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Ali está o rio

José Afonso
Langue: portugais


José  Afonso

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afjose
[1978]
Parole e musica di José Afonso, adattamento da "A Excepção e a Regra", traduzione portoghese di Luís Francisco Rebelo de “Die Ausnahme un die Regel”, breve dramma didattico scritto da Bertolt Brecht nel 1930.
Nell’album intitolato Enquanto há força del 1978

Enquanto há força

I dischi “Com as minhas tamanquinhas” del 1976 e “Enquanto há força” sono cronache del Portogallo tra la fine della dittatura ed il trionfo della Rivoluzione.
E mi pare che questa canzone in particolare riveli tutto l’orgoglio di José Afonso per quella vittoria, frutto di una lunga battaglia, e insieme la preoccupazione per il futuro del nuovo paese democratico. Credo che il monito sotteso sia quello di non abbassare mai la guardia, che i nemici della libertà sono sempre in agguato nell’ombra…
Ali está o rio,
Dois homens na margem estão.
Se um dá um passo o outro hesita,
Será um valente? O outro não?
Se um dá um passo o outro hesita,
Será um valente? O outro não?


Bom negócio faz um deles,
Tem o triunfo na mão.
Do outro lado do rio
Só um come o fruto, o outro não.
Do outro lado do rio
Só um come o fruto, o outro não.


Ao outro, passado o p'rigo
Novos castigos virão.
Se ambos venceram o rio,
Só um tudo ganha, o outro não.
Se ambos venceram o rio,
Só um tudo ganha, o outro não.


Na margem já conquistada,
Só um venceu a valer.
Perdeu o outro a saúde,
Mas nada ganhou pra viver.
Perdeu o outro a saúde,
Mas nada ganhou pra viver.


Quem diz "nós" saiba ver bem
Se diz a verdade ou não.
Ambos vencemos o rio,
A mim quem me vence é o patrão.
Ambos vencemos o rio,
A mim quem me vence é o patrão.

envoyé par Bernart Bartleby - 16/10/2015 - 13:54


Da “L’eccezione e la regola”, Einaudi 1963, traduzione di Laura Pandolfi.

V.
Presso il fiume impetuoso.

PORTATORE Siamo andati per la strada giusta, signore. Questo fiume che vediamo è il Mir. In questa stagione di solito non è difficile attraversarlo, ma quando è in piena la corrente è molto forte e si rischia la vita. E adesso è in piena.

MERCANTE LO dobbiamo attraversare.

PORTATORE Spesso si deve aspettare anche otto giorni per attraversarlo senza pericolo. In questo momento si rischia la vita.

MERCANTE Questo poi si vedrà! Non possiamo perdere neanche un giorno.

PORTATORE Allora dobbiamo cercare un guado o una barca.

MERCANTE Ci vuol troppo tempo.

PORTATORE Ma io non so quasi nuotare.

MERCANTE L'acqua non è molto alta.

PORTATORE (vi immerge un ramo) È molto alta.

MERCANTE Quando ti troverai in acqua saprai anche nuotare; perché vi sarai costretto. Già, tu non riesci a vedere le cose da una certa distanza, come me. Perché dobbiamo andare ad Urga? Povero imbecille, non capisci che si renderà un grande servizio all'umanità estraendo il petrolio dal sottosuolo? Quando sarà estratto il petrolio, qui passeranno le ferrovie e il benessere aumenterà. Ci saranno pane, vestiti e Dio solo sa quante cose. E chi farà questo? Noi. Tutto dipende dal nostro viaggio. Renditi conto: su di te, piccolo uomo, sono fissi gli occhi di tutto il paese. E tu esiti a compiere il tuo dovere?

PORTATORE (che durante il discorso ha fatto dei cenni rispettosi con la testa) Non so nuotare bene.

MERCANTE Anch'io rischio la vita. (Il portatore fa cenno di si, rispettosamente). Non riesco a capirti. Ti lasci guidare unicamente da basse considerazioni di guadagno; non hai alcun interesse a raggiungere Urga al più presto, al contrario, hai interesse ad arrivarvi il più tardi possibile, dato che sei pagato a giornata. Dunque, non è il viaggio che ti interessa: è soltanto la paga.

PORTATORE (esitante, sulla sponda) Che devo fare? (Canta)

Ecco il fiume.
È grave rischio attraversarlo.
Sulla sponda stanno due uomini
Uno lo passa a nuoto, l'altro
esita. Audace è dunque il primo,
vile è l'altro? Di là dal fiume
gli affari chiamano il primo.
Vinto il rischio, sale il primo
sulla sponda conquistata
e respira.
Pone il piede sul possesso,
mangia nuovo cibo.

Ma dal rischio approda l'altro
ansimante al nulla.
È indebolito: nuovi pericoli
lo attendono. Sono coraggiosi entrambi?
Sono entrambi saggi?
Ahimè! Dal fiume insieme superato
non escono vincitori in due.
«Noi» e «io e te» non è lo stesso.
Noi riportiamo la vittoria e tu vinci me.


