volare.
Il mio cane odia i padroni,
però lo fa con un suo stile,
lo guardi e lui te lo fa capire,
scavando per ore in cortile
i resti del mondo
che abbiamo sepolto nel fango.
il mio cane sperimentale,
non ha un passato, non lo ha mai avuto,
è come fosse eternamente appena nato,
estraneo al tempo lineare.
Il mio cane equilibrista
orre sul ciglio di un burrone,
non lo spaventa il rischio di precipitare,
lo vive comme una conquista.
[un osso, un osso per favore, al cane mio infedele].
Il mio cane infedele abbaia quando non si deve,
dà confidenza agli stranieri
e passa giorni interi disteso al sole.
abbaia quando non si deve,
dà confidenza agli stranieri
e passa giorni interi disteso al sole.
Il mio cane ha il passo lento
e un'andatura primordiale,
non sarà mai del tutto sveglio
fino a che una cagna non lo farà volare.
Il mio cane odia i padroni,
però lo fa con un suo stile,
lo guardi e lui te lo fa capire,
scavando per ore in cortile
i resti del mondo
che abbiamo sepolto nel fango.
il mio cane sperimentale,
non ha un passato, non lo ha mai avuto,
è come fosse eternamente appena nato,
estraneo al tempo lineare.
Il mio cane equilibrista
orre sul ciglio di un burrone,
non lo spaventa il rischio di precipitare,
lo vive comme una conquista.
[un osso, un osso per favore, al cane mio infedele].
Il mio cane infedele abbaia quando non si deve,
dà confidenza agli stranieri
e passa giorni interi disteso al sole.
envoyé par dq82 - 16/12/2015 - 11:31
×
testo: Danilo Selvaggi
da "Tempo di passaggio" 2012
Rallentano di nuovo i ritmi con "Il cane infedele", stimolante canzone soft jazz e metaforica: "Il mio cane odia i padroni / però lo fa con un suo stile / lo guardi e lui lo fa capire / scavando per ore in cortile / i resti del mondo che abbiamo sepolto nel fango". Il testo di Danilo Selvaggi è geniale a dire poco e la canzone cresce pian piano. Parte calma come se potesse non andare da nessuna parte e non avesse assolutamente fretta di andarci e poi prende le mosse e si impenna in un latrato di sax, prima di spegnersi nell'invocazione: "Un osso, per favore, al cane mio infedele".
Non c'è niente da fare: quando un disco, oltre che ascoltarlo, lo si può leggere, significa che siamo alle prese con un prodotto che ha dei valori aggiunti dentro. I testi di Danilo Selvaggi hanno quel quid, quell'indefinito nonsoché che ci porta dentro alle canzoni.
www.bielle.org