Ti prego, lasciami almeno riposare mezza giornata. Sono stanco di trascinare questo peso. Se potessi riposarmi, forse riuscirei ad attraversare il fiume.

MERCANTE Conosco un sistema migliore. Ti punterò la pistola alle spalle. Vuoi scommettere che passerai? (Lo spinge innanzi. Tra sé) Il denaro mi fa aver paura dei banditi e dimenticare i pericoli del fiume. (Canta)

Così s'impone l'uomo
al deserto e al fiume impetuoso.
Vince se stesso, l'uomo ch'egli è,
e conquista il petrolio che è utile.

Bernart Bartleby - 16/10/2015 - 13:55



Langue: italien

Traduzione integrale italiana di Riccardo Venturi
2 novembre 2015
ECCO IL FIUME

Ecco il fiume,
Due uomini stanno sulla riva.
Se uno fa un passo e l'altro esita,
Sarà coraggioso? E l'altro no?
Se uno fa un passo e l'altro esita,
Sarà coraggioso? E l'altro no?


Un buon affare fa uno di loro,
Ha il trionfo in mano.
Dall'altra parte del fiume,
Solo uno mangia il frutto, l'altro no.
Dall'altra parte del fiume,
Solo uno mangia il frutto, l'altro no.


Per l'altro, passato il pericolo,
Nuovi castighi verranno.
Se entrambi hanno vinto il fiume,
Solo uno guadagna tutto, e l'altro no.
Se entrambi hanno vinto il fiume,
Solo uno guadagna tutto, e l'altro no.


Sulla riva già conquistata
Solo uno ha vinto sul serio.
L'altro ha perso la salute,
Ma nulla ha guadagnato per vivere.
L'altro ha perso la salute,
Ma nulla há guadagnato per vivere.


Chi dice “noi” sappia veder bene
Se dice la verità oppure no.
Tutti e due abbiamo vinto il fiume,
A me, chi mi vince è il padrone.
Tutti e due abbiamo vinto il fiume,
A me, chi mi vince è il padrone.

2/11/2015 - 01:18


Nota. Prima della traduzione italiana, è stato necessario ricontrollare capillarmente il testo della canzone, sia all'ascolto sia da questo ben fatto documento .PDF. La traduzione evidenziava via via gravi inesattezze nel testo riportato, dovute come sempre alla pessima abitudine dei "grandi siti" (o "portaloni") di testi di passarsi le idiozie riprese dal primo che ha messo un dato testo e, poi, copiaincollate all'infinito in decine di siti tutti uguali come i troiai del McDonald's. Così "Ao outro, passado o p'rigo" diventa Ao outro passo o p'rigo, "Só um tudo ganha" diventa Só um tubo ganha ed altre cose. A chi inserisce canzoni in una data lingua senza conoscerla, il consiglio aureo è sempre e comunque di dubitare dei "portaloni" di "Lyrics" e di controllare, controllare e ricontrollare una quindicina di volte prima di inserire un testo. E possibilmente di ricorrere a fonti alternative.

Riccardo Venturi - 2/11/2015 - 01:27


Ciao Riccardo, e grazie per la revisione del testo originale e la bella traduzione.

Non posso discolparmi per non conoscere il portoghese. Se questo mi tenesse dal contribuire canzoni, allora avrei dei problemi anche con l'italiano e finirei col non poter proprio partecipare alle CCG... Diciamo che le lingue non sono proprio il mio forte, nemmeno con quella madre...

Ma a mia parziale discolpa, posso assicurarti che il testo scorretto era stato ripreso non da un portale qualunque - questo cerco di non farlo mai - ma da questo sito dedicato ad Afonso. Non avevo pertanto ragione di credere che il testo fosse approssimativo e zeppo di errori...

D'altra parte, credo che ne avresti trovati persino sul sito dell'Associazione José Afonso, per esempio un bel "tubo" al posto di "tudo" nella terza strofa...

Saluti

B.B. - 2/11/2015 - 09:03


Gasp. Certo, che se le bisqueradas (termine luso-fiorentino) dei "portaloni" di testi trasmigrano anche nei siti specificamente dedicati a José Afonso e persino in quello dell'Associação, la veggo davvero buja. A volte penso davvero che in questo sito dovremmo stare a lavorarci fissi in una trentina (perlomeno). E' senz'altro colpa anche del mio stramaledetto perfezionismo, non ci posso fare nulla. Certo è che, se putacaso qualcuno cerca un testo in rete e trova scempiaggini senza nemmeno la possibilità di accorgersene, questo la dice fin troppo lunga sulla "rete" attuale, oramai del tutto affacebuccata e irrimediabilmente rintuitterata. Al diavolo. Resteremo l'ultimo baluardo, e così sia. Salud!

Riccardo Venturi - 2/11/2015 - 17:33




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